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Il tubone tra Lago e Serchio (1)
7/2/2008-
VECCHIANO - Pubblichiamo la prima parte della relazione del geologo Roberto Balatri.
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RELAZIONE DEL GEOLOGO DOTTOR ROBERTO BALATRI RELATIVA AL PROGETTO PER IL COLLEGAMENTO MEDIANTE UN CANALE DEL SERCHIO CON IL LAGO DI MASSACIUCCOLI
Vecchiano 5 novembre 2007
Dott. Geol. Roberto Balatri
La superficie dello specchio d’acqua del Lago di Massaciuccoli è di circa
13 Kmq, per una profondità media di 2 metri.
Limitato, naturalmente, ad ovest dalle dune costiere, la rimanente
superficie, è circondata da circa 16 Km di argini che lo separano dalle aree
bonificate circostanti.
Tali aree, frutto delle bonifiche di inizio secolo scorso, sono state rese
coltivabili tramite vari impianti idrovori, che confluiscono acqua nel Lago.
Se le quote delle aree bonificate, inizialmente erano al di poco sotto del
livello marino, l’azione continua delle idrovore, proprio per la necessità di
mantenere l’acqua di falda al di sotto del piano di campagna, ha fatto si che i
terreni costituiti da materiali torbosi si siano progressivamente abbassati.
Attualmente circa 11 Kmq di terreni, quasi quanto lo specchio d’acqua del
Lago, sono al di sotto del livello marino tra i 2 metri e i 3-4metri e più, con
conseguente superficie piezometrica ancora più bassa in funzione del
“franco” imposto ai canali di bonifica.
Il meccanismo è ormai diventato perverso, più aumenta il dislivello tra la
quota del Lago e la piezometrica delle bonifica, sempre più acqua dovranno
pompare le idrovore, acqua che per l’aumento del gradiente idraulico filtrerà
sempre più dagli argini del Lago e dalle dune costiere, ultimo misero
baluardo per arginare l’ingressione marina, e le quote del terreno
continueranno inesorabilmente ad abbassarsi.
Inoltre il continuo, relativo, innalzamento degli argini, per lo
sprofondamento dei terreni di bonifica, ha reso necessario costosissimi
interventi di consolidamento di parte degli stessi, con jet grouting, ma non è
finita, nel prossimo futuro altri tratti dovranno essere necessariamente
consolidati.
Inoltre il sistema che nel suo insieme, se si esclude il Canale Burlamacca,
può ritenersi un sistema chiuso, che a causa delle piogge e dell’irrigazione
con le acque provenienti dallo stesso Lago, continua a dilavare gli inquinanti
e trasportare le particelle solide dai terreni bonificati reimmettendole nel
Lago tramite il sistema idrovoro, aumentando conseguentemente e
progressivamente la concentrazione delle sostanze nocive e dei fanghi.
NUTRIENTI
E’ così che dalle aree bonificate raggiungono il Lago grandi quantità di
“nutrienti” contenenti sostanze azotate e fosforo, nonché pesticidi provenienti
dall’intero comparto scolante, comprendente anche aree al di fuori del Parco.
Analoghe sostanze, nitrati, nitriti, azoto ammoniacale, bromuri in quantità
industriale, arsenico e svariati tipi di pesticidi, provenienti prevalentemente
dal florovivaismo e dalle coltivazioni orticole, sono presenti nelle acque
sotterranee comprese tra Torre del Lago e Lido di Camaiore nella fascia
dunale compresa tra il centro abitato costiero ed il Lago, ed essendo la
direzione del flusso della falda sotterranea (inquinata da dette sostanze) in
direzione del Lago le conseguenze sono ben immaginabili.
AGRICOLTURA
Il tutto per mantenere un sistema agricolo in senso lato che è responsabile
per il 70%, al netto delle restituzioni, dell’utilizzo dell’acqua presente nel
bacino del Lago di Massaciuccoli, di cui 445 l/s provenienti da prelievi di
acque superficiali (14.033.520 mc/anno) e 275 l/s provenienti da captazioni
sotterranee (8.720.400 mc/anno), per un totale annuo di 22.753.920 mc/anno.
Concludendo possiamo dire che l’eccesso delle concimazioni ha trasportato
nel lago una enorme quantità di nutrienti che hanno provocato nel tempo
fioriture algali sempre più estese e consistenti, con conseguente
intorbidamento delle acque.
Tale intorbidamento associato anche alla
presenza di particolari pesticidi ha generato la scomparsa delle piante
sommerse Macrofite (capaci di contribuire in maniera sostanziale
all’abbattimento dell’azoto presente nelle acque). In più a seguito di un
ulteriore peggioramento della qualità delle acque, negli ultimi anni, è
comparsa l’alga Microcystis Aeruginosa in grado di generare fioriture che
generano tossine, quali la microcistina, che accumulandosi nella fauna ittica
presente ed essendo considerata un promotore tumorale, rende il pesce
pescato non commestibile e le acque del Lago assolutamente impraticabili
per motivi di sicurezza.
SOLIDI
A tutto ciò, durante il periodo di intense piogge va aggiunto il forte apporto
di solidi che raggiunge il Lago tramite gli impianti idrovori e i canali a scolo
naturale, determinando così oltre ad un lento ma continuo interrimento dello
stesso anche un considerevole apporto di sostanze inquinanti dilavate dalle
piogge.
Mentre i nitrati sono solubili ne consegue che essi vengono dilavati e
trasportati in forma solubile, i fosfati assorbiti dal terreno come sostanze poco
solubili, vengono trasportati come materiali sospesi. Quindi è nei periodi di
massima attività delle idrovore, durante le piogge intense che i fosfati,
responsabili dell’eutrofizzazione delle acque vengono trasportati come
materiali sospesi all’interno del Lago.
RIALLAGAMENTO
Ed allora quale misura migliore sarebbe se non quella di riallargare quelle
parti di bonifica oltre i due metri sotto il livello marino, ove far confluire le
torbide dei canali di piena, in maniera che chiarificandosi possano depositare
i fosfati e le particelle solide responsabili dell’interramento del Lago.
Come esempio potremmo citare il Canale Barra, forse il maggior
responsabile di solidi trasportati nel Lago, che con facilità estrema può essere
derivato a gravità con una semplice cateratta nell’area di bonifica compresa
tra gli argini del Lago e la strada che dalla Fattoria la Fagianella conduce
all’idrovoro di Vecchiano e che in questo caso risulta essere anche argine
naturale con l’adiacente e parallelo Collettore di Vecchiano che convoglia le
acque all’omonimo impianto idrovoro. Area tutta al di sotto dei 2 metri sul
l.m.m..
Dovendo tutti i canali di bonifica dell’area riallagata obbligatoriamente
passare sotto detta strada per poter raggiungere il collettore principale
dell’impianto idrovoro, sarebbe semplicemente necessario dotare di
caterattini tutti i detti canali scolanti, che riaperti dopo un tempo stimato
necessario per la sedimentazione e perché no anche per una possibile
fitodepurazione, reimmettere a semplice gravità, l’acqua così trattata nel
collettore principale dell’impianto idrovoro per la convogliazione finale nel
Lago.
Una tale operazione studiata nei dettagli sono convinto possa essere
effettuata anche nella Bonifica di Pioppogatto e di Portovecchio.
Inoltre funzionando anche da casse di laminazione permetterebbero di
evitare a preziosi milioni di metri cubi di acqua di finire in mare,
contribuendo così in maniera consistente al risanamento del deficit idrico del
Bacino del Massaciuccoli, calcolato in circa 32 milioni di metri cubi annui.
(1 - CONTINUA)
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