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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
SAN GIULIANO
Di Franco Marchetti Spi-CGIL: La fine dello stato sociale

9/8/2011 - 18:49


 
La fine dello stato sociale: ovvero arrangiatevi
 
Non tutti vano in ferie, anzi se in questi giorni continuiamo a frequentare i luoghi abituali incontriamo quasi le solite persone, apparentemente distratte o intente a discutere della quotidianità, ma basta un nulla ed esce fuori subito la preoccupazione dell’oggi e della prospettiva. “ma mi rimarrà la pensione? Il mio lavoro come andrà? Mica per me ma per il figli, e i risparmi? Chi li ha ovviamente? Le persone accentuano la loro presenza i negozi dove la merce costa poco e almeno nei beni di prima necessità si compra l’essenziale.
Delle volte per comprendere serve più guardarsi attorno, senza tante analisi, per comprendere meglio le oggettive difficoltà che stiamo vivendo.
Le misure del governo, ma anche le richieste degli organismi che dovrebbero controllare la politica finanziaria, (BBC Fondo monetario) sono tutti concordi nel chiedere, tre cose, Liberalizzazione, Privatizzazioni, Tagli alla spesa sociale, la novità in assoluto per il nostro paese ora è che questa richiesta viene avanzata anche da stati membri dell’unione europea, ponendo l’Italia, il paese che ha contribuito ad una idea di Europa unita, sotto controllo, e con scarsa possibilità di autonomia politica ed economica.
Le conseguenze di queste scelte saranno la fine dello stato sociale, cioè nella società, non prevarrà più una idea di solidarietà, di una maggiore equità, di servizi sociali efficienti, dell’accesso alle cure per tutti i cittadini. La stessa ulteriore privatizzazione delle aziende municipalizzate, o aziende che forniscono servizi ai cittadini, avrà questi effetti.
Quindi le persone avranno servizi e tutele in base alla loro disponibilità di reddito, e chi nulla possiede o perde lavoro, può sperare in un po di carità, se qualcuno è disposto a farla, una società sempre più frammentata e diseguale.
L’assurdo di questa situazione, sta nel fatto che non ci troviamo in assenza di risorse, ma semplicemente le risorse sono mal distribuite. Se mettiamo insieme i 270 miliardi di evasione fiscale, i capitali all’estero che continuano a crescere, i risparmi, insieme alle risorse che possediamo i rendimenti finanziari non tassati, ci accorgeremo che potremmo vivere dignitosamente tutti. Invece il 10% delle famiglie possiede il 47% delle risorse (dati Banca d’Italia), e la manovra del governo, e le scelte che gli organismi internazionali ci chiedono, non vanno ad incidere in queste fasce di privilegiati accentuando le diseguaglianze.
Ed allora ecco che si chiede alle donne, dopo una vita di diversi lavori di andare in pensione a 65 anni, si mettono i ticchets, si slitta il pensionamento, si tolgono le ultime regole dal mercato del lavoro accentuando l’incertezza, gli studenti si pagheranno gli studi.
La cosa più assurda in assoluto è che a chiedere queste cose sono coloro, governanti, istituti internazionali ecc ecc che ci hanno portato a questa situazione.
Questo può avvenire perché siamo davanti ad una sostanziale inconsistenza di chi ci governa ed a una debolezza delle forze di opposizione, si in Italia ed in Europa.
Allora la condizione non più rinviabile, se vogliamo un minimo tutelare le fasce sociali più deboli e non affondare, è quella di chiedere che chi più ha paghi, che le risorse risparmiate, servano per ricerca innovazione, tassare le rendite al 20% e diminuire la tassazione su guadagni reinvestiti, i grandi capitali accumulati in questi anni debbono restituire un po del loro avere, non privatizzare i beni fondamentali alla persone, ed esercitare sul serio la solidarietà.

Tornare ad essere un paese di pace non in guerra.
Su queste cose è necessario da subito, discutere mobilitarsi, e costruire proposte alternative, affinchè i pensionati che discutono tra loro, i giovani, chi viene nel nostro paese con dignità, possano dire, questo governo sbaglia un’altra Italia è possibile.

 È possibile non perché cade dal cielo come le stelle cadenti, ma perché noi facciamo in modo che lo sia con la nostra partecipazione.

 Ad oggi l’unica manifestazione pubblica contro i tagli di questo governo, che io sappia è stata quella dei pensionati davanti alla prefettura a metà luglio, ecco non possiamo lamentarci guardando e basta.


Franco Marchetti

Fonte: Franco Marchetti Spi-CGIL
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12/8/2011 - 12:10

AUTORE:
red

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