Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La foto è "rigorosamente" dell'alba di questa santa giornata e la chiesa che ri-fiorisce con Lei è quella di San Ranieri o San Vincenzo di Migliarino.
Dopo lunghissimi necessari lavori, oggi vi sarà ufficialmente celebrata la Santa Messa della Domenica delle Palme.
La domenica delle Palme e della Passione di Gesù — così chiamata nel nuovo calendario- è il primo gradino della Settima Santa.
Ispirandosi al racconto di Giovanni, i primi cristiani vi ricordavano l’ingresso del Cristo in Gerusalemme sulla groppa dell’asinello mentre la folla lo plaudiva agitando rami di palma.
I Greci chiamavano la palma phoìnix, come l’uccello paradisiaco, la Fenice, che rinasceva miracolosamente dalle proprie ceneri e si nutriva di perle e incenso: pianta solare per eccellenza con le foglie simili a raggi, era simbolo del divino nel suo splendore e anche emblema della Vittoria che i Romani chiamavano Dea Palmaris.
Con i rami agitati festosamente la folla acclamava Gesù Messia e re di Israele giunto a liberare il suo popolo: eppure in quel gesto esprimeva inconsapevolmente il profetico simbolo della vera sua vittoria nella Resurrezione e Ascensione.
Su questo simbolismo dell’albero solare fiorì più tardi una leggenda narrata nel Vangelo dello Pseudo Matteo.
Un giorno durante la fuga in Egitto, Maria si sentiva affaticata per la calura del deserto. Vedendo una palma disse a Giuseppe: “Vorrei riposare un poco alla sua ombra”.
Quando si fu seduta sotto l’albero, si accorse che la chioma era carica di datteri. “Giuseppe - esclamò - vorrei, se fosse possibile, raccogliere quei frutti”
“Mi meraviglio delle tue parole! - rispose il marito- Non vedi quanto è alta la palma? Come puoi pensare di mangiarne i frutti? Io mi preoccupo invece della penuria d’acqua. Gli otri sono vuoti e non so come fare per dissetare noi e gli asini”.
Allora Gesù Bambino, che stava riposando nel grembo della Madonna, disse: “Piegati, albero, e ristora mia madre con i tuoi frutti”.
E subito la palma chinò la cima fino ai piedi di Maria che ne poté cogliere i datteri. Quando tutti si furono saziati, Gesù le ordinò: “Rialzati e riprendi vigore, e sii compagna dei miei alberi che sono nel paradiso di mio padre, E ora apri dalle tue radici la vena che è nascosta sotto terra e lascia fluire da essa acqua a sazietà”.
Subito la palma si alzò mentre attraverso le radici sgorgavano acque limpide, fresche e straordinariamente dolci.