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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
SAN GIULIANO
Stato sociale: le richieste di Spi Cgil

20/6/2011 - 7:31

SAN GIULIANO


Stato Sociale: comuni non operino come nel medio evo

Indubbiamente lo stato sociale cosi come lo avevamo conosciuto, e che è stato fonte di emancipazione e crescita di tanti paesi a livello europeo e del nostro paese in particolare, non lo avremmo più, almeno per i prossimi anni, e non è una ragione solo economica. Il welfar state cosi come lo abbiamo conosciuto ha subito una profonda sconfitta anche culturale e viene considerato un fardello, oltre che in Italia anche a livello europeo. Non si capirebbe altrimenti la quasi assenza di indignazione e protesta a fronte di tagli allo stato sociale che vanno oltre il 78% ed il persistere a livello europeo nel chiedere ulteriori sacrifici solo alle fasce sociali più deboli. Si pensi che in Italia questo governo ha tagliato del tutto il fondo sociale per le persone non autosufficienti, questo è solo un esempio.

Ora fortunatamente non tutti si rassegnano a questo stato di cose, oltre alla CGIL che quasi da sola ha difeso i più deboli, nelle recenti consultazioni, e soprattutto nei referendum, si è levato forte la protesta di chi non condivide questo stato di cose, e che un altro modo di vivere e gestire i beni comuni è possibile.

La crisi finanziari, provocata da coloro che oggi chiedono i sacrifici, non può essere una scusante per rinunciare ad intervenire in favore delle persone che più hanno bisogno.

 E vengo alla situazione nella nostra realtà, anche da noi è alto il numero delle persone che non hanno lavoro, si sono ridotte le risorse, per gli interventi sul sociale, la media delle pensioni è sui 1.000 euri, ma il90% delle donne non supera i le 770/800 euri, e sappiamo che le pensioni, in questi anni sono state un importante ammortizzatore sociale per famiglie in difficoltà perché lo stato si è guardato bene dall’intervenire.

Nella recente contrattazione sociale svolta dallo SPI-CGIL, coi comuni, costoro, dove abbiamo discusso, ci hanno fatto presente le oggettive difficoltà derivate dai tagli attuati da questo governo, sappiamo quasi con certezza che l’anno prossimo sarà peggio tant’è che anche come SPI-CGIL siamo fortemente impegnati nelle iniziative a sostegno delle nostre piattaforme e contro la politica economica di questo governo ma intanto anche a livello locale i comuni delle cose potrebbe farle per migliorare i servizi razionalizzare le spese. Nel territorio dell’area pisana ci sono quasi 200.000 persone dislocate nei 6 comuni, ora questi comuni proprio perché confinanti ed omogenei in un area, hanno spesso situazioni e comportamenti differenti, su materie simili e di interesse collettivo, Non si potrebbe arrivare alla integrazione di determinati servizi, penso ad esempio alla mobilità, ai trasporti, all’uso del territorio, alla assistenza e la tutela delle persone. Ragionare ed operare in termini di area vasta non potrebbe portare a garantire i soliti servizi avendo un risparmio di risorse, come si può pensare che ogni comune su determinati temi operi non tenendo di conto del vicino?

Non si può pensare che si risparmia solo se si esternalizza,o se entra il privato perché questa è una visione parziale che rischia di mettere in secondo piano l’interesse primario del cittadino.

Siccome nei 6 comuni le amministrazioni sono di segno politico uguale i sindaci tutti del solito partito, dovrebbe essere più semplice, e si darebbe l’idea che un altro modo di governare è possibile, nulla a che vedere le amministrazioni di centro sinistra con quelle di destra, ma dire questo non è più sufficiente. Ed è proprio nei momenti di difficoltà che si giudicano le capacità. La buona amministrazione non la si giudica solo dal lato economico ma si giudica anche dalla percezione che i cittadini hanno del governo del territorio, soprattutto dei cittadini più deboli, e non può essere solo l’intervento, per alleviare un bisogno immediato che risolve, ma vivere la propria condizione senza dover rinunciare alla propria dignità, questa è la grande sfida di oggi, soprattutto per quelle forse che si pongono il compito e l’obbiettivo di governare il paese.


Franco Marchetti

SPI-CGIL San Giuliano

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