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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
VECCHIANO
Romina Taddei candidata T&F: Tradzione e Futuro e l'infanzia

10/5/2011 - 10:12

INTERVENTO 
 
La nascita di un figlio porta in famiglia enorme gioia, ma anche molte preoccupazioni, soprattutto per quei genitori che non possono contare sull'aiuto di nonni e parenti. Nel nostro Comune la situazione si complica ulteriormente, considerando che non ci sono servizi per l'infanzia accessibili a tutti.
Nel Resoconto delle azioni fatte nella legislatura 2006/11 pubblicizzato dall’Amministrazione Comunale, si legge a pag. 8 “Infine abbiamo garantito il funzionamento di un asilo nido gestito da una cooperativa con un numero di posti riservati a famiglie a basso reddito che hanno bisogno del servizio”. Peccato che questi posti siano solo 4- 5 e che per accedervi occorrono condizioni tali da dover essere seguiti dai Servizi Sociali; per tutti gli altri c'è la tariffa intera che equivale alla metà circa di uno stipendio medio.
Le altre alternative, una volta che il bambino ha raggiunto i 18 mesi, sono le suore di Migliarino e di Filettole, che hanno attivato sezioni di nido privati e con ovvia ispirazione cattolica. L'unico aiuto che l'Amministrazione Comunale ha garantito fino ad oggi alle famiglie che si sono rivolte a queste strutture (tutte private) è un contributo  di 80€ mensili, che provengono da fondi regionali; questo significa che finora il Comune di Vecchiano non ha ritenuto importante investire sulla famiglia e sull'infanzia.
A noi cittadini di TRADIZIONE E FUTURO questa situazione non piace ed è per questo che abbiamo studiato un progetto che prevede l'apertura di NIDI DOMICILIARI sul territorio comunale.
Il nido domiciliare prende ispirazione dalle “tagesmutter” (mamme di giorno) ed è molto diffuso nel Nord Europa (in Italia si è sviluppato soprattutto nella Provincia Autonoma di Trento). L'asilo è gestito da una persona adeguatamente formata che offre educazione e cura ai bambini di altri presso il proprio domicilio; l'educatrice è in stabile collegamento con l'Ente comunale, che ne regola il funzionamento e garantisce gli standard qualitativi previsti sia dal punto di vista ambientale sia educativo;  ogni nido può accogliere al massimo 5 bambini dai 3 ai 36 mesi.
I vantaggi del servizio sono:
      Flessibilità e personalizzazione degli orari
      Dimensione familiare del servizio (elemento caratterizzante del servizio è il riconoscimento della famiglia come nucleo educativo fondamentale e la casa come luogo denso di relazioni, significati ed affetti)
      Garanzia professionale ( d.p.g.r. 47/R/2003 e coordinamento psicopedagogico)
      Costo del servizio contenuto (compartecipato tra famiglia e Amministrazione Comunale in base a ISEE)
      Copertura assicurativa per infortunio e responsabilità civile durante il periodo di custodia.
Questo tipo di servizio, non solo si pone come possibile soluzione ai problemi organizzativi ed educativi delle famiglie, ma offre anche opportunità lavorative ad alcune donne del nostro Comune.
Personalmente, credo che questo sia un progetto attivabile e risponda realmente alle esigenze dei cittadini; inoltre ha la caratteristica di riconoscere il valore della famiglia come asse portante della comunità e il bambino come persona che ha diritto all'educazione, al gioco e all'innocenza.
 
Romina Taddei
 candidata consigliere di Tradizione e Futuro

Fonte: T&F
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13/5/2011 - 2:10

AUTORE:
Consuelo

Già in una relazione che risale al 1997 dell’Assessore Regionale all’Istruzione, Formazione Professionale, Politiche Sociali e Immigrazione, disponibile a questo link http://www.rete.toscana.it/sett/poledu/infanzia/docum/infan.htm, si fa riferimento a servizi “Tagesmutter”, e cito:
“diversificazione dell’offerta in relazione ai nuovi bisogni della popolazione mediante la:
• promozione di asili nido sperimentali per rispondere ai nuovi bisogni delle famiglie e ridurre i costi ottimizzandone l’organizzazione,
• promozione di opportunità innovative ( es.: orari quotidiani prolungati, apertura tutto l’anno, apertura durante le festività, creazione di baby parcking, centri drop-in presso supermercati ed enti pubblici, servizio tipo "Tagesmutter", madri cui viene affidata la custodia di altri bambini ecc.),
• diffusione dei CIAF,
• messa in rete di tutte le opportunità presenti nel territorio al fine di rendere possibile la personalizzazione delle risposte ai bisogni individuali.”

Quindi niente di nuovo sotto il sole .… Inoltre secondo me, nella stessa relazione, il servizio è inquadrato nella giusta dimensione, che definirei semplicemente babysitteraggio organizzato e magari più evoluto, che per carità non è mica da condannare (per fare la baby sitter in genere non devi avere titoli di studio) ma naturalmente non lo si può inquadrare alla stregua di percorsi formativi per la prima infanzia.
Non sono del settore ma secondo me l’onestà intellettuale paga sempre ….

11/5/2011 - 22:33

AUTORE:
Mina Canarini

Avevo intitolato bene il mio commento, e non mi ha smentito ...si gioca sulle parole. Ma se le parole hanno un senso la sua risposta racconta molto su quello che pensa dei nidi, delle mamme che lavorano e lasciano i loro bambini al nido, sull'educazione, come diritto fin dalla prima infanzia, come ambito professionale e sul lavoro educativo.
Va bene che siamo in campagna elettorale, ma l'argomento è tanto importante che dovrebbe consentire un confronto sui contenuti, sulle finalità, sulle cautele da prendere anche solo nel progettare questi servizi.
Invece ha preferito leggere cose non dette: che c'entra la mia formazione dopo 30 anni di servizio con i titoli richiesti e la formazione iniziale per fare quello che propone?
Ha preferito manipolare la frase sulla debolezza dei bambini e delle donne, ma guardi che è la sua proposta che ritaglia un ruolo debole ai bambini e alle bambine e al lavoro della donna, è la sua proposta “politica” che decide di abbandonare la battaglia per avere servizi e lavoro di qualità. La legge prevede gli asili domiciliari, ma la politica non ha il compito di scegliere tra varie possibilità? La legge prevede anche le prove Invalsi nella scuola, ma sono in tanti ad opporsi e a chiedersi se siano la cosa giusta. Si è chiesta come mai i pedagogisti, gli esperti delle scienze dell'educazione consigliano cautela nel dare una legittimazione pedagogica a questo tipo di servizi? Ma se lei non ha dubbi, né incertezze...
...ognuno cresce solo se sognato, dice una poesia di Danilo Dolci scusi ma il suo non mi pare un sogno.

11/5/2011 - 17:53

AUTORE:
Teresa

ma che discorso è ...allora se non esiste? il vostro impegno sarà di farlo continuare a non esistere.
bella scelta politica...a vecchiano c'è un nido convenzionato gestito da Paideia, coperativa di alto livello pedagogico o sbaglio?
le persone che operano in quella coperativa sono titolate a fare quel lavoro.
non basta? cosa serve? ha i dati per parlare di quelle che sono le esigenze della popolazione?
e poi mamma di giorno evoca immagini poco professionali!

11/5/2011 - 16:29

AUTORE:
Romina Taddei

....il servizio dei nidi sarebbe pubblico, perchè "...l'ente comunale ne regola il funzionamento e garantisce gli standard qualitativi previsti dal punto di vista ambientale che educativo...". Ad oggi il servizio pubblico a cui fai riferimento NON ESISTE!

11/5/2011 - 15:35

AUTORE:
marilena nencini

Fa riflettere la provenienza delll'intervento a favore dei nidi domiciliari proprio da una persona che opera nella scuola pubblica. Al di là dell'incongruenza deontologica,è chiara la linea governativa a carico della promozione di un processo formativo fuorviato dall' ambito pubblico: un altro passo verso lo svuotamento delle istituzioni, di marca politica molto connotata.

11/5/2011 - 14:38

AUTORE:
Romina Taddei

Probabilmente la sig.a Canarini non ha letto bene l'articolo che ho firmato.
1)Il nostro progetto sui nidi domiciliari "trova ispirazione dalle tagesmutter" e non è un progetto di tagesmutter;
2)i nidi domiciliari andrebbero ad integrare le realtà già esistenti sul territorio (nidi privati) e quindi non sarebbe assolutamente "una realtà di solitudine professionale" (e anche questo è scritto = raccordo psicopedagogico), garantendo ai genitori la possibilità di scelta.
3)La normativa è molto chiara riguardo la preparazione professionale richiesta all'educatore;ribadisco inoltre la presenza di un coordinatore psicopedagogico e la formazione in itinere. Una domanda: ma lei quando ha iniziato a lavorare aveva già 30 anni di esperienza?
4)Il nido domiciliare "non è una casa e una donna", ma UN PROGETTO EDUCATIVO VERO che mira al BENESSERE DEL BAMBINO nella sua dimensione globale; il numero limitato di bimbi permette una maggiore attenzione alle esigenze, caratteristiche e potenzialità di ciascuno
6)La mia generazione è cresciuta nei primi 3 anni di vita in contesti domestici; io mi ritengo fortunata perchè proprio questa esperienza mi ha permesso di accedere alla scuola materna con un bagaglio spendibile e ha messo le basi per formare la persona che sono oggi;
5)Riguardo ai tagli dei fondi per l'infanzia, "al colore politico delle soluzioni trovate", le argomentazioni che portate voi di IDV,sono sempre le stesse che usate nei momenti di difficoltà, da quando è iniziata la campagna elettorale . A Vecchiano un taglio ai fondi per l'infanzia non può essere fatto perchè NON SONO MAI STATI INVESTITIT FONDI PER L'INFANZIA.
Potrei continuare ad argomentare la scelta di questo progetto, ma credo che difficilmente si possa arrivare ad un punto d'incontro, visto che per lei,per voi, DONNE E BAMBINI sono "soggetti deboli", mentre per me, per noi di TRADIZIONE E FUTURO, sono RISORSE INESTIMABILI!

11/5/2011 - 0:39

AUTORE:
Mina Canarini

La cartolina che mi arriva da Tradizione e Futuro rispetto al pianeta Infanzia mi preoccupa moltissimo come cittadina, come donna e madre, come professionista dell'educazione e come educatrice.
Conosco il nido, da dentro, da 30 anni, ne ho visto i cambiamenti culturali, sociali ed educativi.
Nella legge 1044, istitutiva del nido, si prevedeva personale qualificato a garantire l'assistenza sanitaria e psicopedagogica del bambino, già con quella legge la progettualità dei nidi si occupava di costruire contesti di qualità per i suoi destinatari. E ora basta una casa e una donna?
Noi siamo partiti da quel minuscolo articolo citato sopra e tanta strada è stata fatta per connotare il servizio nido come servizio educativo, che aggiunge valore, senso e significato nei percorsi di crescita dei bambini e delle bambine da 0 a 3 anni, per le loro famiglie, per il territorio, la comunità e per le figure professionali che vi operano, dal personale “ausiliario” a quello educativo.
Tanta strada è stata fatta per allontanarsi dalla prospettiva assistenzialistica che da sempre viene evocata per i bambini piccoli e per illuminare quella socio-educativa.
Credo che occorra molta cautela nel concedere la patente educativa alla proposta della tagesmutter, che ha una caratteristica inconfutabile, quella di consumarsi in un ambito di solitudine e di autoreferenzialità.
Una patente educativa ha bisogno di un progetto educativo e formativo, di intenzionalità esplicitata e di professionalità dotate di strumenti culturali e professionali.
Il sapere professionale accumulato in 40 anni dall'esperienza dei nidi ha messo in luce la delicatezza e l'importanza dell'azione educativa, azione educativa che pervade la quotidianità del rapporto con un bambino piccolo in qualsiasi situazione.
La proposta delle tagesmutter, come servizio domiciliare, è inserita in un progetto della ministra Mara Carfagna. Una proposta che cerca di dare risposta ad una serie di domande sociali e di educazione. Come al solito, spesso non sono i problemi che hanno colore politico, ma lo hanno le soluzioni trovate. E questa soluzione veicola significati che non condivido. Perchè danno un colpo di spugna all'idea che la crescita di un bambino non sia un fatto privato, di cui ci si può lavare le mani, all'idea che non basti essere donna e madre per fare l'educatrice, all'idea che il concetto di lavoro porta con sé un'idea di garanzia sindacale, di un sistema formalizzato di diritti e doveri, di formazione iniziale e in servizio, all'idea che i bambini e le bambine sono soggetti di diritti e non solo di cura, di tutela o di assistenza, all'idea che la famiglia, la casa e il lavoro di cura sia solo un compito “donnesco”, all'idea che serva “cultura”, e formazione specifica e continua per fare la professione dell'educatore. Bastano davvero 250 ore di formazione e un titolo aspecifico?
Voglio fare un po' di domande vista la sicurezza con cui si espone questa soluzione: ma la tagesmutter con chi concorda un progetto educativo? Con chi condivide lo sguardo sul bambino? Con chi condivide la fatica del lavoro educativo? In caso di bambino diversamente abile che succede? Chi prepara i pasti e pulisce?( non si tratterà mica di una figura con mansioni indifferenziate?) Come gestisce i colloqui con i genitori, la documentazione, la verifica e la valutazione del suo percorso educativo, le sue scelte pedagogiche? Come sono garantiti i diritti minimi di lavoro, ferie, malattia...? quale costo ha? Che orario ha questo servizio? Come si tutela un ente pubblico, in questo caso il comune rispetto alle garanzie che deve fornire alle famiglie, rispetto ai contenuti dell'azione educativa, rispetto alle scelte metodologiche, alla sicurezza fisica, emotiva, affettiva e cognitiva del bambino e della bambina? E la famiglia come la costruisce la relazione di fiducia? Provate a digitare la parola tagesmutter e leggerete parole che veicolano “privatezza” della relazione educativa e del patto formativo con i genitori, una privatezza che non può appartenere al mondo dell'educazione.
Occorre molta cautela nel dare la patente educativa a queste “novità educative” anche perchè i soggetti a cui vengono dedicate sono ancora oggi soggetti deboli: i minori( non a caso vengono definiti così) e le donne, occorre fare attenzione, perchè sarebbe a dir poco spiacevole, se dopo molti anni passati a liberare mani, teste, cuori si costruissero nuove prigioni, più sofisticate e subdole di quelle del passato.
Occorre cautela perchè il dubbio è che queste soluzioni creative siano una scappatoia al fallimento di una certa politica che “fa minori spese” per i servizi educativi, ad esempio tagliando del 10% il Fondo Nazionale Infanzia e Adolescenza rivolto a sole 15 grandi città del nostro paese e che siano una risposta al problema solo in termini di costo.
Il dubbio è che questo tipo di servizio sia meno costoso solo se il personale ha un basso profilo professionale, e se mancano le tutele riguardo ad un sistema di diritti e doveri dei lavoratori.
Il capitolo costo del servizio nido aprirebbe una riflessione molto ampia, figuriamoci se parliamo di servizi integrativi siano asili domiciliari o altro.
Secondo me l'esperienza dei servizi domiciliari ha un senso solo se inserita in un sistema territoriale più ampio e diversificato dei servizi socio-educativi 0/3 per garantire confronti, scambi, occasioni di crescita, coordinamento e governo del sistema a 360, per verificare il procedere dell'esperienza e superare la solitudine professionale in cui sono situate le figure dell'educatrice familiare e domiciliare.

10/5/2011 - 18:30

AUTORE:
vecchianese

mi sembra una proposta intelligente e realizzabile.
peccato che non ci abbia pensato qualcuno di ipv.

10/5/2011 - 15:35

AUTORE:
Gisella

Grazie...per la precisazione.

10/5/2011 - 14:16

AUTORE:
Uno della redazione della Voce

...per la mia amica Romina: Questo ed altro.

Per motivi tecnici e con avviso fatto di persona alla Sig. Gisella di Modica e visto le brutture di fotine tagliate all'altezza della fronte in prima pagina.
La redazione ha deciso che: nel caso le "foto santino" dei 64 concorrenti a consigliere comunale risultassero "sciupate nel taglio": Cliccando sul testo dell'articolo si legge il testo e si vede la foto (se inviata) e...se è bella e sorridente come nel caso della mia amica Romina...il piacere è tutto nostro/vostro
ndr

10/5/2011 - 13:56

AUTORE:
Franco

ci potevi mette anche una foto!!! alla grazia....