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Lago: ecco gli articoli
13/11/2007-
Lago di Massaciuccoli - La rassegna stampa riguardante il progetto del tubone
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LAGO: ECCO GLI ARTICOLI
Rassegna stampa relativa al progetto per la costruzione di un tubone per prelevare tremila litri di acqua dal Serchio e gettarli nel lago.
Picchi scrive a Pecoraro 16-07-06
PISA 16-07-06. "Ministro, vorremmo maggiori certezze sui finanziamenti per i nostri progetti". Su due questioni strategiche che riguardano il lungomonte (i problemi del lago di Massaciuccoli e la messa in sicurezza del Serchio), l’assessore provinciale Valter Picchi ha scritto al nuovo ministro all’ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, oltre che all’assessore regionale Marino Artusa. Un modo per tenere alta l’attenzione e chiedere l’intervento anche dei massimi livelli istituzionali sulle problematiche della zona. Nel dossier inviato a Roma, a proposito del lago di Massaciuccoli, Picchi parla di "molti dubbi circa l’effettiva disponibilità economica" tanto che "l’impegno di 18 milioni di euro necessita di ulteriori approfondimenti e verifiche". Quell’impegno da 18 milioni, per adesso rimasto tale, era stato preso in occasione dell’accordo di programma firmato il 28 gennaio a Massarosa da Ministero dell’ambiente, Regione, Autorità di Bacino del Serchio e Arpat, oltre che dagli enti locali (Provincia, Comune di Vecchiano, Parco di San Rossore), accordo che verte su tre finalità principali. Le prime due riguardano interventi idraulici e ambientali: una derivazione dal Serchio per convogliare acqua dolce da Filettole al lago, in pratica utilizzando il canale Barretta (con una portata di 3mila litri al secondo); e il completamento della bonifica della discarica delle Carbonaie (progetto del Comune di Viareggio). Ma è soprattutto sulla terza finalità, la mitigazione agricola, che pone l’attenzione Picchi, il quale infatti scrive al ministro:"Le problematiche del lago debbono essere ricercate nel sistema depurativo, ma anche nelle coltivazioni agricole, sia per l’uso di fertilizzanti che per l’uso intensivo della risorsa idrica. E’ necessaria una modifica della tipologia di colture oggi prodotte". L’assessore spiega: "Con gli interventi idraulici e ambientali faremmo già grandi passi in avanti - dice - però resta il problema legato all’uso massiccio dei fertilizzanti nei campi di mais: cambiare tipo di coltura significherebbe risolvere molto dei problemi del Massaciuccoli". Per questo Picchi ripete l’appello agli assessori regionali all’ambiente e all’agricoltura "perché propongano forme di incentivi per agevolare la conversione delle tipologie agricole, nell’ambito degli indirizzi individuati dalla Pac, la Politica agricola comunitaria". TIRRENO
NIENTE TUBONE PER IL PADULE DI FUCECCHIO
(Tirreno Valdinievole, 17-04-07)
MONSUMMANO. Più che una dichiarazione d’intenti ieri è arrivata una sorta di annuncio ufficiale: il cosiddetto «tubone», così come previsto dall’accordo di programma del 2004, non si farà. Il progetto sarà ridimensionato per tutelare il Padule. Dopo i passi indietro della Provincia di Pistoia (con l’assessore Luigi Giorgetti che proponeva il dimezzamento del tubone) adesso sono Governo e, soprattutto, Regione a rimettere in discussione il piano della nuova depurazione in Valdinievole. L’annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa indetta a Firenze da Legambiente, insieme alle associazioni venatorie e alla Fondazione Montanelli Bassi. Presenti anche il parlamentare della Margherita (e presidente onorario di Legambiente) Ermete Realacci e il consigliere regionale (e presidente della commissione territorio e ambiente) Erasmo D’Angelis. Un incontro per ribadire i motivi del no al progetto tubone, un no che ha avuto la capacità di mettere insieme ambientalisti e cacciatori. Il motivo di preoccupazione è sostanzialmente uno, ma non è un motivo da poco: il nuovo sistema di depurazione consisterebbe nel portare con un collettore (il tubone appunto) le acque reflue - oggi trattate dai depuratori della nostra zona - dalla Valdinievole a un impianto di depurazione nella zona del cuoio. E l’acqua proveniente da questo sistema potrebbe essere a sua volta utilizzata nella depurazione dell’industria conciaria. Gli impianti di depurazione della Valdinievole verrebbero così dismessi, e non riverserebbero più i loro scarichi in Padule che in questo modo non riceverebbe più acqua inquinata. Ma - e qui sta il problema - non riceverebbe proprio più acqua dai 64 impianti della Valdinievole, e si tratta di milioni di metri cubi di liquido che mancherebbero all’appello, con conseguenze difficilmente prevedibili, ma facilmente intuibili. Da qui la richiesta di rivedere il progetto, di trovare una soluzione in grado di soddisfare le esigenze di tutti: «Facciamo uno stop - ha detto Federico Gasperini della segreteria regionale di Legambiente - non per fermare il progetto, me per ripartire con le correzioni necessarie». Una richiesta che, in pratica, sarebbe già stata accolta, come è emerso dalle dichiarazioni di D’Angelis, il quale appena pochi minuti prima della conferenza stampa aveva affrontato la questione con l’assessore regionale all’Ambiente Marino Artusa.
PRELIEVO DI ACQUA DAL SERCHIO
Tirreno 25-8-2007
VECCHIANO - E’ stato deciso di prelevare 250 metri di acqua al secondo dal Serchio per immetterla nel lago di Massaciuccoli. La decisione è stata presa dal Parco in accordo con il Comune di Vecchiano. «La decisione di immettere nelle acque del lago un flusso d’acqua di 250 metri al secondo prelevandola dal Serchio – ha dichiarato a La Nazione il presidente dell’Ente Parco, Giancarlo Lunardi – è stata obbligata, presa in accordo con il comune di Vecchiano». Il collegamento Serchio-lago avviene in località ‘Baccanella’ laddove una pompa consente oggi di prelevare il flusso di acque del Serchio che, attraverso i cinque chilometri del canale Barra Barretta, portano ossigeno al lago. Intanto sono scattate da Vecchiano e da Massarosa le ordinanze che vietano sia le bagnature che la pesca. Dice Lunardi: «La presenza nelle acque di un batterio dannoso per l’uomo, come la microcistina, ha reso indispensabile questo provvedimento. Anche per la pesca, è stata una scelta obbligata. Quando si è tentato di ripopolare il lago con alcune specie storiche come le carpe e i lucci la loro sopravvivenza è stata limitata. Ormai vi possono sopravvivere soltanto specie come il pesce gatto e soprattutto il gambero killer della Luisiana». L’Aurorità di Bacino del Serchio ha tuttavia progettato un intervento ancora più radicale, e cioè il prelievo di circa tremila metri di acqua al secondo, con la costruzione di una condotta dal Serchio fino al lago.
LICENZE EDILIZIE BLOCCATE
5-09-07
VIAREGGIO. Oltre 1500 licenze edilizie bloccate, per 8 milioni di euro in oneri di urbanizzazione che rischiano di non entrare nelle casse del Comune. È il quadro delineatosi dopo lo stop arrivato alle nuove costruzioni sul territorio comunale dall’Autorità di bacino. Seriamente preoccupata per il deficitario bilancio idrico del Lago di Massaciuccoli. L’asso della manica per tentare di sbloccare la situazione - aveva spiegato prima delle ferie l’assessore Fabrizio Manfredi - sarebbe stato quello di proporre all’Autorità di bacino 2 milioni di metri cubi di acqua da immettere nel lago direttamente dal depuratore. Ma la conferenza dei servizi convocata dall’Ato si è conclusa con la proposta respinta, come ha annunciato ieri Raffaello Nardi, che dell’autorità di bacino del Serchio è il presidente, ricordando: «Ho chiesto tagli alle perdite dell’acquedotto e che vengano distribuiti i riduttori per i rubinetti...una seria politica di risparmio idrico, insomma».
NO AI PRELIEVI DI ACQUA DAL LAGO
12-09-07
VIAREGGIO. Uno stop forzato: nessuna nuova casa, neppure quelle del piani Acli per le forze dell’ordine, o gli appartamenti di edilizia agevolata finanziati dalla Regione al Varignano. Tutto fermo per colpa del Massaciuccoli: il lago malato che rischia di morire se aumenteranno gli emungimenti d’acqua. Lo stop è cominciato con un provvedimento dell’Autorità di Bacino del Serchio che ha detto no a nuove edificazioni che comportino ulteriori consumi d’acqua. Per uscire dall’impasse stamani le amministrazioni comunali, il consorzio di Bonifica, Gaia e i rappresentanti dell’Ato torneranno a riunirsi: sul tavolo due proposte del Comune di Viareggio. Anzitutto escludere dalle aree dove è stato imposto lo stop alle costruzioni la zona di Viareggio a nord del canale Burlamacca, le cui utenze idriche dipendono dall’acquedotto di Stiava. Il Comune propone anche una diminuzione dei quantitativi d’acqua a disposizione di ogni utenza - a Viareggio superiori ai livelli previsti dalla legge - con un conseguente aumento de numero di utenze idriche consentite nell’area del bacino. V.L.
IMPRENDITORI DEL MATTONE CONTENTI
Tirreno 15-09-07
VIAREGGIO. Gli imprenditori del mattone potranno tirare un sospiro di sollievo: in città si può ricominciare a costruire. L’embargo, si fa per dire, sulle concessioni edilizie imposto dall’Autorità di bacino del Serchio per salvaguardare la salute del lago di Massaciuccoli, è stato revocato. In realtà, facendo due conti, neppure avrebbe dovuto essere previsto uno stop alle costruzioni. Il perché è presto detto. Il lago è in crisi idrica, e questo è un dato assodato: per tutelarlo occorre ridurre i consumi di acqua a cominciare - secondo l’Autorità - da quelli degli utenti del servizio idrico integrato, cioè cittadini e imprese. Ma i consumi sono bassi. Proprio cittadini e imprese riforniti dell’acqua del bacino del Massaciuccoli (per le utenze a nord del canale Burlamacca il problema non sussiste in quanto rifornite dall’acquedotto di Camaiore) consumano molto meno di quanto sarebbe loro consentito e cioè 1 milione e mezzo di metri cubi l’anno contro i 2 milioni e 600 mila previsti dalle norme di salvaguardia sul Massaciuccoli. Insomma: non è colpa delle nuove utenze se il lago soffre. Dunque via libera alle concessioni edilizie a Viareggio come pure a Vecchiano e a Massarosa, gli altri Comuni che si riforniscono dall’acquedotto di Stiava. Tutti e tre insieme possono consumare fino a 4 milioni e 183 mila metri cubi di acqua: livelli mai raggiunti - fa sapere Gaia - e mantenuti inferiori a 3 milioni e 600 mila. «Se poi consideriamo le costruzioni realizzate lo scorso anno - spiega il dirigente dell’urbanistica a Viareggio, Franco Allegretti - le 300 nuove utenze attivate hanno comportato consumi pari a 45mila metri cibi di acqua l’anno. Per quelle che andremo ad attivare nei prossimi 10 anni è previsto un aumento non superiore a 450 mila». Cifre che non preoccupano l’amministrazione. «Molto difficilmente - spiega il sindaco, Marco Marcucci - arriveremo a consumare 2 milioni e 600 mila metri cubi d’acqua». La questione, però, non è così lineare come sembra. Il problema della salute del lago c’è. Per questo il Comune, promotore della conferenza dei servizi grazie alla quale è stato possibile far ripartire l’industria del mattone, ha predisposto un piano di contenimento dei consumi. «Da ottobre - spiega Marcucci - sarà attivato l’acquedotto duale che serve la Salov e che ci farà risparmiare 147 mila metri cubi l’anno di acqua potabile, pari a circa 1000 utenze domestiche». La Salov lavorerà con l’acqua filtrata del depuratore che potenzialmente mette a disposizione del mondo produttivo 1 milione di mc l’anno (il doppio non appena sarà realizzato l’ampliamento dell’impianto). «Stiamo cercando i finanziamenti, circa 3 milioni di euro - continua il sindaco - necessari per completare i collegamenti dell’acquedotto duale con la zona dei Comparini e quella del porto». Il doppio acquedotto servirà a rifornire anche la rete antincendio in città con un risparmio - in prospettiva - di 8.100 metri cubi annui di acqua potabile. Inoltre, con la dotazione di impianti di riutilizzo dell’acqua per le fontane pubbliche e l’impiego di acqua depurata per l’irrigazione di parchi e giardini il taglio ai consumi sarà anche più netto: già nel 2006 le economie attivate dal Comune hanno fatto risparmiare 71.200 mc (nel 2005 per le fontane si ne sono consumati 161.400 e per il verde altri 18mila). Contemporaneamente l’amministrazione promette di non abbassare la guardia in relazione agli sprechi. Valentina Landucci 15-09-07
CRISI IDRICA
(Dal Tirreno di Viareggio) 12-11-2007
VIAREGGIO. Non ci sarà la prevista interruzione dell’erogazione dell’acqua questa sera dalle 23 alle 6 di domani mattina. Ad annunciarlo è la società idrica Gaia (che, però, lo avrebbe comunicato solo oggi raggiungendo così solo chi segue i telegiornali locali...) che spiega: «Siamo in emergenza idrica di livello tre. Quello sopra impone ai sindaci di provvedere al razionamento dell’acqua». La siccità, sommata ai lavori programmati per riparare il guasto in città, avrebbe messo ko la rete.
Visto anche quanto accaduto ieri, ennesima giornata «nera» per i rifornimenti idrici della Versilia. Parte di Stiava è rimasta a secco e problemi si sono riscontrati anche a Bargecchia, mentre a Viareggio i quartieri Darsena e Varignano hanno registrati cali di pressione. Tanto che numerose telefonate sono arrivate al centralino della Polizia municipale per chiedere conto di quanto stava accadendo.
Per quanto riguarda la mancanza di acqua nella zona collinare intorno a Viareggio, Gaia ha affrontato il problema «portando acqua con le autobotti nella vasca di raccolta». Mentre in città il disagio è stato creato sia dal problema dell’abbassamento dei livelli delle falde, che dal guasto che avrebbe dovuto essere riparato questa sera. E, a proposito della situazione delle falde acquifere, Gaia ricorda: «Ai pozzi di Frati siamo già due metri sotto». Quella in corso è solitamente una stagione di «secca», in attesa delle nevi invernali. Ma un’estate nella quale è piovuto pochissimo e un autunno in cui questa tendenza è proseguita non hanno potuto che peggiorare la situazione. «Ora - spiegano ancora i tecnici di Gaia - servirebbe pioggia fine e continuativa, ma soprattutto un po’ neve».
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