Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
INTERVENTO
13 MAGGIO ANCHE IN PROVINCIA DI PISA IL POPOLO DELLA SCUOLA INDIGNATO CONTRO I QUIZ INVALSI! Ma anche nelle scuole in cui il Collegio ha deliberato di non svolgere le prove i DS stanno cercando di imporle anche con illegittimi ordini di servizio, che impongono di non svolgere l’attività didattica programmata, il che si può configurare come interruzione di pubblico servizio con profili penali ex art. 313 c.p. Come Cobas abbiamo inviato diffide ai DS e tuteleremo anche in sede giudiziaria i docenti e il personale ATA che si sono opposti ad ordini di servizio illegittimi. Nel merito i quiz Invalsi non solo sono uno strumento per valutare i docenti e le scuole, con conseguente differenziazione stipendiale e degli stessi finanziamenti, ma- con la gerarchizzazione dei docenti- standardizzano gli insegnamenti e determinano un impoverimento culturale e didattico, contribuendo alla dequalificazione della scuola pubblica determinata dai tagli agli organici e alle ore di lezione e dall’aumento del numero di alunni per classe.
"Anche in provincia di Pisa – come in altre centinaia di scuole in Italia – i docenti si stanno ribellando all’illegittima imposizione dei quiz Invalsi. A Pisa città i Collegi docenti dell’ITI "L. da Vinci",dell’ l’ITC "Pacinotti", dell’IPPSAR "Matteotti", dell’Istituto d’Arte "Russoli" hanno approvato all’unanimità o a larga maggioranza delibere che prevedono la "non adesione" e/o la "non collaborazione" alle prove Invalsi o, come al Liceo Classico "Galilei, il rifiuto di accettarle in quanto " non possano costituire un proprio progetto didattico educativo". In altre scuole, come all’Istituto Superiore "Pesenti" di Cascina, i Dirigenti scolastici hanno imposto in modo illegittimo di non votare sulle delibere Invalsi! In ogni caso, una delibera del Collegio è indispensabile per poter sottoporre gli studenti ai quiz Invalsi. Gli stessi genitori non sono stati informati del carattere non obbligatorio delle prove.
Infatti, il docente che vede che i suoi studenti non sanno rispondere ai quiz (ma magari sono capaci di sviluppare analisi, di evidenziare nessi, di elaborare una visione globale) adatterà la propria programmazione ai quiz, indipendentemente dalle caratteristiche dei propri alunni e dalle proprie scelte di tipo didattico e culturale. Particolarmente odiosa è l’esclusione degli studenti diversamente abili dalla effettuazione delle prove. Tutto ciò, se non viene bloccato, significherà una drastica riduzione della democrazia e del pluralismo, ma anche della qualità della scuola, che punterà sempre più ad "addestrare ai quiz"! E se attraverso l’Invalsi si valuteranno docenti e scuole sarà ancora peggio dei discutibili e fuorvianti criteri usati dall’indagine di Tuttoscuola che ha collocato la nostra provincia tra gli ultimi posti per qualità della scuola"
Per l’Esecutivo provinciale dei Cobas scuola
La portavoce provinciale Adriana Demuro