Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Il.mo Signor Presidente
GIORGIO NAPOLITANO
Lei ha detto che in questi momenti difficili tutti dobbiamo essere responsabili, ed ogni uno deve fare la sua parte per il bene del paese.
Lei ci dice queste cose perché è il garante della carta costituzionale, e sovraintende alla suo rispetto ed alla sua corretta applicazione.
Rispetto e corretta applicazione dovrebbe significare che ai cittadini tutti vengono concesse condizioni di vita dignitose e rispettose della persona umana, cosi come recita anche la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Il rispetto della carta costituzionale dovrebbe significare anche il riconoscimento dei valori dei principi dei cittadini, indipendentemente dal credo religioso, dalla razza, e dalla provenienza.
Siccome Lei, giustamente ha richiamato al senso di responsabilità nazionale l’insieme dei cittadini, indipendentemente dalla collocazione, per superare questo difficile momento, e poi ha firmato il decreto del governo sulle misure per fronteggiare la crisi, vorrei domandarLe alcune cose.
Come si evince dalla lettura del medesimo, non tutti assolvono alla responsabilità che Lei richiamava.
E’ giusto approfittare della difficile situazione per introdurre norme che tolgono i diritti solo ad una parte delle persone?
Per quanto concerne i valori ed i principi, si salvaguardia le festività religiose, quindi si rispetta la sensibilità ed il credo di una parte dei cittadini, e poi si mettono in discussione festività che hanno forti valori anche nella identità stessa del nostro paese. Il 25 Aprile, il 1 Maggio e il 2 Giugno sono date fondamentali per la nostra società, tutta la nostra comunità. Metterle in discussione, sapendo cosa rappresentano per il paese, non si compie una lesione fondamentale con la carta costituzionale?
Le leggi non sono uguali per tutti, la crisi la stanno pagando le solite persone, se vengono messi in discussione anche principi e valori fondanti della nostra società, non c’è il rischio che venga meno uno dei cardini fondamentali della nostra carta costituzionale, e quindi non vi siano più elementi unificanti di coesione sociale del paese?
Io ho lavorato fin dalla età di 13 anni a 15 ho avuto il libretto di lavoro, ho lavorato per quaranta anni da operaio ho sempre pagato le tasse, e fortunatamente non sono il solo. Oggi a quelli come me si dice che non basta ancora, che dobbiamo fare ulteriori sacrifici, e li debbono fare anche i giovani, viene tolta l’unica legge di parità effettiva che riconosceva il lavoro familiare delle donne. E chi non ha mai contribuito continua ad essere tutelato. Se a tutto questo vengono aggiunte le differenze in principi e valori, quali possono essere anche il solo spostamento del 1 di Maggio, il 25 di Aprile ed il 2 di Giugno. Allora come tutela le persone come noi la carta costituzionale? Questa domanda solo al Presidente della Repubblica può essere rivolta.
Con rispetto per il difficile compito a cui è chiamato ad assolvere.
Distinti Saluti
Franco Marchetti