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ANNIVERSARIO
Bombardamento di Pisa



30/8/2009- La città sotto le bombe.


IL BOMBARDAMENTO DI PISA



“Il 31 agosto 1943 missione a Pisa, con partenza allae 5,30 dalla base in Tunisia. Carichiamo bombe da demolizione e dopo cinque ore e mezzo di volo vedo la storica Torre Pendente da un altezza di 20.000 piedi”

Annotava così il secondo tenente navigatore James Franklin Boston sul suo diario di bordo.

Faceva parte di un “Bomber group” composto da 38 B-17 che volavano divisi in tre gruppi sfasati in altezza, che sganciarono in appena 7 minuti sulla città all’ora di pranzo ben 480 tonnellate di esplosivo che trasformarono i quartieri a sud della città e la zona industriale di Porta a mare, compresa la Stazione Centrale, in un cumulo di macerie.

Le vittime furono un migliaio (cifre ufficiali parlano di 953), molti non fecero a tempo ad uscire di casa, altri non uscirono al suono delle sirene perché non credevano che gli americani sarebbero arrivati a bombardare la città della Torre pendente.

Non erano a conoscenza della frase pronunciata da Eisenhover alla vigilia della campagna d’Italia:
“Stiamo per invadere un paese ricco di storia, d’arte e di cultura, ma se la distruzione di un bellissimo monumento può significare la salvezza di un solo soldato americano, ebbene si distrugga quel monumento!”

Era già successo in precedenza che molti allarmi avessero suonato a vuoto e poi questa idea del rischio di colpire la Torre convinsero molti cittadini a rimanere tranquillamente in casa. Il bombardamento iniziò 40 minuti esatti dopo l’allarme, ebbe una durata molto breve ma fu devastante.

Da quel giorno Pisa, il suo entroterra e il suo litorale furono oggetto di altri 53 bombardamenti, con numerose altre vittime e distruzioni, tra cui quella dei principali ponti, avvenuta il 20 Giugno del 1944. Le valutazioni effettuate nel 1945 calcolarono in 1738 le vittime, dispersi eccettuati, e in quasi 200 mila i vani distrutti o fortemente danneggiati. E’ per tutto questo che Pisa ha continuato a ricordare la tragedia del 31 Agosto 1943, facendone il simbolo della più complessiva tragedia della guerra.

La liberazione avvenne il mattino del 2 settembre ’44, quando una pattuglia della V° Armata del generale Clark arrivò fin sui lungarni facendosi largo fra cumuli di macerie.
 
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