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Trasporto locale a rischio tagli: proposte alternative della Provincia
8/10/2010-
PISA PROVINCIA - La provincia e i comuni dell'area pisana hanno presentato alla Regione un pacchetto di proposte per scongiurare i tagli al trasporto locale
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Trasporto pubblico locale, enti locali costretti a ridurre il servizio
a causa dei tagli del governo. Per evitare effetti traumatici (linee, corse, posti di lavoro)
Provincia e Comuni pisani presentano alla Regione un pacchetto di proposte: tra esse,
spalmare la contrazione delle risorse su più anni; e distribuire il peso delle carenze finanziarie
anche sul sistema ferroviario (eliminando ad esempio corse meno essenziali)
PISA PROVINCIA - Evitare, per quanto possibile, che il drastico taglio alle risorse per gli enti locali operato dal governo attraverso la Finanziaria 2010 produca un impatto troppo violento sul sistema del trasporto pubblico. E’ l’obiettivo fondamentale del documento che Provincia di Pisa e Comuni del territorio hanno presentato alla Regione: a spiegarlo sono, per la stessa Provincia, il presidente Andrea Pieroni e l’assessore alla mobilità Gabriele Santoni. Insieme a loro l’assessore comunale di Pisa David Gay; i sindaci di Cascina, Moreno Franceschini, Vicopisano, Juri Taglioli, e Capannoli, Filippo Fatticcioni; il vicesindaco di Calcinaia Roberto Gonnelli e l’assessore di Buti, Sergio Stefani. “In questo settore la manovra economica – dichiarano - colpisce pesantemente la capacità di erogare servizi da parte delle amministrazioni decentrate, con conseguenze che penalizzano alla fine i cittadini, specialmente nelle fasce meno agiate e in quelle più deboli come anziani, studenti, immigrati”.
Occorre perciò cercare di diluire al massimo gli effetti della massiccia riduzione dei trasferimenti statali, che hanno di fatto già creato un quadro di grave difficoltà. “Lo stato delle cose è questo”, riprende Pieroni. “Il 29 giugno la Regione si è vista costretta ad annunciare, per il 2011, l’impossibilità di garantire agli enti locali toscani gli stanziamenti occorrenti allo svolgimento delle attività svolte finora; e quindi ha sottoposto alla condivisione, e alla firma, di Province e Comuni un piano operativo in vari punti. Tra essi, per Pisa, l’immediato blocco del bando di gara che, essendo il contratto precedente (con Cpt) in scadenza a dicembre, era in corso per individuare il soggetto a cui affidare il servizio nel 2011-16; e l’avvio di un percorso per la ridefinizione del servizio stesso (in primo luogo i livelli di offerta all’utenza) come base sulla quale procedere poi alla nuova gara”.
Sulla scorta di questo passaggio, dunque, il bando è stato definitivamente revocato. Occorre adesso, prima di poter riattivare le procedure per l’assegnazione dell’incarico al futuro gestore, stabilire appunto un nuovo profilo, necessariamente ridimensionato, delle attività di trasporto (tratte, corse, frequenza) che si vanno a mettere a gara. “Un percorso obbligato”, dice Santoni, “rispetto al quale, peraltro, diventano chiaramente determinanti le modalità di attuazione di questa indispensabile ‘ridefinizione del servizio’. In altre parole: a tagliare saremo costretti, ma stabiliamo come e dove, per cercare di pesare il meno possibile sulla comunità. Perché colpendo i trasporti pubblici si indebolisce l’intero sistema di mobilità sociale di un territorio: ed esso è il presupposto sul quale vengono elaborati tutti i progetti in tema di ‘movimento’, a partire dalle nuove infrastrutture (da noi ad esempio la futura viabilità di nord-est), che vengono pensati con determinate caratteristiche proprio tenendo conto di un trasporto pubblico in grado di assorbire determinate quote di utenza”.
Questa dunque la cornice problematica nella quale interviene il pacchetto di proposte inoltrate da Provincia e Comuni pisani alla Regione, come opportuna piattaforma di confronto nell’ottica della firma del piano operativo da essa presentato agli enti locali a fine giugno. Ed ecco i punti cardine del ‘dossier’.
Primo. Verificare la possibilità (per non penalizzare eccessivamente il fronte autobus) di effettuare riduzioni anche sul trasporto ferroviario. Ad esempio operando sulle tabelle del sistema Memorario (che ha aggiunto corse prevalentemente in orari di morbida), eliminando servizi obsoleti e sovrapposizioni esistenti, in medesime tratte, tra corse su gomma e su ferro.
Secondo punto. Evitare un’applicazione immediata del taglio dei trasferimenti e spalmare invece la riduzione delle risorse gradualmente su 5 anni. Ciò anche al fine di scongiurare impatti traumatici sulla stesse aziende di gestione del servizio (si parla di 5-600 posti che andrebbero in sofferenza nell’intera Toscana, di cui circa 50 nel Pisano), consentendo operazioni di ristrutturazione dell’attività (turn-over, rimodulazione dei contratti di lavoro in part-time e tempi determinati, costituzione di “new company” e così via).
Terzo punto. Rivedere i criteri di distribuzione delle risorse, introducendo anche criteri premianti per le esperienze qualitativamente migliori, tenendo conto di fattori come il profilo dei servizi offerti, i ricavi, il livello di partecipazione da parte degli enti locali con risorse aggiuntive.
Fonte: ufficio stampa Provincia
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Ma dove sono le tue proposte? | Io vorrei sapere se Ultimo e Simone ( secondo me sono la stessa persona come molti altri pseudonimi) ...
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Mi dispiace sig. " tutti e ...
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