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Sponda: indagine scientifica
8/8/2007-
Un’indagine sugli effetti della presenza dell’uomo e delle barche a motore alla foce del Serchio è stata realizzata nel 2005 da due studenti, Roberta Chierici e Marco Iacopini.
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Un’indagine sugli effetti della presenza dell’uomo e delle barche a motore alla foce del Serchio è stata realizzata nel 2005 da due studenti, Roberta Chierici e Marco Iacopini, per una tesi di laurea specialistica. La ricerca è molto approfondita ed è probabilmente l’unica di questo genere. Essa consente di avere un quadro assai più preciso sulla situazione ambientale del fiume. Ne riferiamo alcuni piccoli stralci, riguardanti solo le conclusioni, tratti dalla bozza di sintesi destinata alla pubblicazione. La tesi si intitola: “Problematiche connesse alla fruzione antropica-nautica di un estuario fluviale ad alta valenza ambientale: la Bocca di Serchio, comune di Vecchiano”.
Profili di sponda
Per analizzare l'impatto delle imbarcazioni sulle sponde sono state realizzate due campagne di rilievi morfologici, una nel maggio 2005 e l'altra nell'ottobre del 2005, e cioè dopo un periodo di intensa frequentazione del fiume e di passaggi con le barche a motore. Per analizzare le conseguenze delle onde sono stati presi in considerazione diversi tratti di sponda, ciascuno dei quali con proprie caratteristiche classificate in base all'altezza delle rive dall'acqua e alla loro conformazione (più o meno degradanti, con o senza gradino, eccetera, eccetera).
Questi i risultati:
"Per dodici dei profili monitorati due volte ci sono stati dei cambiamenti abbastanza evidenti, fino a determinare una transazione di classe. Per un commento più organico e preciso del fenomeno dell'erosione sarebbe ovviamente necessario continuare il monitoraggio delle sponde su di un arco pluriennale per seguirne l'evoluzione. Dalle osservazioni effettuate si può comunque rilevare come i profili che già fin dalle prime campagne mostravano un'evidente erosione in prossimità del bagnasciuga si siano modificati in maniera più drastica ed evidente o con l'incremento dell'entità dell'incisione o con addirittura il franamento della sovrastante cengia pensile".
Analisi dell'acqua
La ricerca ha innanzitutto messo in evidenza come dai valori dei campioni profondi si noti un ingresso di acqua marina sul fondo del fiume, che si estende almeno fino a due chilometri dalla foce, mentre l'acqua marina non è presente ai ponti di Migliarino, che si trovano a circa nove chilometri.
Dalle analisi è emerso anche che la maggiore concentrazione di acqua marina si ha proprio a circa due chilometri di distanza, e non nelle zone più vicine al mare, questo fenomeno è forse da mettere in relazione con il fatto che in questo punto il fiume raggiunge la sua maggiore profondità. Il fondo si rialza poi di circa un metro gradualmente verso la foce, per poi riabbassarsi nuovamente nel tratto più vicino al mare. E' probabile dunque che si formi una specie di soglia che molto probabilmente genera una specie di trappola morfologica, a monte della quale l'ingressione marina tende ad ispessirsi.
Presenza antropica
Un altro filone della ricerca ha riguardato gli eventuali effetti della pressione antropica. Non sono emerse sensibili differenze tra la sponda sud (San Rossore) e la sponda nord (Migliarino), anche se c'è da considerare che la frequentazione del fiume è particolarmente intensa solo nei mesi di luglio e agosto, e soprattutto nelle domeniche di questi mesi. Già dopo le prime piogge autunnali avviene una forte diluizione. Pertanto la diluizione invernale rende minimo l'impatto antropico. Tuttavia l'impatto è stato riscontrato anche se minimo in alcuni campioni prelevati in estate, i quali hanno presentato valori di ammoniaca, nitrati e Cod bassi, ma che normalmente non devono essere presenti nei corsi d'acqua naturali. Secondo i ricercato queste anomalie potrebbero essere dovute a infiltrazioni laterali di acque drenanti campi coltivati.
Motori
L'influenza dello scarico dei motori sulle acque non è stata riscontrata nelle acque superficiali dall'analisi dei Voc, ma si ritiene che andrebbero analizzati anche i sedimenti per i metalli pesanti e idrocarburi a catena più lunga dei Voc, che potrebbero essere rimasti intrappolati sul fondo.
Rilievo natanti
I ricercatori hanno compiuto anche un'indagine sul passaggio dei natanti. Dai rilievi è emerso che il transito è assai più frequente nei mesi di luglio e agosto, mentre si riduce nei mesi di maggio, giungo e settembre. Inoltre si intensifica tra le 10 e le 11 della mattina e le 16 e le 17 del pomeriggio, confermando che il transito è per la stragrande maggioranza dei casi diretto alla fruizione della spiaggia dei Gabbiani.
Negli ultimi anni è stato registrato un sensibile aumento dei frequentatori di Bocca di Serchio, da ricondursi sia al miglioramento delle acque, sia alla rarefazione di spiagge libere sul resto delle coste toscane. Secondo i ricercato l'apertura del nuovo svincolo sull'Aurelia (all'epoca in costruzione) probabilmente provocherà un ulteriore sensibile incremento dei frequentatori.
Il 26 giugno del 2005 è stato rilevato il transito di 42 natanti, che viaggiavano a una velocità massima di 15,7 chilometri orari (il limite di velocità stabilito dal parco è 7,4 chilometri orari) e a una velocità minima di 1,64.
Il 17/7/07 i natanti conteggiati sono stati 90, a una velocità massima di 18,7 e minima di 5,01.
Il 20/08/07 i natanti contati sono stati 106 che viaggiavano a una velocità di 18,3 chilometri massima e minima di 3,75
Complessivamente sono stati esaminati 238 natanti. E' emerso che il 43 per cento viaggiava a una velocità superiore rispetto a quella stabilita dal parco.
"Questo dato segnala l'urgenza di un controllo costante, non accidentale e non episodico almeno nei fine settimana dei periodi ad alta fruizione balneare. In relazione alla velocità dei natanti a prescindere dalle ovvie considerazioni sulla pubblioca incolumità derivanti da alta velocità in area balneare, da non trascirare è l'effetto erosivo prodotto dalle onde di scia delle imbarcazioni".
Considerazioni finali
"L'attività nautica estesa a tutto l'anno, praticata principalmente da fruitori locali, risulta ragionevolmente compatibile con la sensibilità ambientale del sito".
"Il picco di frequentazione estiva risulta manifestamente più aggressivo e meno compatibile con la delicatezza degli equilibri naturali dell'area; in particolare il mancato rispetto dei limiti di velocità di navigazione, rilevato per circa la metà dell'utenza nautica estiva, produce un'azione particolarmente aggressiva sul precario equilibrio dei profilo spondali del tratto di fiume immediatamente a monte della foce propriamente detta".
"Come considerazione conclusiva corre l'obbligo di sottolineare come l'area della Bocca di Serchio appare essersi mantenuta come un esempio di fruizione compatibile di una risorsa ambientale principlamente grazie a una sua marginalità, assenza di notorietà e raggiungibilità meno agevole rispetto ad aree limitrofe meglio collegate e soprattutto famose. Questa protezione di tipo essenzialmente antispettacolare sta cedendo, e il mantenimento della qualità ambientale del sito non potrà prescindere da una sempre più attenta comprensione, normazione e vigilanza, mirate a preservare una fruzione estesa all'intero arco dell'anno, che fa parte della cultura locale plurisecolare, da tentazioni turistico balneari irrimediabilmente ad altissimo impatto ambientale".
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