Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Questa volta a foto non vuole esaltare la bellezza della Natura, ma una brutta (eufemismo!) situazione che un suo “derivato” ha generato nel mondo intero.
Due soggetti rappresentati, due attori del dramma, due ruoli della storia: il papavero e la macchina.
Il fiore è il Papaver somniferum, il famigerato papavero da oppio, che inaspettatamente e straordinariamente e simbolicamente è nato numerosissimo sul ciglio dell’Aurelia, appena passato l’ultimo distributore a sinistra dopo l’autostrada andando verso Torredellago.
guarda caso proprio lì!
sarà mica un segnale?
Non sto a fare la storia del papavero, dell’oppio e delle leggende ad esso legate, ma voglio che facciate una riflessione, se vi foste casomai accorti del fiore, del suo nuovo habitat e dell’ambiente che lo circonda.
Ma veniamo al sodo che altrimenti si solleva un polverone e invece è di “polverina” che si vuol parlare.
Se non avete notato i fiori, forse non avrete visto neanche un viavai di auto che non sono certo quelle di coloro che vanno per gita o per lavoro a Pisa o Viareggio, ma clienti degli spacciatori che stazionano lì vicino, prima e dopo, e spacciano spudoratamente alla luce del sole.
È UNA VERGOGNA!
E non solo per la salute dei clienti, che quella non mi interessa più di tanto perché gente cosciente (?) che sa quello che sta facendo, ma per l’arroganza e la prepotenza che quella feccia ha, infischiandosene delle istituzioni.
Se c’è un sistema per fermare, se c’è voglia di farlo, se c’è coscienza, se c’è dignità… che ci sia!