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LA BATTIGIA
di Trilussa
1/3/2009-
INCONGRUENZE
Il film The Millionaire sbanca Hollywood con ben 8 Oscar.
Era in competizione finale con un film made in Usa e quindi la sua vittoria è ancora più importante e dimostra che gli americani, che hanno molti difetti....
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INCONGRUENZE
Il film The Millionaire sbanca Hollywood con ben 8 Oscar.
Era in competizione finale con un film made in Usa e quindi la sua vittoria è ancora più importante e dimostra che gli americani, che hanno molti difetti (fra cui quello molto grave di ritenersi i custodi-padroni del mondo intero), in molti campi sono di una correttezza ineguagliabile.
Sfarzo, mondanità, soldi, belle donne e bei vestiti, costose acconciature, gioielli, gossip, feste con fiumi di champagne e di altro da una parte……. e dall’altra?
Dall'altra Garib Nagar, una bidonville di Mumbai (ex Bombey) con nove milioni di persone ammassate in baracche senza acqua e senza corrente elettrica.
La protagonista di nove anni, di nome Latika, vive in una di queste con la madre ed il padre. Il padre in questo periodo è costretto a letto perché malato di tubercolosi e guadagna, quando può lavorare raccogliendo pezzi di legno, circa un dollaro e mezzo al giorno.
Alcune curiosità: il viaggio in aereo è costato 550 dollari che la famiglia voleva in denaro risparmiando il biglietto e che l’assegno del regista alla bimba per comprarsi una casa è stato rubato da un “amico” che lo doveva portare alla famiglia.
Due mondi agli antipodi. Due realtà comunque e purtroppo del nostro mondo.
L’India, potenza nucleare e con un’industria in rapida espansione, una delle tigri dell’Asia, come si usa dire, è una nazione molto particolare. Ha infatti delle divisioni estremamente rigide e insuperabili fra le varie caste, con molti dialetti e lingue diverse, con molte etnie e rappresenta da molti punti vista un paese a parte. Tuttavia questa estrema disuguaglianza di tenore di vita è una realtà mondiale e nonostante tutte le buone intenzioni, o almeno le belle parole, i Grandi del mondo non sono ancora riusciti a sconfiggere. Anzi, negli anni, le differenze di reddito e di qualità della vita fra i paesi più ricchi e quelli più poveri si sono ampliate sempre di più a scapito di tutti gli impegni che ad ogni incontro, ad ogni summit, le massime potenze mondiali si affannano a programmare.
E così una bimba di nove anni viene prelevata e proiettata sul grande schermo, alla ribalta internazionale insieme alle grandi stars di Hollywood e poi, di colpo, diventata inutile per lo scopo, rimandata nella sua baracca di lamiera senza luce e senz’acqua.
Tanto per dire di non avere saputo alcune notizie di fonte FAO.
# La fame e la povertà fanno nei paesi poveri 25.000 vittime ogni giorno.
Fonte: FAO
# 852 milioni di persone non hanno abbastanza da mangiare - più delle popolazioni di Stati Uniti d'America, il Canada e l'Unione europea messi insieme.
Fonte: FAO & The State of Food Insecurity in the World, 2003
# 815 milioni di persone in paesi in via di sviluppo soffrono la fame - 1 su tre vive in Africa sub-sahariana
Fonte: FAO & The State of Food Insecurity in the World, 2003 - FAO & The State of Food Insecurity in the World, 2003, p7
Questa vicenda della piccola star dovrebbe far riflettere e non generare solo un momentaneo sentimento di comprensione, partecipazione, amore per quella piccola creatura ma dovrebbe generare un sentimento ben più grave ed importante: quello della vergogna.
Vergogna perché nel mondo non ci sono solo schiere di poveri ma anche malati di malattie oramai da noi scomparse da tempo, milioni di affamati, di gente che muore di fame nella più assoluta indigenza e indifferenza. Cosa possiamo fare noi singoli cittadini?
Possiamo esprimere il nostro disappunto, possiamo rispondere alle campagne che ogni tanto ci vengono proposte per costruire questo o quest’altro, per aiutare popolazioni in difficoltà. Talvolta partecipiamo anche con un po’ di timore perché sappiamo delle truffe che spesso sono avvenute proprio facendo leva sui nostri più genuini sentimenti di partecipazione affettiva.
Possiamo magari adottare un bambino a distanza, sentirci partecipi alle tragedie che giornalmente vediamo in televisione, cercare di sensibilizzare chi ci sta vicino nella speranza di una spirale virtuosa che porti in alto il nostro desiderio di aiuto, ma poi sono i nostri rappresentanti politici che dovrebbero fare di più. Dovrebbero sentire veramente il disagio di questa condizione disumana che essi stessi hanno contribuito a realizzare e iniziare a invertire la tendenza con gesti coraggiosi e non occuparsi sempre e solo degli interessi di ogni singolo Stato, di ogni singolo Governo, di ogni singolo Partito, di ogni singola Corrente, di ogni singola Persona.
Alcune trasmissioni televisive aiutano, alcuni personaggi fanno capire, alcuni reportage lasciano il segno ma la massa è deviata, stordita, offuscata.
Il Grande Fratello obnubila la mente, distoglie dalla realtà, fa scoprire la nostra parte più debole e più nascosta, quella che non vorremmo confessare di avere, quella della “pruderie”, del “voyaerismo”, della maldicenza, della cattiveria, del godere delle sventure degli altri. E’ inutile nascondere e tentare di giustificare tutto questo come un semplice spettacolo televisivo, ammantandolo di discorsi filosofeggianti sulla ricerca della natura umana, sulla scoperta delle emozioni, sullo spaccato della società o dei giovani. E’ uno spettacolo squallido offerto a persone televisivamente indifese che lo subiscono e ne vengono contagiate e spesso sviate dai veri problemi della nostra società.
Nella migliore delle ipotesi uno spettacolo di evasione offerto spesso con cattivo gusto, ricordiamo la prima serata con ottimo share la sera della morte di Eluana e forse anche un velato tentativo di distogliere le menti dagli attuali e gravi problemi del nostro paese che lasceranno senza lavoro migliaia di lavoratori in un futuro ormai prossimo. Un argomento di cui ci si sta occupando solo nei ritagli di tempo e che colpirà con forza la vita di molti concittadini molto più delle vicende degli occupanti la famosa “casa”.
Trilussa
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Mi dispiace sig. " tutti e ...
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