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Sviluppo: due modelli contrastanti
21/10/2007-
VECCHIANO - Sul futuro del comune di Vecchiano si confrontano da tempo due progetti inconciliabili.
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FUTURO DI VECCHIANO: DUE PROGETTI CONTRASTANTI
VECCHIANO - Sul futuro del comune di Vecchiano si confrontano da tempo due progetti. Il primo è quello sostenuto dal Comune e dal Parco, il secondo è quello proposto dal Comitato per il Parco di Migliarino. I due progetti, che si differenziano soprattutto per quanto riguarda il ruolo da assegnare all'area protetta, non sono conciliabili. Sono in contrasto tra loro. Per questo sono scoppiate continue polemiche. Non sono causate da cattive volontà o da disegni sotterranei, ma semplicemente dal fatto che le due visioni sono in netto contrasto tra loro.
IL PROGETTO DEL COMUNE E DELL'ENTE PARCO
Il progetto del Comune e del Parco è il classico modello di sviluppo degli anni '60, sia pure riveduto nella sua quantità. E' il modello che è stato perseguito in tutte le località turistiche italiane e basato essenzialmente sulla costruzione di nuove volumetrie proprio all'interno dei luoghi più belli. Questo meccanismo, che avrebbe l'obbiettivo di creare sviluppo, finisce in realtà per distruggere l'elemento stesso del richiamo turistico, facendo scomparire per sempre e in modo irreparabile le caratteristiche uniche di quelle località, banalizzandole, rendendole uguali e milioni di altri luoghi. L'esempio più eclatante è Viareggio. Chi si ricorda più che un tempo la pineta arrivava fino sul mare?
All'interno del parco è stato perseguito lo stesso modello, sia pure in proporzioni minori. A Marina di Vecchiano sono stati costruiti quattro ristoranti proprio in mezzo alle dune, sono stati realizzati i bagni (proprio come a Viareggio, anche se in numero inferiore), ci sono i negozi, c'è persino la rotonda. Che il riferimento culturale fosse quello lo si capisce persino dai nomi dei locali (Oasi, Dunadona, la Paranza, Pin Up) che ricordano più la riviera romgnola, che non la spiaggia di un parco.
A Case di Marina è stata prevista la realizzazione di un villaggio turistico che agli inizi prevedeva addirittura la completa demolizione delle antiche caserme.
A Bocca di Serchio è stata prevosta la realizzazione di un gigantesco porto, lungo quasi tre chilometri.
L'attuazione di questo modello di sviluppo provoca diverse conseguenze: trasforma gradualmente l'area del parco, pregiudicando la possibilità di tramandarla alle generazioni future; distrugge beni che appartengono a tutti; considera l'arenile come un'entità a se stante separata dal resto del territorio come fosse un gigantesco solarium; trasforma le sponde del fiume (che sarebbero un ecosistema a se stante) in una specie di gigantesco chalet. Questa impostazione ha poi un’altra conseguenza indiretta: condanna la frazione di Migliarino al ruolo di incrocio gigantesco, a luogo di solo attraversamento, dove l'inquinamento del traffico è destinato a crescere mano a mano che aumenterà la frequentazione della spiaggia e del fiume.
Infine, sul piano urbanistico più generale, questa impostazione che nasce al tempo dell'amministrazione di Giancarlo Lunardi (l'attuale sindaco Rodolfo Pardini ha solo seguito un binario già tracciato) non essendo inserita all’interno di un progetto generale del territorio, espone il territorio di Migliarino e di Vecchiano alle tentazioni peggiori. Come ha dimostrato la vicenda Ikea la risposta del Comune è stata debole anche perché non aveva un progetto forte e alternativo, in gradi di contrastare con una proposta l’offerta del centro commerciale. E’ stata una risposta tutta basata sulla difesa.
PROGETTO DEL COMITATO
Il Comitato per il Parco di Migliarino propone invece un modello di sviluppo completamente diverso, che è poi quello che viene seguito in questi anni dalle amministrazioni più avvedute. Il Comitato sostiene in sostanza che l'area del parco deve essere considerata come una testimonianza, come un'opera culturale, alla stregua di una cattedrale. Il parco non è solo formato dagli alberi, ma è il risultato dell'opera della natura e dell'uomo. Secondo il Comitato va conservato il risultato di questa azione congiunta perchè rappresenta la testimonianza delle generazioni che sono venute prima di noi, ci consente di capire come erano i nostri progenitori. Pertanto non si devono solo preservare gli alberi, ma anche il fiume, i poderi, le case coloniche, ed anche le caserme dei militari, perchè anch'esse testimonianza di vicende che hanno riguardato il nostro territorio. Il parco dovrebbe essere considerato un monumento irripetibile, e come tale andrebbe trattato.
L'ingresso all'interno del parco, e anche l'utilizzo del suo territorio, certo dovrebbe essere consentito, ma dovrebbe essere regolamentato proprio per evitarne la sua distruzione, trovando il giusto equilibrio tra salvaguardia e fruizione. Per ogni cosa preziosa esiste un utilizzo regolamentato, questo lo capisce anche un bambino.
Il Comitato è contrario a costruire nuovi edifici e a collocare servizi all'interno del parco, perchè la loro realizzazione modifica in modo irreparabile l'ambiente, mentre è favorevole a realizzare i servizi ai margini dell'area protetta. Per fare un esempio. La Piazza dei Miracoli è un'attrattiva mondiale perchè è priva di auto e di ristoranti. Se all'interno della Torre pendente fosse realizzata una pizzeria, il fascino non sarebbe più la stessa, si perderebbe tutta la poesia.
Secondo il comitato l'accesso delle auto all'interno dell'area protetta dovrebbe essere regolamentato, mentre i servizi (alberghi, ristoranti, pizzerie, affittacamere) dovrebbero essere localizzati a Migliarino. Anzi Migliarino dovrebbe diventare la vera porta del parco, e cioè il luogo di attestamento, e cioè il luogo dove i turisti arrivano, si fermano ad alloggiare, lasciano l'automobile ed entrano nel parco con altri mezzi più idonei. Quindi la frazione, da gigantesco incrocio inquinato come è adesso, dovrebbe diventare un luogo di villeggiatura e di accoglienza dove arrivano visitatori da tutto il mondo. Migliarino, approfittando della vicinanza con l'aeroporto, potrebbe diventare la porta internazionale della Toscana. Il paese, essendo collegato da due autostrade potrebbe diventare la base per le escursioni non solo nel parco, ma anche in tutta la regione.
E' questo il vero tesoro del paese, è questa la vera miniera da scoprire, altro che centro commerciale. A Migliarino dovrebbero nascere nuovi alberghi, ristoranti, affittacamere, magari un centro congressi. La vera vocazione del paese, che è compenetrato nel parco, è una vocazione turistica, la sua vocazione non può essere quella di fare l'incrocio sempre più inquinato.
Per raggiungere questo obbiettivo secondo il Comitato, è necessario, oltre che organizzare in modo diverso gli accessi all’area protetta, allontanare il traffico di attraversamento dell'Aurelia. Sarebbe sufficiente costruire un secondo casello di uscita dell'A12 a Madonna dell'Acqua, per ottenere già un buon risultato. In questo modo infatti l'autostrada potrebbe essere utilizzata come variante alla strada statale. L'eliminazione o la riduzione del traffico consentirebbe di riunire il paese, facendolo diventare tutto pedonale.
Questo è un progetto, che prospetta una soluzione urbanistica per tutto il territorio, può validamente contrastare i progetti come quello di Ikea. Con questo modello di sviluppo il parco potrebbe diventare il motore di crescita per tutto il comune di Vecchiano.
Per concludere, non è vero quindi che il Comitato è contrario al cosiddetto sviluppo, opoure che si oppone ad ogni scelta, oppure ancora che vorrebbe un parco per pochi. Il Comitato per il Parco, più semplicemente, è contrario al modello di sviluppo portato avanti dal Comune e dal Parco, e persegue un modello di sviluppo alternativo.
M. P.
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