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SEGNALI DI FUMO
di Madamadorè



21/1/2009- GIRO DI …POSTA
Cara Penelope, è buffo parlare con te del tempo, il nome che hai scelto mi evoca un’immagine di tempo lento, legato alla tessitura, alla trama e all’ordito. Ma perché non molto tempo fa il tempo sembrava essere abbondante?...


GIRO DI …POSTA



Cara Penelope,

è buffo parlare con te del tempo, il nome che hai scelto mi evoca un’immagine di tempo lento, legato alla tessitura, alla trama e all’ordito.

Ma perché non molto tempo fa il tempo sembrava essere abbondante? Sembrava lunghissimo, c’era tempo da vendere, ma allora il tempo era misurato diversamente?! Adesso il tempo corre, l’immagine della clessidra non lo rappresenta, è troppo lenta, ci vuole qualcosa di più veloce.

Qualche giorno fa ho letto un articolo intitolato Genitori-staffetta. I genitori per far fronte all’esigenza, bisogno e desiderio di occuparsi dei figli si costruiscono un’organizzazione a incastro, a scambio: la mattina con la mamma, il pomeriggio con il babbo, il resto del tempo è lavoro. Un’organizzazione efficiente, ma efficace per chi? Funzionale a che cosa? I bambini crescono in un sistema di relazioni schizofrenico, sdoppiato, non gli forniamo un modello di vita un po’ traballante nelle relazioni? E la coppia quando trova il tempo per costruire lo stare insieme, le occasioni di aggiustamento? Vite parallele, ma quando si incontrano?

Sullo stesso giornale si parlava anche di una indagine dell’Unicef sul tempo trascorso dai bambini nelle strutture educative, troppo diceva l’articolo a discapito di un tempo trascorso in famiglia.

Sempre nello stesso giornale un altro articolo sulla cronaca di Firenze titolava: La protesta delle commesse: ridateci le domeniche!

Ti ricordi qualche anno fa un discorso di papa Wojtyla proprio sui tempi del lavoro, sulla necessità, sulla utilità della domenica come giorno di riposo, ma come giorno dedicato alla famiglia, a se stessi, a ciò che nutre il nostro io.

Pochi giorni dopo un altro articolo parlando dei regali di Natale si diceva che il tempo è la vera ricchezza di oggi e suggeriva di regalare voucher di tempo da passare insieme ai figli per giocare o andare in giro.

Roba da matti o roba moderna?

Lavoriamo anche e soprattutto per mantenere la famiglia, ma quando il tempo del lavoro ci ha invaso tutto il tempo?

Il lavoro ci sta rubando tempo, questa organizzazione della società è fatta ad arte per rubarci tempo, o per farci credere di non avere tempo, ma è vero anche che le scadenze economiche ci chiedono di lavorare sempre di più per soddisfare i nostri bisogni e quelli dei nostri figli.

Ci troviamo in mezzo, sospesi come in un limbo e ci arrabattiamo per salvare un po’ di questo e un po’ di quello e intanto il tempo passa inesorabile e noi affannati dalla corsa contro il tempo ci dimentichiamo di costruirlo il nostro tempo, di dargli noi le misure, almeno di impegnarci, di provare a farlo.

Roba da matti o roba moderna? Sto qui a scriverti invece di venire a trovarti e parlarne insieme, ma è già positivo che troviamo il tempo per scambiare pensieri sul mondo, per contaminare reciprocamente le nostre idee.

Aspetto tue notizie

Madamadorè


Il tempo....argomentino niente male! E' pure difficile trovare il tempo per fissare i propri pensieri eppure è importante anche questo.


Siamo tutti talmente presi dalla frenesia della quotidianità che quando riusciamo a ritagliarci un po’ di tempo, questo deve essere necessariamente investito, pensando dicendo e facendo, non necessariamente in quest'ordine, solo cose super interessanti, super stimolanti e super intelligenti.


Oh ma siamo tutti matti?
Non riesco a dare un filo logico ai pensieri, forse perchè spesso le riflessioni vengono così; frutto di cose che si vedono, si sentono, si intuiscono o si subiscono. Mi viene solamente da fare alcune considerazioni.


In questa epoca abbiamo veramente molto: auto e treni velocissimi per risparmiare tempo, elettrodomestici che lavorano al nostro posto; tate, badanti dogsitters e quant'altro che scorrazzano a destra e a manca il bimbo il nonno e pure il cane. Con una mano guidiamo, con l'altra ci trucchiamo e con la terza, perchè prima o poi ce la daranno, prendiamo appunti sul palmare.


Scarichiamo il bambino a scuola, facciamo la spesa,  andiamo al lavoro, torniamo dal lavoro, scarichiamo la spesa, ricarichiamo il bambino all'uscita della scuola insieme all'amichetto per portarli entrambi a calcio.  Nell'ora di buco compriamo un regalo per la festa di compleanno alla quale porteremo il bambino dopo il calcio e la lezione di chitarra con insegnante di madre lingua inglese, che è sempre meglio ottimizzare. Torniamo a casa distrutte e sbattiamo nel microonde una vaschetta di arrosto comprato alla rosticceria a tre volte il prezzo del supermercato: Dio com'è diventata cara la vita. E alla fine? abbiamo pure il coraggio di andare a letto e non riuscire a dormire. Cavolo, di notte il tempo non passa mai, ma quando arriva il mattino? Ma che è vita?  Ormai solo nelle soap opera le attrici ti guardano con quell'espressione melensa dicendo: "ho bisogno di tempo per riflettere, di fermarmi  a pensare"....paradossale.


Ma ci chiediamo dove stiamo andando?


Mi sento dire che stare un pomeriggio ad oziare sul divano magari con un libro è una "perdita di tempo" e non molto à la page.


Io credo che dovremmo fermarci.


Il tempo non è un angosciante e ripetitivo susseguirsi di secondi, minuti e ore bensì un regalo che con il nostro assurdo stile di vite ci dimentichiamo di scartare.


Una volta mi sono sentita dire: "Beata te che hai il tempo di venire al mare per guardare il tramonto, io purtroppo devo lavorare. Lavorare dodici ore al giorno per guadagnare denaro che ti servirà per pagare tate, badanti e babysitters. Per comprare elettrodomestici che ti faranno lavare, stirare e cucinare in metà tempo. Automobili che sfrecceranno divorando la strada ma che ti porteranno solo al posto di lavoro. E quando hai finito di risparmiare tempo? E' già tempo di ricominciare da capo. Addio al tramonto sulla spiaggia con il cane, al giocare un po’ con tuo figlio, al guardarti intorno cercando di capire in che mondo sei finito spengendoti regolarmente il cervello perchè non c'è tempo di pensare.


Pensiamoci di più cara Madamadoré perché non si può continuare ad essere delle staffette ma dei corridori che decidono quando lanciarsi in velocità e quando invece cedere il testimone per fermarsi.


Beh, ora sai che c'è? Ho voglia di perdere un po’ di tempo e da buona Penelope quale sono, comincio a disfare questa tela.
Domani si vedrà....

Penelope
 
 
 














 
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