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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
STORIE DI ORDINARIA CUCINA
di Madame Cucù
Dedicato ad una cena, dedicato alla Laylina.

18/4/2011 - 22:48

Al lavoro, in pausa caffè, tra colleghi, uomini o donne indifferentemente, l’argomento cucina è uno dei prediletti.

L’aspetto gastronomico della vita, molto spesso prende il sopravvento su altro.Si impara sempre qualcosa.

Si affina quanto ognuno  ha ereditato, da buon italiano, col dna di nonne e mamme.“Cuochi si diventa”.

E’ così che inizia, e l’inizio dà anche il titolo allo stesso, un libro dello scrittore Allan Bay. E’ un libro dedicato a chi vuol far felice se stesso ed i suoi amici a tavola.
In una sorta di dieci comandamenti enunciati, il primo tra questi dice essere quello fondamentale per la buona riuscita dell’impresa culinaria: l’amore per il cibo.

Ed è l'amore per il cibo che  traspare sempre quando raccontiamo le nostre imprese col grembiule.

E’ ormai diventata consuetudine raccontare una ricetta usando un aggettivo da far seguire a quello che è il vero soggetto, l’attore principale: un sugo veloce, un’insalata fresca, un antipasto leggero, un formaggio magro, un bollito perfetto, un dolce semplice….

Sembra sciocco, ma se ci si pone la mente, l’aggettivo è una specifica che aiuta l’immaginazione e che invoglia ognuno a cimentarsi in una nuova esperienza gastronomica.

Un foglio per prendere appunti sugli ingredienti e sulle modalità di esecuzione. Un foglio che a casa verrà poi riposto all’interno del ricettario fai da te, presente in tutte le cucine italiane, penso.  

…ma un giorno è arrivata una grossa novità!

Spavaldamente la Laylina, come affettuosamente la chiamiamo, ha raccontato la sua esperienza di un sabato sera con amici.

Io ho ascoltato a bocca aperta ed alla fine l’unico appunto che ho preso è stato un indirizzo, quello di un Negozio di Gastronomia, il B. (il nome lo ometto tra queste righe, ma se lo vorrete sapere…..)

Entri e rimani sbalordito dalle  mille cose che contiene.Dando con una prima occhiata non riesci a capire cosa un grande bancone frigo contenga. E' veramente tanta è la roba che c’è dentro.
E fuori dal frigo?

L'infinito!

Su qualcosa c’è un cartello che ti spiega cosa è.

La prima volta che vi sono entrata sono rimasta colpita da un accavallamento di panetti di burro difformi di un giallo mai visto su cui c’era il cartellino: burro di malga.  Ogni formetta aveva un altorilievo a testimonianza del contenitore dove era stata fatta.

Sinceramente, mi è difficile fare un elenco anche minimale di cosa in quel negozio si può trovare.

Comunque il consiglio della Laylina l’ho seguito alla lettera.Non scegliere niente da sola, ma chiedere al gestore un “percorso”, terminologia di uso ormai comune in ambito gastronomico.

E così ho fatto. Mi sono fatta fare/consigliare un “percorso” (lo scrivo ancora  tra virgolette perché il termine può sembrare inconsueto) misto salumi/formaggi con tanto di pane abbinato……Ogni prelibatezza, consentitemi il termine, che ho portato a casa era numerata.
Il mio compito è stato, solo, quello, di abbinare i vari gusti di ogni portata: mettere il miele dove necessario, fare i crostoni, tritare le mandorle, e via via, andare....fino a poratre a termine la creazione delle otto tappe del percorso.
D'obbligo mangiare quelle cose con una sequenza ben precisa perché ogni sapore, ogni abbinamento, era legato al successivo; così mi aveva spiegato il gestore.
Ed ha avuto ragione! Tutti soddisfatti, e qualcuno ha voluto anche l'indirizzo.

Non ho foto, purtroppo mi sono dimenticata di farle.

 Comunque il B. il percorso me lo ha fatto così…. 

1) Carpaccio di bisonte su peschine acerbe al tartufo

2) Salamino austriaco all’aglietto selvatico per uva a bacca rossa

3) Tronchetto al carbone vegetale per composta di porri

4) Prosciutto cotto di York su robiola in tripla panna su mirtilli miele e aceto

5) Tuma, pecorino siciliano puramente senza sale, per salsa di habaner

6) Cahil di Irlanda lavorato con la guinnes con qualche goccia di miele di stachys

7) Crostoni di pane con taleggio di grotta con mandorle tritate e miele di acacia
8) Seadas sarde con miele di edera Pane ai cereali o pane di campagna lievitato con lievito madre e cotto a legna.

 Cena senz'altro globalizzata, non da gasista qual sono, ma  ogni esprienza ci arricchisce e dà la possibilità di vedere anche oltre.....

 

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