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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
PISA
Altri 15 profughi dagli stati del Corno accolti in provincia di Pisa

6/8/2011 - 22:34

Oggetto: emergenza umanitaria in Africa, Provincia di Pisa in prima linea.
Arrivati altri 15 profughi dagli stati del Corno: oltre 200 le persone accolte. L’assessore Pagnin: “Un’urgenza affrontata con il ‘modello toscano’, piccoli gruppi in più comuni”
 
La Provincia di Pisa è in prima linea nella risposta all’emergenza umanitaria iniziata a primavera. Con l’arrivo, questa settimana, di altri 15 profughi dal Corno d’Africa si è superata la quota di 200 persone accolte dai primi di aprile, quando si sono registrati gli ingressi iniziali, di ragazzi tunisini; e dall’attivazione dei primi quattro grandi centri di accoglienza (San Piero e San Rossore a Pisa; Santa Croce e Montopoli) si è passati a una messa in pratica via via più intensiva della formula dell’ospitalità diffusa, ossia piccoli gruppi di rifugiati in ogni comune, in genere in relazione al numero di abitanti: un sistema assunto ufficialmente come ‘modello toscano’, con l’accordo tra Regione, Province e Anci del 31 maggio, che delinea le funzioni di ciascun livello amministrativo.
Il modello, nel Pisano, ha coinvolto ad oggi ben 15 comuni distribuiti più o meno omogeneamente sull’intero territorio, con esperienze che vanno dal piccolo nucleo familiare nigeriano accolto a Montecatini Valdicecina fino ai 20 ragazzi di vari Paesi dell’Africa subsahariana alloggiati insieme a Santa Croce, passando per le altre esperienza in diverse località della Valdera e poi a Volterra, Pomarance, Vicopisano e San Giuliano. Attività tutte coordinate dalla Provincia attraverso l’istituzione Centro Nord-Sud, i cui operatori sono incessantemente al lavoro dal 5 aprile con un impegno che, oltre al ruolo fondamentale di rapporto diretto con la Regione e ai compiti di organizzazione delle presenze sul territorio, vede anche un collaboratore fisso messo a disposizione di Comuni e organismi di volontariato: i quali in questo modo vengono supportati – con un’opera complessa e costante – nella predisposizione e gestione del percorso che ciascun rifugiato deve sostenere fino al riconoscimento definitivo di questo status.
Il lavoro di accoglienza e accompagnamento svolto, con gli altri soggetti coinvolti, dal Nord-Sud è praticamente senza interruzione. Improprio parlare di ‘emergenza profughi’, si tratta di un urgenza destinata a durare ancora a lungo; enti locali a associazioni hanno mostrato davvero grande sensibilità e forte capacità di far fronte alle difficoltà del caso, che cadono oltretutto in una situazione per tutti già particolarmente critica: e ciò in virtù di un’alta interpretazione del concetto di solidarietà e partecipazione. Sono convinta che anche i Comuni  ancora ‘mancanti all'appello’ (alcuni dei quali hanno peraltro già segnalato la propria disponibilità), presto riusciranno ad attrezzarsi per convalidare un modo di operare che mette avanti i valori basilari e l'attenzione alle persone. 
 
Silvia Pagnin, assessore alla cooperazione della Provincia di Pisa
e presidente dell’istituzione Centro Nord-Sud

Fonte: Ufficio Stampa provincia di Pisa
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