Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
È la settimana delle stelle cadenti, dei desideri da esprimere, dei nasi all'insù...ma se per protesta le stelle quest'anno decidessero di non regalarci la possibilità del sogno? La magia della loro scia luminosa?
Le stelle ci stanno a guardare da sempre, sono la nostra cornice notturna, stanno a guardare e vedono ogni cosa...se fossi una stella sarei offesa, indignata per ciò che vedo, per la scarsa umanità, per il tradimento della modernità, dell'intelligenza, della storia, del sacrificio di uomini e donne.
Se fossi una stella penserei che gli uomini non hanno bisogno del mio sacrificio, del mio cadere, della mia scia luminosa... non ci sono sogni, non ci sono desideri.
La nostra ipermodernità ha ucciso anche il desiderio, anzi lo ha truffato.
La capacità di desiderare è fondamentale per tutte le stagioni della nostra vita, per tutti gli aspetti della nostra vita da quelli sociali, politici ed economici.
Ma soprattutto per la componente psicologica, infatti il desiderio permette di superare un senso di vuoto, di mancanza, superamento che avviene con la ricerca di soluzioni, azioni, modi di fare e di pensare. Desiderare ha a che fare con il cambiamento, la trasformazione e con il tempo. Desiderio e attesa, desiderio e frustrazione, desiderio e realizzazione, desiderio e soddisfazione.
Se fossi una stella...non cadrei...
La nostra società moderna, avanzata ha appagato la maggior parte dei desideri, magari covati per decenni, ma è anche basata su un' offerta che garantisce il godimento di oggetti e di relazioni mai desiderati veramente, se non in maniera coatta.
“Se davvero la nostra società è connotabile nei termini di una società del desiderio, lo è a mio avviso solo se si considera il desiderare stesso come truffato. Per due ragioni: proprio perché il desiderio vive appunto di rappresentazioni e non di cose, mentre la società capitalista ipermoderna ha scelto di saturare le rappresentazioni con merci e rappresentazioni di merci. In secondo luogo, perché attraverso una supervalorizzazione della sfera pulsionale dell’individuo si tende a depotenziare l’evoluzione stessa del desiderio, di modo che quella non evolva nella dimensione desiderante. …........................................................................................................................................................ Il capitalismo finanziario ci metterebbe un carico non irrilevante, nuocendo all’investimento produttivo, non iscrivendosi più nel desiderio e nel lungo termine, ma nella pulsione e nel breve. Il soggetto deve vestire i panni, comunque dimessi, del consumatore, di chi non conosce più desideri se non quelli che, per esprimersi con Platone, provengono dalla parte erotica dell’anima...”
Ma il desiderio non è riferito solo al consumo e la possesso di cose.
Senza desiderio siamo vittime solo dei nostri bi-sogni, delle pulsioni che chiedono soddisfazione immediata, che lasciano deboli tracce nella nostra memoria e che non ci riempiono, non ci cambiano, non ci trasformano, casomai ci consumano e ci lasciano insoddisfatti e inconsapevoli.
C'è un'industria del bisogno, che induce, crea desiderio, che può essere soddisfatto in comode rate, ne godi subito paghi da settembre.
Posso avere, consumare, acquisire, e senza perder tempo a desiderare, a pensare che cosa voglio e cosa è giusto per me.
La sottolinatura è per la componente individuale, l'io ha perso la sua forza, ce l'ha in virtù del suo essere massa, omologata nei bisogni, nell'immagine che dà di sé e perciò, anche dei desideri, ormai trasformati in pulsioni, in possesso di cose.
La nostra società ha truffato il desiderio, lo ha sostituito con il più conveniente senso di bisogno.
Il desiderio quello autentico, che nasce da dentro di noi, per noi, non può essere indotto, tant'è che in Blade Runner, ai replicanti venivano impiantati i ricordi, veniva costruita una memoria, ma non il desiderio.
Desiderare è prendersi cura di noi stessi, è un modo di sussurrare al nostro io autentico, alla nostra anima.
“senza una mappa nessun pirata si metterebbe a cercare un tesoro nascosto”
I desideri costruiscono la mappa della nostra vita, ci permettono di inventare e tracciare nuove rotte, di esplorare mondi e di cercare nuovi e diversi tesori. Dal desiderio nasce il sogno e dal sogno la realtà. Dal sogno e dal desiderio nasce la percezione di essere protagonisti della propria storia.
Il desiderio stimola il pensiero, quello non convenzionale, ci spinge a sfuggire alle leggi di omologazione, perchè si nutre il proprio sé, ma non in senso egoistico, perchè si fanno domande e si cercano risposte.
Nel libro “La storia infinita” la città di Fantasia rischia di scomparire, ma alla fine verrà ricostruita da chi sa reinventarla secondo i suoi sogni di bambino.
Se il desiderio orienta le scelte, che hanno a che fare con la volontà, vale a dire con la motivazione e con la tendenza a trasformarsi, allora ricreare l'attitudine al desiderio forse è l'unica via per rigenerare la capacità di inventare nuovi modi di vivere, nuovi mondi dove ci sia posto per tutti.
Se fossi una stella...vorrei essere una stella cadente...