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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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LA BATTAGLIA
di Trilussa

17/4/2011 - 11:32


I due eserciti stanno da tempo ammassando truppe alle frontiere.


Da una parte due enormi formazioni da guerra, grandi e possenti eserciti, apparentemente invincibili. Il primo è rappresentato da un grande gruppo di costruttori nazionali, leader nel loro settore, che può contare, oltre che sulla forza di impatto delle sue milizie, su rincalzi, sostegno bellico e logistico da varie strutture territoriali locali giungendo fino a millantare appoggi anche dalla stessa città di Firenze. Accanto a questo, uniti per la vittoria, un esercito multinazionale proveniente dal grande Nord, dalle grandi foreste protette, dai paesi dove il rispetto dell’ambiente e della natura (umani compresi) è massimo, condiviso e rispettato.

 

Guerrieri vigorosi e bene armati entrambi, sia l’erede del biondo e capelluto vichingo che quello discendente dai nobili, ma ahimè obsoleti e un po’ dimenticati, vecchi ideali del socialismo. La loro forza è non solo la loro micidiale unione bellica ma anche le straordinarie e illimitate capacità di approvvigionamento, resistenza, messa in campo di nuove strategie, appoggi personali, pressioni a tutti i livelli, propaganda, promesse di meravigliosi scenari di progresso e nuova occupazione.
Accanto a questi enormi e spaventosi eserciti anche un piccolo gruppo di cittadini, un’inezia al loro confronto ma tuttavia significativa, coinvolti (speriamo solo intellettualmente) dalla prospettiva di un grande futuro e difensori di un  probabile sviluppo legato al successo dei due poderosi eserciti. Forse illusi da qualche miraggio populista o in cerca di un improbabile riscatto politico, o forse anche desiderosi di un qualche rilancio di popolarità personale.

 

A contrastare questa enormità guerriera sparuti gruppi di resistenza locale, partigiani mal equipaggiati e mal organizzati, tesi a difendere il loro prezioso territorio e le loro vite con pochi mezzi, con poche armi di difesa se non quella della persuasione e della logica, armi assai potenti su menti aperte e lungimiranti, armi spuntate e inconcludenti sui miraggi di futuro e sicuro benessere materiale. Avanguardie illuminate ma purtroppo deboli, accerchiate da gruppi ben più armati, forti di promesse di sviluppo, di demagogia. La promessa pronta in tavola, subito, contro la possibilità incerta sulla carta, poi.


Uno scontro sicuramente impari stante le due forse in campo, ma con un esito finale non scontato, in cui, siamo sicuri, prevarrà non la propaganda ma la realtà dei fatti.


Questo perché da una parte la volontà e la ferma determinazione dei cittadini sono capaci, talvolta, di grandi imprese, e nel nostro territorio di questo abbiamo, già in passato, potuto avere sicuro riscontro. In secondo luogo perché il campo di battaglia, dove avverrà lo scontro finale, la battaglia ultima e vera, sarà comunque  il Consiglio Comunale di Vecchiano dove equilibrio e saggezza speriamo riescano a prevalere.
Le sorti della battaglia e della guerra ci auguriamo quindi che rispettino questi principi basilari e siano condizionati da una valutazione obbiettiva della situazione, e non dalle forzature e della prepotenza con cui i due grandi eserciti si sono presentati cercando di imporre, con tutta la loro forza economica e mediatica e con i loro appoggi e influenze la soluzione che a loro più aggrada.


Grandi e potenti formazioni che hanno lavorato da tempo al progetto anteponendo i loro interessi privati a quelli della comunità, ammantando di buonismo una scellerata operazione di distruzione ambientale, carpendo con l’inganno il consenso di chi crede, pensiamo in buona fede, nei loro finti buoni propositi di buona occupazione e sviluppo.
 
Questo scrissi nel 2007.
Sono passati quasi 4 anni da allora ed il problema è ancora irrisolto. Ormai le elezioni amministrative sono alle porte e il problema divide ancora l’opinione pubblica e condiziona molto scelte e programmi di governo da parte delle formazioni in campo. Mi auguro che ogni questione venga valutata con attenzione, ogni possibilità considerata nel merito e che i futuri amministratori sappiano operare negli interessi di tutti i cittadini da loro amministrati e non solo di una parte.


Perché, come scriveva un saggio lettore nel nostro Forum, gli amministratori possono e anzi debbono ascoltare i cittadini ma quando è il momento delle scelte devono essere loro tre passi avanti.

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18/4/2011 - 13:09

AUTORE:
ingenuo

ma chi rappresenta i vecchi ideali del socialismo ?
sicuramente voterei per lui se ne fossi certo