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LA BATTIGIAdi Tilussa
22/11/2009-
GENERAZIONE PROVVISORIA
Ce ne eravamo già accorti, ma ora ne abbiamo avuto la conferma ufficiale.
La conferma cioè della triste situazione in cui si trovano i nostri giovani e giovanissimi secondo fonti autorevoli come l’Eurispes e Telefono azzurro.
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GENERAZIONE PROVVISORIA
Ce ne eravamo già accorti, ma ora ne abbiamo avuto la conferma ufficiale.
La conferma cioè della triste situazione in cui si trovano i nostri giovani e giovanissimi secondo fonti autorevoli come l’Eurispes e Telefono azzurro.
Se chiedi alle ragazzine cosa voglio fare da grandi molte diranno che vogliono fare la velina o Belen Rodriguez e se invece lo chiedi a un maschietto questo non aspirerà più a fare l’ingegnere, il dottore o l’esploratore come un tempo ma Valentino Rossi. Una “generazione provvisoria” come l’ha definita Gian Maria Fara presidente dell’Eurispes, una generazione che non ha fiducia in se stessa e si attacca soprattutto ai miti, ai modelli che ha a disposizione. E’ sempre successo con i ragazzi ma siccome ora i modelli vengono principalmente dalla televisione che sta piano piano diventando la fonte primaria di formazione giovanile (e che da tempo ha preso il posto delle famiglia assente), il risultato non può essere che questo.
E se i genitori per caso ci sono, sempre secondo Eurispes, sono iperprotettivi, opprimenti, fanno loro le scelte al posto dei figli che in questo modo restano perennemente bambini, non crescono, non riescono ad acquisire in pieno quella facoltà di valutazione e di scelta che li rendono uomini, persone adulte in grado di sopportare e rimediare ai tanti guai che la vita, inevitabilmente e inesorabilmente, primo o poi gli presenterà.
Anche la società, la politica e le Istituzioni hanno le loro colpe perché oltre a fornire modelli errati di comportamento coinvolgono i ragazzi nella loro crisi di valori. Quella crisi di valori del mondo adulto accelerata e accentuata dal mutare repentino e radicale del mondo del lavoro, dall’incertezza del futuro specie in campo lavorativo e professionale. Il frutto inevitabile di questa economia globalizzata che rende oramai incerta ogni prospettiva, confuso ogni programma, insicura qualunque tipo di scelta.
Eppure, secondo l’Eurispes, è sempre il posto fisso uno dei primi desideri dei nostri adolescenti, forse un antico retaggio dei padri, oramai sempre più difficile da realizzare.
E’ fondamentalmente la mancanza di fiducia in se stessi e la carenza di punti di riferimento forti e rassicuranti che li rende così deboli e facile preda di modelli di facile successo, non importa se legati solo a qualità fuggevoli come la bellezza o la giovinezza o anche alla presenza sui media, sui giornali, sulle riviste di gossip perché legati/e o collegati a qualche personaggio famoso.
Circa un terzo dei bambini (e fa tenerezza) dichiara che il suo sogno è andare bene a scuola mentre già gli adolescenti si dimostrano più maturi, più pratici e aspirano ad un lavoro soddisfacente (96%) e stabile (94%).
C’è un buon 36% che non ha il desiderio di somigliare a nessuno e questo è incoraggiante perché sottintende il desiderio e l’intenzione di fare conto solo sull’impegno personale, mentre il resto sembra cercare forse la scappatoia, un facile sentiero per una posizione tramite altre opportunità come le conoscenze, le raccomandazioni, le protezioni, gli appoggi, percorrendo strade che portano spesso anche alla necessità di una autentica prostituzione verso qualcosa o verso qualcuno (e non solo in senso figurato).
C’è anche un buon 1,9 % che indica Roberto Saviano come modello di vita, una percentuale molto piccola ma sorprendente ed anche rassicurante, pur nella sua modestia. Anche Mike Bongiorno è fra i personaggi citati, una presenza costante nella vita di tutti gli italiani, di tutte le età.
Scorrendo ancora i dati si riscontra anche un progressivo allontanamento dei giovani dalla politica (e la politica fa di tutto perché ciò avvenga) che comporta praticamente l’abbandono da parte dei giovani della possibilità di diventare essi stessi protagonisti del proprio futuro, un abdicare cioè al loro diritto di incidere sulle scelte che li riguardano e li riguarderanno come cittadini e futuri lavoratori o professionisti.
La nostra televisione, fonte inesauribile di modelli, ha purtroppo la grave colpa di fornire continuamente ai giovani non solo esempi fuorvianti e di cattivo gusto ma anche di avere, specie negli ultimi anni, ridotto in maniera drastica la trasmissione di programmi educativi o loro dedicati, o di averli posizionati in orari incompatibili come al mattino o alla sera tardi.
Il “Grande Male” dell’Auditel li ha infatti sostituiti con una grande mole di spazzatura urlante e maleducata e con programmi di nudo e sesso che i ragazzi trovano molto fastidiosi nella percentuale notevole del 62,5%. Al pari delle immagini di guerra e morte che passano quotidianamente nei telegiornali (infastiditi il 60,7% degli intervistati) e la cui colpa si estende dalla Tv purtroppo a tutti noi, al nostro mondo tuttora imperfetto.
Ma oltre alla televisione anche la famiglia riesce a dare il proprio contributo.
Oramai più della metà dei bambini dai 7 agli 11 anni possiede un telefonino, dai 12 ai 19 anni chi non lo possiede rappresenta solo l’1,7%, praticamente solo i disgraziati le cui famiglie sono alla fame.
E’ senza dubbio un errore educativo anticipare i tempi in questa maniera, anche se è un errore compiuto con leggerezza e confuso spesso come atto di amore, come gesto di affetto che tuttavia gli educatori sconsigliano vivamente perché la crescita ha i suoi tempi, tempi e modalità da rispettare se si vuole crescere figli equilibrati e felici.
E infine l’educazione civica, in cui tocchiamo veramente il fondo.
Il 78,2% dei nostri ragazzi dichiara di non acquistare abitualmente il biglietto sui mezzi pubblici, cioè una enorme percentuale di giovani non sente l’obbligo morale di comportarsi da persona civile.
Viene da domandarsi se anche i loro genitori si comportino allo stesso modo e considerino questo comportamento incivile e maleducato come la normalità. Forse perché non rispettare le regole è diventato oramai di uso comune? Forse perché la furbizia cafona è diventata lo sport nazionale? Forse perché essere normalmente civili sta diventando un difetto, una mancanza, un vivere fuori dalla realtà, un rischio addirittura di essere derisi?
Pare proprio di si. I nostri giovani del resto vivono la realtà che vedono loro attorno, e questa è una realtà non esaltante. Vedono la conflittualità permanente e sterile della politica, la competizione ossessiva nella società civile, la disuguaglianza crescente dei cittadini fra poveri e ricchi, italiani e stranieri, occupati e disoccupati, il contrasto fra i sorrisi della televisione e la disperazione dei diseredati, dei disoccupati, degli sfrattati, la sproporzione fra le parole e i fatti in tutti i campi e in tutti i settori. Vedono l’ipocrisia degli organi di informazione, l’inconsistenza dei programmi per il futuro, l’ incertezza permanente del posto di lavoro, lo scadimento dell’educazione, dello spirito di sacrificio, il decadimento della qualità dell’insegnamento, il declino della sicurezza nelle nostre città, lo scempio costante e continuo del territorio.
Immagini reali che se pure filtrate dalla famiglia e dalla scuola arrivano ai nostri ragazzi e ne condizionano idee e comportamenti, e talvolta li portano ad avvicinarsi alle droghe leggere presenti già a questa età. Fra i 12 è i 15 anni il 20,8% confessa di avere fumato cannabis o marijuana anche se fortunatamente la maggior parte (36%) dice di non essere attratto da questo tipo di esperienze.
Un panorama quindi complesso e anche un po’ preoccupante, riassunto molto bene in questa considerazione finale:
“La ricerca ritualizzata di uno sballo autodistruttivo, la condotta irresponsabile alla guida, i comportamenti antisociali come il bullismo, il vandalismo e la formazione di baby gang sono indicatori di una tendenza ormai diffusa fra i giovani a fare cattivo uso della propria vita”
Trilussa
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Ma dove sono le tue proposte? | Io vorrei sapere se Ultimo e Simone ( secondo me sono la stessa persona come molti altri pseudonimi) ...
| Antenna: a " tutti e nessuno" | oggetto: a " tutti e nessuno " , l' ottusità non ha limite.
Mi dispiace sig. " tutti e ...
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