Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Intervento di Mauro Vaiani
Tradizione e Futuro
Non posso riassumere in poche righe tutto l'affetto e l'interesse per Vecchiano che ho maturato in questi anni di volontariato civico per il comune e i suoi borghi. Posso però richiamare alla memoria due ricordi che ritengo davvero significativi.
Il primo ricordo è costituito dalle immagini di una Vecchiano solare, pulita, con una natura incontaminata, con le case ben tenute, con l'orologio del campanile funzionante. Sono quelle riprese da Vittorio De Sica nel suo famoso film del 1943, intitolato “I bambini ci guardano”. Almeno la piazza di Vecchiano, almeno i centri storici degli altri paesi, almeno in alcuni punti il nostro territorio può e deve tornare a quel livello di bellezza. Che non era la bellezza naturale che viene protetta - giustamente - dal Parco in alcune ristrette aree. Era una bellezza diffusa e visibile, godibile ogni giorno, frutto del lavoro umano, della diligenza dell'amministrazione, del senso civico di tutti. Il suo ripristino non è nostalgia, non è un sogno. E' un nostro preciso dovere! Per il bene di tutti e soprattutto per il bene delle generazioni future.
Il secondo ricordo è quello di certe riprese fatte lungo l'Aurelia, in diverse ore del giorno e della notte, contenute in un altro famoso film, “Guendalina”, di Alberto Lattuada, del 1957. Vi si vedono servizi pubblici efficienti, puliti e puntuali, anche di notte, che univano tutti i paesi da Pisa a Viareggio e viceversa! Servizi migliori di quelli di oggi! Vi si vede anche la statale 1 e quasi non ci puoi credere: è rimasta come allora! Riepiloghiamo, per spiegarci bene: i servizi pubblici di una volta non ci sono più; l'Aurelia è sempre quella di allora. Non la ha migliorata nessuno, in particolare negli ultimi trent'anni!
Lo definirei un uso tafazziano della memoria storica: si butta via il buono; si conserva ciò che non basta più ai bisogni di oggi.
Sarà il caso di cambiare davvero, stavolta?
Mauro Vaiani
http://diversotoscana.blogspot.com
vaiani@unipi.it
candidato di Tradizione e Futuro
alle elezioni comunali di Vecchiano
15-16 maggio 2011