Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Ne 1942, l'attenta censura fascista, accanendosi sul teatro, sul cinema, spettacoli in genere, balli e quant’altro, scova una nuova "canzone della fronda" nel brano di Bixio e Cherubini "La mia canzone nel vento", a causa dei versi "Vento, vento portami via con te" che, da molti, venivano indirizzati al Duce con la variante "portalo via con te".
Io ero appena nato e non sentii e con cantai “quel vento”, ma ieri pomeriggio ho sussurrato quei versi di fronte a questa folla di giovani con un rimpianto ed una voglia di non poter essere con loro e provare questo meraviglioso gioco che va oltre alla competizione sportiva.
Io osservavo da un lato della grande arena marina dove si stava svolgendo uno spettacolo strabiliante fra e con Amore Cielo Mare Sole Vento Colore Gioventù Forza, mentre il Marzocco sembrava stesse a guardare, stabile e possente con il bianco dei suoi marmi, il mezzo secolo dei suoi anni ed i suoi vènti Mezzodì Iscilocho Levante Grecho Tramontana Maestro Ponente e Gherbino incisi sulla sua testa!
A Calambrone forse Leonardo, coevo di Leon Battista Alberti costruttore della torre, avrà senz’altro pensato che con il vento e un telo l’uomo potesse addirittura volare!
Oh Leo, dovevi essici ieri allo Scormatore 'nvece di fa llo scemo alla tivisione!