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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
SALUTE
dal libro "IO, MEDICO" di G.P. e altri
Febbre
(seconda parte)

20/11/2011 - 10:53

FARMACI antifebbrili


Il farmaco più usato in caso di febbre elevata è sicuramente il paracetamolo (Tachipirina come nome commerciale più conosciuto) che ritengo senz’altro il farmaco più adatto poiché è un farmaco discretamente potente, un po’ antidolorifico che non guasta, e con pochi effetti collaterali.
In più esiste anche in supposte (casi con vomito, ad esempio) e in sciroppo, e si può anche prendere lontano dai pasti a differenza di altri antifebbrili venduti direttamente in farmacia e spesso non proprio innocui.
Diciamo 500 mg ogni 4-6 ore per un adulto(se la febbre non tende a calare, ma solo in questo caso) e in dose variabile a seconda del peso del paziente nel caso di bambini.
La dose massima giornaliera per un individuo adulto di 70 Kg è di 4 grammi.


Altro farmaco molto utilizzato in caso di febbre è l’Aspirina (acido acetilsalicilico).
 L’aspirina è un farmaco potente ma meno maneggevole e va usata con alcune precauzioni:
1)      va presa assolutamente a stomaco pieno (è gastrolesivo)
2)      può dare con maggiore facilità reazioni di tipo allergico,
3)      non va usata nei bambini sotto i 10 anni affetti da malattie virali perché può essere responsabile di una malattia piuttosto rara ma molto pericolosa.


Cercare di evitare la Novalgina, specie nei bambini, e limitare l’uso degli antinfiammatori (come l’Aulin per esempio) per gli stessi motivi dell’aspirina.


Un farmaco un po’ controverso è il Bentelan.
Il Bentelan  èuno speciale tipo di cortisone, delle compressine molto piccole che si sciolgono nei liquidi che, secondo alcuni, si può usare in ultima battuta quando la febbre persiste molto alta nonostante l’uso dei mezzi fisici e chimici prima elencati. Alcuni medici ritengono utile averlo sempre in casa per ogni evenienza tipo un attacco acuto d’asma, una febbre persistentemente elevata, un’allergia acuta. Altri invece ritengono che in caso di febbre elevata e resistente l’intervento del medico debba precedere sempre la somministrazione del farmaco che è pur sempre un cortisonico e quindi un farmaco importante da usare sempre con attenzione.

 

La somministrazione del farmaco deve, in ogni modo, sempre essere preceduta almeno da un consulto telefonico col medico curante. Consulto e visita medica indispensabili anche quando la febbre, nonostante i mezzi fisici e chimici utilizzati, non sembra risentire o almeno non risentire in maniere adeguata ai presidi utilizzati.

 

“Ma l’antibiotico?” La domanda sorge spontanea, “non lo si da?”
Bisogna stare molto attenti e ricordare sempre che l’antibiotico non è contro la febbre ma contro la malattia.


L’antibiotico cioè non abbassa la febbre!  

Non ha nessun effetto sulla temperatura corporea, quindi è inutile, addirittura spesso controindicato nelle prime fasi di malattia, ed è di esclusiva competenza medica.
Solo il medico ha le competenze adatte per porre un’ipotesi diagnostica, valutare se nel caso specifico l’antibiotico può essere utile, scegliere eventualmente quello giusto (non sono tutti uguali), e definire infine la dose ed il periodo per cui esso va somministrato.
Non c’è nessuna fretta di somministrarlo e, a maggior ragione, non c’è motivo di somministrarlo a caso.


Due parole, infine, sull’alimentazione del malato febbrile.
La febbre fa bruciare zuccheri e zuccheri vanno somministrati. Acqua in abbondanza, a piccoli sorsi, e zuccheri, intendendo per zuccheri lo zucchero, i dolci specie quelli senza grassi come la marmellata e poi pasta, riso, caramelle, succhi di frutta anche con zucchero aggiunto. Per i diabetici naturalmente il discorso è diverso e bisogna ricordare che in caso di febbre la malattia diabetica tende a peggiorare ed anche le quantità giornaliere di farmaci antidiabetici devono essere regolate a seconda della durata e della gravità della malattia.
 
Lo zucchero è particolarmente importante nei bambini più piccoli per evitare l’insorgenza del vomito da acetone.
Questo è un vomito legato proprio alla mancanza di quello zucchero che l’organismo brucia per aumentare la temperatura corporea. Mancando questo combustibile l’organismo è costretto ad utilizzare i grassi di deposito. Un prodotto di scarto di questi grassi è proprio l’acetone che viene così ad accumularsi fino al punto di provocare il vomito. E’ comunque un vomito tipico dei bambini più piccoli per il loro particolare metabolismo e basso peso corporeo.
Per questo, ma non solo, in caso di febbre i grassi vanno ridotti al minimo ed anche le proteine, che nei bambini in crescita sono fondamentali, ma che durante il periodo di malattia possono essere ridotte senza problemi a vantaggio degli zuccheri. E’, infatti, di questi, che in questa particolare situazione, l’organismo ha estremo bisogno.


Esistono infine cause di febbre diverse dalle malattie infettive: allergie, reazioni a farmaci, tumori, colpi di calore ecc. ma sono più rare e sarà il medico a valutarle. Nel momento in cui la febbre è molto alta è “essa stessa” la malattia e va combattuta con i mezzi qui elencati.
Bisogna però sempre tenere presente che la febbre è un sistema di difesa naturale dell’organismo e come tale va considerata: controllarla è giusto, volerla sconfiggere a tutti i costi è profondamente sbagliato.


 
CONVULSIONI FEBBRILI
Tutti possono averle in caso di febbre molto elevata, ma sono colpiti soprattutto i bambini fra sei mesi e quattro anni. Il 3-5% dei bambini ha nella propria storia almeno un episodio di convulsioni febbrili, a dimostrazione della possibilità di comparsa di questo fenomeno anche in soggetti perfettamente sani e normali.


Quando la temperatura del nostro corpo raggiunge livelli molto elevati, indipendentemente dalla malattia che ne è la causa, il cervello si surriscalda e comincia a funzionare in maniera disordinata, ad inviare ai muscoli segnali scoordinati che determinano risposte involontarie chiamate convulsioni, o crisi convulsive.


Il bambino può diventare improvvisamente rigido e cominciare battere aritmicamente una mano, un piede, o entrambi, in qualsiasi combinazione. Anche la testa può essere scossa e gli occhi rivoltati in alto, talvolta ci può essere perdita di feci o urine. L’attacco dura abbastanza poco, di solito non supera i cinque minuti, ma l’episodio causa sempre un enorme spavento nei genitori, specie la prima volta.


Attacchi di durata superiore a pochi minuti fanno pensare ad un problema più importante, e possono anche comportare delle conseguenze neurologiche, se i tempi invece sono brevi non ci sono conseguenze ed il bambino può rimanere solo un po’ stordito o con una parte del corpo temporaneamente un po’ più debole.

I genitori, spaventati, di solito chiamano un ambulanza, anche se i pericoli reali durante la crisi sono scarsi. Nell’attesa dei soccorsi si possono mettere in atto misure semplici e dettate dal buon senso:


1-proteggere la testa del bambino da urti
   contro superfici dure
2-cercare di mettere qualcosa fra i denti del
   bambino affinché non si morda la lingua,  
   ma con prudenza perché i danni dei morsi
   spesso sono inferiori a quelli fatti per 
   evitarli
 3-assicurarsi che le vie aeree del bambino
   siano libere. Liberare naso e bocca da 
   vomito o altro materiale che possa ostruire e
   piegare leggermente indietro la testa del
   bambino in modo da stirare il collo dal
   davanti. Si chiama “iperestensione” e serve
   ad aprire le vie aeree. E’ la manovra che si
   fa quando c’è bisogno di fare una
   respirazione “bocca a bocca” e che nel
   bambino si esegue attraverso il naso
   tenendo chiusa la bocca (o attraverso la
   bocca tenendo il naso chiuso con le dita).
   Nel bambino si fanno dieci insufflazioni
   d’aria al minuto (basta soffiare dentro, l’aria
   esce da sola)
4-cercare di abbassare la febbre, che è la
   causa dell’attacco.
 
Meno della metà dei bambini che hanno avuto un episodio ne presenterà un secondo. E’ consigliabile comunque, dopo il primo attacco, eseguire accertamenti per escludere altre cause di convulsioni.

Una volta stabilità la benignità dell’episodio, la prevenzione si limiterà ad un attento controllo della temperatura in occasione di malattie febbrili, e dall’uso, su consiglio medico, di eventuali farmaci anticonvulsivanti.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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