Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Qualche settimana fa il forum si è acceso sulla discussione della quiete pubblica. Discussione che è rimbalzata dal paese alla città amplificandosi non di poco.
Questo argomento è un fertile spunto per riflettere sul nostro mondo, sui cambiamenti che sono avvenuti riguardo al divertimento: luoghi, modi e tempi, i luoghi dell'abitare, la misura della tolleranza, un comune senso del limite o della regola, il popolo della notte tra giovani e diversamente giovani. Ma non solo...
Il divertimento non è più qualcosa che ha a che fare col fine settimana, con la pausa dal lavoro o dalla scuola, il divertimento è diventato diffuso, pervasivo, si esce dal lunedì alla domenica e si esce sempre più tardi. Il divertimento è diventato “movida”, nome alla moda che definisce la nuova tendenza di vivere la notte tra discoteche, pub e quanto di altro offre il mercato.
Ma quando è avvenuto questo cambiamento di usi e costumi? Difficile dirlo da persona comune, perchè è uno di quei cambiamenti che camminano lentamente, che sembrano non essere così importanti e poi ti avvolgono e te li ritrovi lì davanti trasformati in fenomeni socialmente rilevanti.
Questo del divertimento e delle sue conseguenze è davvero un fenomeno socialmente rilevante, e non solo per quel che accade di negativo.
Spesso si dimentica che c'è una vera e propria economia della notte, che richiede attenzione, interventi e servizi. Ci sono importanti cifre che raccontano di lavoratori della notte che non sono più solo panettieri o turnisti, e non sono solo prostitute o tipi loschi.
Spesso si dimentica che l'economia della notte non è un'economia in crisi, che però il suo status lo costruisce sulle spalle di lavoratori sulle cui condizioni poco si controlla, lavoratori che spesso sono gli stessi giovani che è come se si fossero inventati un “tempo” nuovo dove lavorare, visto che il tempo che noi riconosciamo come “normale” non dà molte opportunità.
Spesso si dimentica che i giovani sono praticamente invisibili, inesistenti, dimenticati dalle politiche, precarizzati dal lavoro e mal sopportati nel tempo libero. Un tempo libero vissuto in un tempo di cui si sono appropriati, la notte appunto, e dove si rendono visibili.
Questa visibilità sale agli onori della cronaca solo per le esagerazioni, perchè il divertimento, capita spesso, uccide. Le stragi del sabato sera e non solo, sono una vera emergenza, le sostanze per sballare, le bravate sempre più spinte oltre il limite, il branco che moltiplica la potenza del singolo e ne annacqua l'identità e la volontà.
Leggere le rassegne stampa tematiche fa paura.
L'ultima bravata, in ordine di tempo, è targata Livorno, dove due ragazzine quindicenni si sono litigate, poi date appuntamento per picchiarsi sul lungomare e il tutto con la complicità di facebook, con gli amici a fare da spettatori e tifosi, una rissa trasformata in evento, amplificata dal dopo con i commenti e con gli articoli sul giornale...finale? Le due ragazzine sono diventate famose! Tanto basta per essere felici e andarne fieri.
Quello che ci viene più facile è mettere in relazione questi fenomeni con il “degrado” morale e fisico delle piazze, delle città, delle persone.
C'è anche questo, nel nostro mondo complesso non manca niente, ma c'è anche altro e gli adulti in genere, ma i politici per dovere, hanno l'obbligo di andare oltre e guardare ai giovani come la speranza del futuro e dare loro ora qualcosa di cui potersi nutrire.
I giovani chiedono altro dai giovani di 20 anni fa, i giovani hanno altro da quelli di 20 anni fa a cominciare dalla famiglia, dai mezzi e dagli strumenti, passando per la scuola e andando verso un'immagine di futuro, un sogno a cui aspirare, modelli a cui riferirsi.
La città, il paese, la politica in generale deve occuparsi di questo popolo della notte che si contrappone al popolo di chi vuol dormire la notte, deve occuparsi di quali alternative ha il popolo della notte di fare altro dal bivaccare nelle piazze bevendo birre e sgommando o frequentare pub, deve occuparsi se quella di attivare solo interventi di “sicurezza” sia una strada sufficiente, deve occuparsi se è giusto spostare tutto ciò che ha a che fare col divertimento notturno in luoghi fuori dal perimetro dell'abitato e lasciare le zone della città, dei paesi quiete, ma tanto quiete che poi faranno paura perchè deserte. Ci si dovrà occupare di creare proposte alternative al pub, o meglio di mettere i giovani in condizione di crearsele le alternative concedendo loro delle opportunità, garantendo un supporto in termini di spazi reali e virtuali, di servizi, di partecipazione e coinvolgimento che ne favoriscano l'espressione, la visibilità.
E allora diciamolo... dobbiamo cambiare noi!!