Nei suoi numerosi articoli sulla storia del territorio, Franco Gabbani ha finora preso come riferimento, personaggi o avvenimenti storici, inquadrandoli nella cornice degli usi e delle norme dell'epoca.
Questa volta prende spunto da situazioni e argomenti curiosi, spigolature come le chiama.
Al di là dei fatti precisi, quello che colpisce particolarmente, è il linguaggio usato nei documenti, non solo formale e involuto, come da sempre ci ha abituato la burocrazia, ma spesso anche di difficile comprensione, esplicitando l'evoluzione continua della lingua e dei termini.
Mare, mare, voglia di mare…
Le norme per la pesca subacquea
Le norme di legge sono dettate principalmente nella Legge 14 luglio 1965 n° 963, Disciplina della pesca marittima, e nel suo regolamento d'esecuzione, il D.P.R. 2 ottobre 1968 n° 1639 (in particolare il Titolo III, Capo III, sezione "Della pesca subacquea"), e successive modificazioni. Vi sono poi le norme contenute nelle Ordinanze Balneari emanate dalle Capitanerie di Porto (che hanno efficacia nell'ambito del compartimento marittimo per la stagione balneare), nonché i regolamenti delle zone protette e le norme di emanazione regionale per le acque interne.
E' vietata la pesca subacquea:
· a distanza inferiore a 500 m dalle spiagge frequentate da bagnanti;
È inoltre vietato:
· tenere il fucile subacqueo in posizione d'armamento se non in immersione e transitando in zone frequentate da bagnanti;
perciò, caro il mio Edoardo Vianello, che nel 1962 istigavi alla pesca subacquea fin dalla riva, ora è finita quell’epoca, ora saresti in contravvenzione, ma siccome ci hai fatto divertire per lungo tempo con la tua musica, ti condoniamo “l’istigazione a delinquere” riportata qui agli atti:
Con le pinne
fucile ed occhiali
quando il mare
è una tavola blu
sotto un cielo
di mille colori
ci tuffiamo
con la testa all’ingiù
mentre tutta la gente è assopita
sulla sabbia bruciata
dal sol
ci scambiamo
nell’acqua salata
un dolcissimo bacio d’amor
ci scambiamo
nell’acqua salata
un dolcissimo bacio
un dolcissimo bacio
un dolcissimo bacio d’amor.
Ora che son passati gli anni: né pesca con il fucile, né baci, né mare a tavola blu… ci son rimasti gli occhiali (da vista!) e, se non ce li hai, c’è chi ti ricorda di comprarli.