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Manovra finanziaria: i sindaci del Lungomonte preoccupati per i tagli


9/9/2010- Conferenza stampa ieri mattina dei sindaci dei lungomonte pisano per denunciare le conseguenze della manovra finanziaia. A loro parere sono a rischio i servizi dei cittadini

Conferenza stampa ieri mattina dei sindaci del lungomonte sulla manovra finanziaria

SAN GIULIANO - Allarme rosso dei Sindaci del Monte Pisano: sono a rischio quantità e qualità dei servizi.
Ci costringono ad aumentare i costi e ridurre tanti progetti.

“Alle nostre comunità il governo nei fatti toglierà di tasca fino a 89 euro per cittadino. Lo farà però mettendo le mani nelle casse dei Comuni con conseguenze che ricadranno sulla qualità della vita, sulla scuole e le loro mense, sulle rette per i nidi, sulle politiche sociali, sulla cultura, sui trasporti, sui servizi e la lista non si ferma qui.

E’ un dovere informare e reagire a questa azione punitiva verso gli enti locali più vicini alla cittadinanza, che pagheranno più di altri le conseguenze di uno sconclusionato e improduttivo modo di governare il Paese che fa sempre ricadere le conseguenze sulle fasce più deboli, ma anche sull’economia e il lavoro”.

Sono queste le premesse della presa di posizione assunta dai Sindaci di San Giuliano Terme Paolo Panattoni, di Vecchiano Rodolfo Pardini, di Vicopisano Juri Taglioli e di Calci Bruno Possenti, che si sono ritrovati per discutere assieme sulle conseguenze dei tagli e sul da farsi per cercare di ammortizzare per quanto possibile questa “sassata” finanziaria che va a colpire anche enti virtuosi in regola con i bilanci e che storicamente hanno sempre mantenuto elevati standard dei servizi.

Servizi che diventeranno meno e più costosi. “Nei nostri Comuni - sottolineano i quattro sindaci del Monte Pisano - a causa di questa manovra finanziaria voluta dal governo Berlusconi, ci vogliono costringere a rendere più cari i servizi. Paventando così l’uscita dalle società partecipate (Geofor, Acque, Toscana Energia, etc.). Altroché Imu e Cedolare contrabbandate dal governo come entrate per compensare i mancati trasferimenti che il fisco sugli immobili non aumenta“.

Di fatto si andrà verso il blocco degli investimenti e la manutenzione nelle scuole, le mense, i cimiteri, il verde pubblico, il parco auto, la manutenzione fognature bianche. Progetti di asili nido o materne già finanziati in parte con fondi regionali che rischiano di non poter essere completati.

Nel corso della conferenza stampa sono stati comunicati e illustrati i numeri di dettaglio per gli anni 2011 e 2012, che sono il frutto dei calcoli condotti dai tecnici dell'Ifel, l'Istituto perla finanza e l'economia locale dell'Anci, l'associazione nazionale dei comuni. Bilanci alla mano l'Ifel ha studiato come si traduce sui conti dei singoli comuni soggetti al patto di stabilità la manovra appena approvata dal governo. Se fino a quest'anno la fonte era la fiscalità generale, dall'anno prossimo la «torta» di 13 miliardi e rotti (prima della manovra erano quasi 15) sarà composta dal prelievo sulla casa.

Per i Sindaci, primi “guardiani” dei conti locali, finora c'è tutto da perdere. Meno entrate, e per di più anche incerte, visto che quella stima della Ragioneria è basata su un'ipotesi ottimistica di emersione dal nero del 15% di alloggi. Il gettito della cedolare, poi, sarà sì calcolato comune per comune, ma confluirà a un fondo perequativo (per fortuna) e sarà ridistribuito. Per i sindaci non cambierà nulla. Questi i fatti, Il resto è panna montata. Non è uno slogan – spiegano i sindaci - ma la logica verità visto che il gettito dalla tassazione sugli affitti sostituisce i vecchi trasferimenti: non è aggiuntivo”.

Questi comunque i dati che riguardano i quattro comuni.

Nel 2011, per rispettare i vincoli appena imposti ai sindaci dalla manovra correttiva, ogni residente dovrà "contribuire" per 45 euro a San Giuliano Terme, 24 euro a Vecchiano, 76 a Vicopisano e 50 euro a Calci. Nel 2010 rispettivamente per 64, 40, 89 e 62 euro.
Di fatto per dirla con i numeri, sono da eliminare per il 2011: un milione e 408mila euro dalle casse comunali di San Giuliano Terme, 301mila euro per Vecchiano, 630mila Vicopisano e 322mila da quelle di Calci.

Per il 2012 anche peggio: - un milione e 996mila euro a San Giuliano Terme, - 493mila a Vecchiano, -736mila Vicopisano e 401mila a Calci. La preoccupazione è dimostrata dai numeri inesorabili e che si può ben interpretare nei tagli impliciti della spesa che per San Giuliano Terme deve raggiungere il 3,8% nel 2011 e l’8,3% nel 2012 a Vecchiano del 3,7% e 6,1%, a Vicopisano del 10,5% e 12,3% e a Calci del 6,4% e 8%.

“Numeri da brivido – dicono i Sindaci - per le conseguenze che potranno arrecare sul territorio.
Per di più con la manovra si è introdotto il principio che l'edilizia sociale, lo sport e la cultura sono spese facoltative e non obbligatorie, negando tra l'altro il principio di autonomia che diventa un lontano ricordo. Con lo Stato in alcuni casi che deve ai comuni il rimborso dell’Ici addirittura del 2008. Altro che Federalismo sbandierato dalla Lega che piega la testa a questo nuovo modello di finanza derivata per gli enti locali.

A questo punto da Roma vorrebbero che il “cerchio” si stringesse attorno alla casa: ma chi è proprietario non paga nulla, chi ne ha due paga poco. E chi non ha nulla, avrà difficoltà a ottenere affitti calmierati (penalizzati con la cedolare) e anche a ottenere un alloggio pubblico. E poi ad aggravare i conti ci si è messa anche la crisi che ha di fatto bloccato il mattone che di riflesso ha abbattuto gli incassi legati agli oneri di urbanizzazione”.

“Da ricordare che, se la manovra finanziaria del Governo – ribadiscono Panattoni, Pardini, Taglioli e Possenti - prevede 13 miliardi di riduzione della spesa pubblica, di fatto Il 65% è costituito da tagli a Regioni, Province e Comuni. Ma Regioni, Province e Comuni pesano sulla spesa per il 35% e i Comuni solo per l'8,3%. La spesa pubblica nel nostro Paese è troppo alta: è giusto, doveroso, necessario correggerla ma perché il governo Berlusconi con questa manovra chiede solo agli enti locali uno sforzo abnorme e insostenibile rispetto ad altri comparti dello Stato. Come ad esempio i ministeri.

Prova ne è il 10% di minori spese (annullato dall’incremento degli scorsi anni) richiesto ai ministeri contro il 30% per gli enti locali. In modo particolare si colpiscono i comuni, primo riferimento dei bisogni essenziali dei cittadini, che negli ultimi anni sono quelli che più hanno contribuito a risanare i conti statali. È incredibile poi che si trattino allo stesso modo i Comuni virtuosi che hanno operato bene e quelli che non hanno contribuito né alla riduzione della spesa né al controllo dell'indebitamento, impedendo a tutti di investire. Tutti devono sapere quello che il governo nasconde.

Anche il fatto che gli investimenti degli Enti Locali sono una risorsa fondamentale per il Paese e rappresentano il 70% di tutti gli investimenti pubblici. E quindi a soffrire saranno anche i pagamenti legati agli investimenti, pagati mano a mano che i lavori procedono. Si dovrà rallentare il ritmo nei cantieri e per altri addirittura non si potrà aprirli. Una conseguenza con cui saranno, più di oggi, costrette a fare i conti le imprese che lavorano per gli enti locali già colpiti duramente dal “patto di stabilità”.

Dove i funzionari adesso hanno, in una dimensione kafkiana, una responsabilità personale sia nel mancato rispetto del Patto che, allo stesso tempo, negli interessi di mora maturati per il mancato pagamento dei fornitori. Lo Stato ti condanna se non rispetti il Patto ma allo stesso tempo ti fa pagare gli interessi per il mancato pagamento. Per questi motivi è sacrosanta la campagna dell’Anci Toscana: "Se colpiscono il Comune colpiscono me": perché ogni taglio di risorse agli enti locali è un colpo inferto del governo alla comunità dei cittadini”.

L'obiettivo principale è quello di illustrare le conseguenze che i mancati trasferimenti statali e i vincoli imposti dal Patto di stabilità avranno sulle possibilità di investimento e sui servizi che quotidianamente i Comuni garantiscono ai cittadini e alle imprese. Quello che abbiamo fatto anche oggi. I cittadini devono aprire gli occhi sulle vere intenzioni di questo governo al di là delle sirene demagogiche agitate su tanti organi d’informazione”.
Paolo Panattoni, Sindaco di San Giuliano Terme
Rodolfo Pardini, Sindaco di Vecchiano
Juri Taglioli, Sindaco di Vicopisano
Bruno Possenti, Sindaco di Calci


Fonte: ufficio stampa comune di San Giuliano





 
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