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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
IL PROVERBIO
Le smarrite si ritrovano.....

15/8/2011 - 10:17


Il proverbio di oggi:

Le smarrite si ritrovano
le perdute no.
 
Il modo di dire:
Levarsi il pane di bocca.
Aiutare qualcuno in un momento di difficoltà sia pure facendo un grande sacrificio personale.
Un grande sacrificio come quello di dividere il pane con chi è più affamato di noi.
 
Dal libro “Le parole di ieri” di G.Pardini
 
 
SCANGIO  (accento sulla “i”)
Lett: SCANGIO.
In italiano troviamo un arcaico “scangio” che ha il significato di [scambio] e che, anche per il diverso accento, sembra non avere riferimento con il dialettale scangìo.
Scangìo significa striscio: “m’e preso di scangìo!” : mi hai colpito solo di striscio.
Il contrario era “m’è preso pieno” ad indicare invece di essere stati colpiti in pieno.
Difficile ma interessante sarebbe risalire alle origini di questo strano e buffo termine usato ancora oggi nel parlare comune.
 
SCAPIGLIATO
Lett: SCAPIGLIATO. [Che non ha la testa a posto, sventato, sfrenato].
In dialetto scapigliato aveva invece perduto il suo contenuto negativo per assumere semplicemente il significato di senza cappello, con la testa scoperta.
 
SCARBATRA
Lett: SCARDOVA. [Scardola, (scardova) comune pesce di padule, che predilige le acqua a fondo erboso e melmoso, con “carne poco saporita e spinosa”].
Questa caratteristica rende questi pesci veramente poco appetibili e spiega il motivo per cui il termine sia usato in dialetto anche per indicare certe signorine non troppo piacenti.
Per indicare quest’ultime si usava anche il termine di scarbonchio.
 
SCACIARE
Lett: SCACCIARE . [Mandare via bruscamente]
Letteralmente sarebbe levare il cacio che in questo caso non sarebbe sinonimo di formaggio, bensì di quelle piccole secrezioni rapprese, talvolta presenti in qualche parte del nostro corpo non perfettamente pulita. Tipico il cacio della zona genitale maschile (solco balano-prepuziale).
Probabilmente l’origine del termine è proprio da scacciare, con la perdita di una c, come spesso avviene alle parole in Toscana, ed assume un significato più vigoroso di “mandar via bruscamente”, con un maggior senso di rimprovero e di esclusione:
m’hanno scaciato!” è appunto sinonimo di cacciato, ed anche in malo modo.
Scaciato dalle peggio fie” era un’espressione offensiva tipica livornese per indicare un rifiuto anche da parte di ragazze poco piacenti.
 
SCARTINO
Lett: nc.
Scartino non ha un significato preciso che si possa, cioè, tradurre con una singola parola italiana. Esisteva un “giocare a scartino” che significava giocare al pallore dribblando la palla invece che fare, come si soleva dire: “du’ tiri in porta”. Andare di scartino voleva dire usare moderazione, leggerezza, delicatezza.
Si, ma vacci di scartino!” si poteva dire alla mamma che medicava con lo spirito le piccole sbucciature dei ginocchi, ed anche “e ci s’è andato di scartino!” quando una persona esagerava, a suo favore, in una divisione tra amici (!) di beni comuni.
 
 (Foto: sposalizio di Mario del Luperini-qualche anno fa!)

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15/8/2011 - 13:18

AUTORE:
P.C.

Il termine scangío deriva dalla volgarizzazione della parola italiana scancío: sghimbescio, sghembo ma usata prevalentemente in forma di avverbio: di scancío, a scancío che significa di traverso, obliquamente, a sguancio. L'origine etimologica è incerta ma si tende ad accreditare il termine scancío come derivante dal francese antico guenchir che significa andar di traverso. In architettura è usato il termine sguancio per indicare lo strombo, la strombatura ossia l'allargamento verso l'interno di una porta o di una finestra o di un'apertura in genere.