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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
I racconti del Meghe
Quelli del campino

10/6/2011 - 8:05


Quelli del campino :

 tanta emozione in un calcio ad un pallone.

Eravamo a cavallo tra gli anni sessanta e settanta mentre i ragazzi  che andavano alle superiori (a Pisa) erano impegnati in quella rivoluzione che fu il Sessantotto, in Vietnam gli americani facevano guerra, Gianni Morandi cantava c’era un ragazzo che come amava i Beatles i Rolling Stones e Celentano Il ragazzo della via Gluck.

 Noi ragazzi delle medie cantavamo Erba di casa mia di Massimo Ranieri e come dice la canzone anche noi insieme ai primi amori provavamo tanta emozione nel dare calci ad un pallone.

 Erano gli anni di Rivera e Mazzola noi il calcio l’avevamo nel cuore come il nostro campino.

 Si, uno spazio che per noi era il ritrovo all’interno della scuola dove ogni giorno con qualsiasi tempo si giocava a calcio. Pensate che a forza di giocarci  c'era venuta una buca.

 Tutto in torno c’era una siepe fatta di cipressini e all’interno i pini che  noi usavamo come fossero i pali per delle porte.

 Estate ed inverno eravamo lì, un calcio ad un pallone e spesso la scarpe avevano fame e allora erano noie a casa, ma tanto, dopo, il calzolaio rimediava.

 Il campino oltre a essere un luogo di calcio era anche palestra, luogo di lotta, in cui fare acrobatici salti con la bicicletta da cross, c’era una buca da salto in alto e persino la pertica, si perché quando il pallone rimaneva sul pino dovevamo andarlo a prendere scalando il fusto.

 Qui entrava in ballo mio fratello Fabio che per il suo agile arrampicarsi, venne chiamato scimmione. L’unico problema era un tetto che non era possibile montarci anche perché giustamente il padrone non voleva e ci portava via i palloni. Ma noi votavamo le tasche e via da Juri o dalla Feni(botteghe di giocattoli e cartoleria) a comprarne un altro.

Gli anni passavano ma il campino no, il calcio era nel cuore come la grande amicizia che ci legava. Vecchiano cresceva come del resto noi. Venne un momento che volevano farci sgombrare, ma noi non ne volevamo sapere, venne chiuso il buco che ci permetteva di entrare nel campino, murato. Li incomincio la resistenza: il giorno muravano e la notte  spariva tutto, e compariva di nuovo il buco. Qualcuno di noi non voleva abbandonare, non si è mai saputo chi fosse. Si, noi del campino vincemmo anche quella battaglia proprio mentre l’Italia di Rivera e Mazzola vinceva contro le Germania e perdeva contro il Brasile di Pelè. Gli anni passarono veloci cominciarono le superiori e il campino per noi finì, le generazioni che seguirono per qualche anno continuarono, finché un giorno, anche perché il mondo stava cambiando, il campino venne chiuso e la nostra buca asfaltata  proprio come dice la canzone: la dove c’era l’erba (la buca) ora c’è un piccolo spazio in cemento. Anche oggi quando passo di lì non posso non pensare alla profonda amicizia che ci legava in quei tempi . 

 

 nb: In foto "Il Meghe" adulto con il suo grande amico "Cinghiale Oceanico" alla pizzeria estiva di "Orso Bruno" (il Cinghiale è quello peloso)

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2/7/2011 - 18:14

AUTORE:
Vecchianese

Visto che ricordiamo volentieri il nostro passato,,, vogliamo deciderci nel creare un centro sportivo per il futuro dei nostri ragazzi....meglio vederli in un centro sportivo che davanti al Grubbino con il birrino in mano . DIOBENE..!!!

17/6/2011 - 18:33

AUTORE:
un ex ragazzo

Sig. Massimo lei é di quelli che predica bene e razzola male.
Tiene così tanto al campino, che lei e il suo partito autorizzate l'installazione di un'antenna.
Come al solito tanti discorsi e pochi fatti.

17/6/2011 - 10:57

AUTORE:
quelli de l'antenna

Cantava Celentano "Via Gluck" ma ora qualcuno (se non sbaglio anche te hai firmato o comunque il tuo partito) ha messo un'antenna sopra il campino...ma via basta questo perbenismo e cerca di levà l'antenna....

12/6/2011 - 23:26

AUTORE:
Massimo

Certi ricordi servono molto. Fanno parte della storia della vita, la storia spesso si ripete, inoltre certi momenti ti insegnano nel guardare il mondo che cambia e fare qualcosa perchè il futuro sia migliore.

12/6/2011 - 13:31

AUTORE:
Tony

Sig. Meghe i suoi sono ricordi bellissimi di gioventù e il passato é il tesoro di tutti coloro che ormai sono avanti con gli anni.
Noi ex giovani vorremmo che il mondo fosse rimasto come allora poiché ci sembrerebbe che il tempo si fosse fermato e con lui la nostra età.
Le generazioni cambiano e quello che a noi sembrava bello diventa vecchio, cambia il mondo, cambiano le mode, i gusti, le idee e tutto il resto, rimane un ricordo importante solo per chi l'ha vissuto.