Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
PISA - In forte crescita in tutta la provincia i danni provocati dallo storno, che è diventato una delle presenze selvatiche più diffuse su tutto il territorio regionale. Prima gli storni si vedevano in modo sporadico, in genere nel periodo di passo, nei mesi primaverili, e sempre in qualità limitate.
Adesso invece alcuni contingenti stazionano per tutto l'anno, e nei mesi più freddi, autunno e inverno, a queste popolazioni sempre presenti si aggiungono centinaia di migliaia di esemplari che arrivano solo per svernare. Quando queste presenze si raggruppano a colonie di centinaia e si avvicinano alle produzioni fruttifere di primavera, allora nascono gravi problemi all'agricoltura, che subisce danni ingenti, perchè gli alberi praticamente vengono ripuliti. Disagi poi vengono create ai cittadini e anche da altre attività faunistiche, con le quali entrano in competizione.
Nel corso degli ultimi dieci anni, lo storno ha provocato in Toscana danni alle coltivazioni superiori al 1.400.000 euro. Si presume però che queste cifre siano inferiori alla realtà perchè difficilmente vengono denunciati i danni alle coltivazioni che non sono gestite da imprese agricole.
Altri aspetti da considerare sono poi i problemi creati ai cittadini dalle deiezioni nelle zone delle città che vengono scelte cone dormitori, e anche le difficoltà che provocano ad altre specie di uccelli che risultano in forte declino, come i passeri, perchè sfruttano gli stessi luoghi di nidificazione.
"In decisa crescita nell’ultimo anno, i danni da storno all’agricoltura nel territorio della Provincia di Pisa – afferma l’assessore alla difesa fauna Giacomo Sanavio - sono dovuti soprattutto alla mancata possibilità di difendere le coltivazioni di olivo (che rappresentano il 43% delle essenze colpite) attraverso il prelievo venatorio, consentito sino al 2009 con provvedimenti di deroga annuale da parte della Regione alla normativa nazionale e comunitaria. Normativa che definisce lo storno specie protetta, cacciabile solo in forza di provvedimenti eccezionali. Il paradosso è che mentre in Italia, dove il numero di esemplari è fra i maggiori d’Europa, è vietata la caccia, in molti altri Paesi nei quali la presenza è assai più limitata (come Francia, Portogallo, Grecia, Spagna, Ungheria, Romania, Bulgaria) la specie è cacciata normalmente".
Per discutere di questi problemi che per il nostro territorio rappresentano una novità, la Provincia di Pisa ha organizzato insieme a quelle di Pistoia e Firenze un convegno internazionale a Larciano (Pt) per venerdì 20 maggio. L'incontro si terrà nell'auditorium di piazza Vittorio Veneto a partire dalle ore 9, ed avrà come titolo: "Il prelievo in deroga dello storno: criticità e prospettive".
L'iniziativa è promossa con la collaborazione della Regione Toscana e vedrà la presenza di ricercatori, politici e personalità del mondo venatorio e ambientalista. I lavori saranno conclusi dall'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori.
Bernardo Magli