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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
BIOGRAFIE
Rupert Murdoch

21/7/2011 - 19:13


Rupert Murdoch nasce il giorno 11 marzo 1931 a Melbourne, in Australia.

Dopo gli studi parte per l'Inghilterra e per due anni è tirocinante presso il londinese Daily Express, in cui ha modo di farsi un po' le ossa nel campo giornalistico.

 

Tornato nella sua nativa Australia, eredita dal padre un piccolo giornale di provincia "The Adelaide News", non certo famoso per la sua tiratura. Ma se è vero che il talento è qualcosa che emerge subito, questo è un buon test. Il futuro magnate dell'informazione, infatti, porta l'oscura testata di provincia al successo nazionale, con numeri prima del suo arrivo inimmaginabili.

 

La sua penetrazione in Gran Bretagna inizia nel 1969 con l'acquisto dei quotidiani "Gutter press" (un titolo che, tradotto, suona un pò come "Stampa fognatura"), "The Sun" e del suo fratello domenicale "News of the World". Il successo è enorme. Già alla fine degli anni '70 entrambi vendono attorno ai 4 milioni di copie.

 

I critici sostengono però che la diffusione dei due giornali è dovuta alle dosi massicce di pettegolezzi legati alla regina e a tutto ciò che coinvolge il mondo dei Vip. Inoltre, come nella migliore tradizione delle pubblicazioni "pulp", i suoi giornali sono disseminati di ragazze nude e cosparsi di ammiccamenti continui a tematiche sessuali, il tutto travestito da moralistica deplorazione.

 

Ad ogni modo, le due testate tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80, garantiscono anche un enorme seguito popolare all'irresistibile ascesa di Margaret Thatcher e delle sue politiche anti-welfare state. L'anglicità conservatrice nei primi anni '80 pareva piacere molto anche a Murdoch, tanto che per qualche tempo, sembrava voler tornare alle proprie radici ridiventando un suddito di Sua Maestà. Ma a partire dal 1985, con un colpo di scena, diventa invece cittadino americano.

 

Rupert Murdoch nel tempo ha messo in piedi un gruppo che comprende ogni aspetto delle comunicazioni e dell'entertainment. La "News Corporation Ltd.", valutato da "Forbes" a 9 miliardi di dollari, controlla, tra l'altro, il più grosso gruppo editoriale di libri e multimedia al mondo, "Harper Collins", la "20th Century Fox", la "Fox News Network", tv entertainment e notizie in tutto il mondo in molte lingue, tra cui l'arabo. Tra i giornali, oltre "Times", "Sun", "News of the World" e "Sunday Time" in Gran Bretagna, possiede anche il "New York Post", secondo giornale newyorkese.

 

Oltre a questa potentissima rete di media Murdoch ha comprato anche la prima squadra di baseball di Los Angeles, la "LA Dodgers". In questi ultimi anni la sua espansione ha cominciato a farsi largo anche in Internet con la "LineOne Service", e altri portali.

 

Negli anni '90 i suoi interessi hanno cominciato a espandersi nello spazio, con BSkyB, tv satellitare, e dallo spazio verso l'Asia con l'acquisto di Star TV, tv satellitare con programmi in inglese e nelle principali lingue indiane.

 

Benché anticomunista, con la rete tv Star, adoperando uno dei pochi "grimaldelli" per accedere al mercato asiatico, ossia la capitalistica Hong Kong, sta conquistando anche il mercato della tv satellitare in Cina. Il tentativo è quello di costituire una rete satellitare globale che ricoprirebbe Asia, Europa, Nord e Sud America, anche se da più parti si levano voci di allarme per un probabile, colossale, buco nell'acqua. Infatti, gli analisti (ma anche il mercato reale), dicono che l'interesse per il digitale, ossia tv via cavo e linee telefoniche ad ampia banda, sta forse relegando l'antenna parabolica tra gli arnesi di una tecnologia sorpassata.

 

Sempre agli inizi degli anni Novanta sembrava che l'impero di Rupert Murdoch stesse crollando sotto il peso dell'eccessiva esposizione debitoria. Le maggiori banche d'affari internazionali sue creditrici, fidando nell'uomo, hanno praticamente abbonato tutti i debiti. Chi lo conosce dice che possiede maniere garbate, molto inglesi, fondate su quell'ideale tutto britannico di non appariscenza, acquisito all'università di Oxford.

 

Ultrasettantenne, è affetto da un cancro alla prostata. Pare che passi gran parte delle sue giornate nel suo imperiale appartamento di Manhattan, a guardare partite di baseball, cricket e rugby sulle sue televisioni, e ruminando odio contro i suoi tre maggiori nemici: Ted Turner di AOL-Time Warner, Disney e Seagram.

 

Negli anni dopo il 2000 Murdoch è diventato uno dei più importanti imprenditori nel mondo delle trasmissioni digitali satellitari, nel campo cinematografico ed in molte altre forme di media. L'ultima acquisizione che ha suscitato clamore è stata (nell'estate del 2007) "Dow Jones", società che controlla il Wall Street Journal, organo di comunicazione finanziaria noto in tutto il mondo.

 

Una potenza mediatica che ha sconfinato ampiamente nella politica. Vedremo dove condurrà questa ultima vicenda che ha coinvolto uno sei suoi giornali di punta in Inghilterra.

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