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LA BATTIGIA
di Trilussa
14/9/2008-
FASCISMI
“E mentre ci interroghiamo sbigottiti sul perchè 8 sudenti su 10 ritengano inutile la scuola, perchè 9 milioni di neodiplomati risultino di un'ignoranza abnorme....
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FASCISMI
“E mentre ci interroghiamo sbigottiti sul perchè 8 sudenti su 10 ritengano inutile la scuola, perchè 9 milioni di neodiplomati risultino di un'ignoranza abnorme, perché un esperto del ministero ignori i contenuti della traccia di un esame di stato, perchè dei giovani assassini decidano di lanciare dei sassi da un cavalcavia, 200 giovani torinesi assaltino un'auto dei vigili urbani, un gruppetto di deficienti ammazza la noia devastando una scuola, frotte di automobilisti utilizza la comune strada per ingaggiare sfide quasi sempre a spargimento di sangue, sul perchè di questa perdita di valori, del senso di responsabilità prima che di autorità...mentre ci interroghiamo, appunto, il garantismo della casta passa sopra gli scempi edilizi, ambientali, i depuratori che non esistono, i reati di corruzione, di concussione, le assunzioni "pilotate", i figli di papà disseminati in ogni dove, i "regali" del governo a lobby, gli abusi delle aziende nei confronti dei dipendenti o, peggio, dei precari. Ed è di questi giorni la norma "salva premier", le decisioni in materia di nucleare, l'esortazione ad accettare il trattato di Lisbona, la sentenza “morbida” sui fatti di Genova, le offese al CSM e così, attraverso il suo esercito di burattini senza fili che popolano la politica, le istituzioni, i posti di potere, i partiti, si attua il disegno di un potere superiore occulto.”
E’ un articolo preso dalla Rete, è condivisibile? Sicuramente nella sua parte iniziale si limita ad elencare dei dati e non può essere messo in discussione. La perdita di valori è indubbiamente esistente, la può notare chiunque e tutti i giorni, fra raccomandazioni e abusi che oltre tutto vengono accettai e considerati normali. La conclusione è invece inquietante e deve far riflettere anche perché altri fatti si sono aggiunti a questi, fatti gravi che riguardano la giustizia, la scuola, le intercettazioni telefoniche, le impunità stabilite per legge. Tanto che questa domanda è venuta anche da dove nessuno se l’aspettava, non da un giornale comunista antigovernativo e antiberlusconiano, ma da un settimanale di ispirazione cattolica :Famiglia Cristiana.
Perché la situazione è grave, non solo per la perdita dei valori, ma anche per la perdita della libertà.
Lo dimostra in questi giorni la vicenda Alitalia dove un’operazione che a detta di tutti gli economisti ed esperti è molto simile ad una truffa viene presentata dal ministro più rappresentativo dell’attuale governo come un’operazione sacrosanta e salvifica nonché approvata incondizionatamente dai giornali che fanno capo al presidente del consiglio. Resta difficile pensare che questi siano persone stupide o ignoranti che non si rendono conto, più facile che siano invece personaggi che si adattano per convenienza a quella che è stato deciso debba essere la opinione comune. Una operazione che viene propagandata come benefica e l’opinione pubblica, spinta anche dai giornali vicini al Presidente, se la beve con una superficialità ed un consenso che fa dubitare, a noi che abbiamo la presunzione di ragionare con la nostra testa, che forse è proprio quello che ci meritiamo.
Nell’operazione infatti ci rimettono i viaggiatori (la tratta Roma-Milano-la terza in Europa- diventa esclusiva e quindi più costosa perché in regime di monopolio), ci rimettono i cittadini (i debiti della Compagnia se li accollerà interamente lo Stato, cioè noi), ci rimettono i lavoratori (il numero degli esuberi è maggiore e i contratti in perdita), ci guadagneranno solo i nuovi azionisti perché prenderanno le tratte senza debiti e il costo dell’operazione sarà determinato, guarda caso, da una commissione di cui essi stessi fanno parte! E’una cosa grave, sicuramente dal punto di vista economico, ma diventa sconcertante per come viene presentata e da come viene avallata da una stampa compiacente. Qui non siamo più nel campo dell’economia ma in quello ben più importante della libertà.
E lo stesso sta avvenendo per le leggi ad personam, per la giustizia, per le tasse, per i militari nelle città, per il rimpatrio degli immigrati detenuti tutto viene offerto su un piatto abbellito e decorato di ideologia, di riferimenti elettorali, di pura propaganda, di magia berlusconiana ed il popolo china la testa e approva. Gli diamo il calcio in TV (finalmente! ma che paura rimanere senza!), l’Isola dei famosi con Luxuria (ma terrà sempre il pareo), miss Italia, qualche gara di ballo e un po’ di musica e va tutto bene.
C’è poi il problema del fascismo ma non voglio entrare nella discussione su antifascismo, resistenza, partigiani, morti giusti o ingiusti, vendette sacrosante o ignobili soprusi. Queste sono scritte nella Storia. Nella storia ci sono i fatti, le condanne i giudizi che oramai, dopo tutti questi anni, sono consolidati e ribaditi anche dai personaggi più in vista che da quei partiti sono derivati. Perché la destra esiste, ed è logico e democratico che esista, ma è proprio la sinistra a dargli involontariamente e scioccamente quel vigore in più e quella rilevanza proprio per le ossessive e ripetute dichiarazioni di antifascismo. Ultimamente anche dal Presidente della Repubblica è tornato sull’argomento contribuendo a un rimescolio di carte che a mio giudizio è controproducente mentre sarei stato più contento se il Presidente si fosse occupato del “ministro” Bossi, convocandolo ad esempio, per quel gestaccio di poco tempo fa che invece è passato inosservato, come se il vilipendio all’inno, alla bandiera e alla costituzione italiana sia una cosa trascurabile, di poco conto, che “si può fare”!
Dico tutto questo perché pare che i partiti (e gli uomini) di sinistra risorgano dalle loro tombe politiche e mediatiche solo quando si parla di fascismo. Ma non del fascismo odierno, quello paventato solo (udite udite!) da Famiglia Cristiana, ma solo del fascismo passato, quello sui cui i giudizi sono oramai consolidati e pressoché unanimi.
Spiego questa mia posizione con l’esempio della vedova Almirante, un’anziana, nostalgica e innocua signora che doveva parlare alla Versiliana. La sua innocua e patetica intervista è stata contestata un gruppuscolo di “duri”, (in tutti i sensi) e la vicenda ha assunto una dimensione nazionale invece di passare del tutto inosservata, nel silenzio generale. Se doveva arrivare ai giornali quelli non allineati ed ancora parzialmente indipendenti avrebbero potuto presentarla per quello che era: una vicenda fuori luogo e fuori tempo utilizzando i toni del ridicolo e della comicità, a mio giudizio la migliore arma di contrasto al tentativo di revisionismo storico che la stessa sinistra con il suo atteggiamento involontariamente tende ad alimentare. E lo stesso per il libro degli Orfani di Salò, episodi che alimentano anche il sospetto che tutto ciò faccia parte di una strategia che, tramite queste provocazioni, cerchi di sviare l’attenzione pubblica da quello che veramente grave sta succedendo nel nostro paese. Con la stessa ottica si potrebbero interpretare anche quelle frasi buttate la, ogni tanto, da qualche esponente della destra in occasione di cerimonie pubbliche. Si fornisce un motivo forte di risentimento che si sa avere una grande risonanza nazionale non tanto per cambiare la Storia, che ha già dato il suo giudizio definitivo, bensì per indirizzare l’attenzione su un avvenimento sviandolo da altri che interessano di più e che magari si riesce a far passare senza troppo clamore.
E l’opposizione? Al di fuori delle roboanti esternazioni di fermo antifascismo cosa fa? Latita, fra beghe interne, crisi di personalità, mancanza di identità, di obbiettivi forti in cui il militante si possa riconoscere. La gente di sinistra si domanda come mai la spazzatura di Napoli l’abbia tolta la destra in quattro e quattrotto, il grembiule e il voto a chi lo merita e l’attenzione al comportamento in classe dello studente l’abbia introdotto l’attuale governo, una stretta sull’assenteismo con un progetto organico (anche se quello fatto fino ad ora è solo propaganda) lo proponga ora Brunetta. Perché l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole e il blocco dei libri per cinque anni non l’ha fatto la sinistra? Perché il progetto per l’insegnamento musicale ai giovani non è partito dal ministro della cultura del precedente governo? Sarà populismo, sarà propaganda ma queste cose spiegano il successo dell’attuale governo che solo ai più attenti appare come insufficiente ad affrontare i veri problemi del paese.
La massa guarda e approva, il PD appare tiepido, senza grandi iniziative, galleggia fra Feste Democratiche sempre più simili a sagre paesane, incontri con politici bolliti, con gli uomini più rappresentativi che si attaccano fra di loro o formano correnti per garantirsi una prosecuzione della loro vita politica quando in partito si sfracellerà sulle prossime elezioni europee. In questo scenario destra e sinistra si confondono, non nella realtà ma nella testa degli italiani, il qualunquismo si fa feroce innescato dal fatalismo sconsolato degli stessi militanti.
Il paese sta lentamente affondando assieme alla sinistra, lasciamo perdere il fascismo di ieri, è quello prepotente di oggi che dobbiamo combattere.
La mancanza di valori e il progressivo imbarbarimento della società sono i problemi più gravi ed urgenti che deve affrontare il nostro paese. E’ principalmente sul loro contrasto che dovrebbe puntare con forza la sinistra, per acquistare una propria identità, per farsi riconoscere come alternativa dai propri militanti, per riacquistare soprattutto quel ruolo di guida morale, politica e civile che oggi manca e che così bene hanno saputo rappresentare, nel passato, alcuni degli uomini più illustri e rappresentativi della sinistra come Pertini e Berlinguer.
Trilussa
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