none_o


Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Ripafratta, 12 luglio
none_a
Bagno degli Americani di Tirrenia
none_a
Molina di Quosa, 8 luglio
none_a
Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
none_a
San Giuliano Terme, 30 giugno
none_a
Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
none_o
LA BANDA

10/5/2011 - 7:55


Non è ancora spento l'eco della musica che la "Senofonte Prato" (è molto carino chiamarla così), o almeno non si è spento dentro di noi.

Come dice la nostra Mina nel suo commento alla banda, la sua musica è gioa e fantasia e un qualcosa di più che non si può catalogare e che va indietro nella nostra storia come si capisce da questo che segue:


Rataplàn, tambur io sento

Che mi chiama alla bandiera

O che gioia o che contento

Io vado a guerreggiar.

Rataplàn, non ho paura

Delle bombe e dei cannoni

Io vado alla ventura

Sarà poi quel che sarà.

E la bella Gigogin col tremille-lerillellera

La va aspass col so spingin

Col tremille-relillellà.

Di quindici anni facevo all’amore

Daghela avanti un passo

Delizia del mio cuore.

A sedici anni ho preso marito

Daghela avanti un passo

Delizia del mio cuore.

A diciassette mi sono spartita

Daghela avanti un passo

Delizia del mio cuor.

La ven, la ven, la ven a la finestra

L’è tutta, l’è tutta, l’è tutta insipriada

La dis, la dis, la dis che l’è malada

Per non, per non, per non mangiar polenta

Bisogna, bisogna, bisogna aver pazienza

Lassala, lassala, lassala maridà.

Le bacia, le baciai il bel visetto

Cium, cium, cium

La mi disse, la mi disse oh che diletto!

Cium, cium, cium

La più in basso, la più in basso c’è un boschetto

Cium, cium, cium

La ci andremo, la ci andremo a riposar.

Ta-ra-ta-ta-ta-tam.
 
Eseguita per la prima volta al teatro Carcano la sera di S. Silvestro del 1858, quella sera piacque tanto che la Banda Civica del maestro Rossari la replicò per otto volte. La canzone fu sfruttata fino all'inverosimile; fu suonata e cantata durante la famosa battaglia di Magenta il 4 giugno 1859, nella quale i francesi del generale Mac Mahon sbaragliarono gli austriaci del generale Giulaj; alla banda militare austriaca, che come segnale d'attacco intonava "La bela gigogin", la banda degli Zuavi rispondeva col ritornello "Dàghela avanti un passo".

Meditate gente, meditate: (parole dal Forum)

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri