Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Una settimana fa, in piena estate, con gli uffici comunali e i servizi sociali semivuoti per ferie, è avvenuto lo sgombero di alcune famiglie residenti sulle rive dell'arno nel comune di Pisa. Uno sgombero senza un motivo scatenante ma che ha dato la possibilità di distrarci da quello che invece ritengo sia il vero e drammatico problema “sicurezza” di questi giorni: la manovra finanziaria.
Mentre il governo vara la macelleria sociale, su ordine della banca centrale europea, qui nell'area pisana ci si accapiglia per 88 persone che, loro malgrado, sono state costrette, spinte e consigliate dai vigili pisani, a spostarsi su territorio sangiulianese. Nel mio impegno politico e quotidiano rapporto con “la gente” sento tutti, anzi tantissimi, parlare dei romeni anziché del diktat neoliberista.
Ce ne sarebbe da dire e discutere, a partire dal fatto che le misure imposte dall'Europa - che poi sarebbe l’asse franco-tedesco e Draghi (che ha l'ufficio accanto a quello di Berlusconi) - sembrano mirate più ad abbattere la democrazia che il debito pubblico. Ci sarebbe da discutere che se un Governo in pochi giorni soddisfa appieno le richieste dei banchieri, che ci sta a fare il governo? Ci sarebbe da riflettere sul fatto che, in questo clima di unità nazionale, Napolitano, Presidente della Repubblica, che proviene dalla maggior forza politica di opposizione (PD) in meno di un'ora ha firmato la manovra e ci si potrebbe ancora chiedere perché il sindacato più importante d'Italia risente così tanto della generale virata a destra del paese, rischiando di vanificare decenni di lotte e di vittorie sindacali? Insomma molte domande ci potremmo ancora fare.
Con queste domande stamani mi metto a leggere i contenuti della manovra e cosi prendo coscienza dell'attacco allo statuto dei lavoratori, o peggio alla Costituzione Repubblicana, dell'innalzamento dell'età pensionabile per le donne; della possibilità di licenziamento senza giusta causa, della cancellazione della festa del 25 aprile, del 1 maggio, dell'incentivo al gioco (d'azzardo), per poi arrivare alla cancellazione di alcune Province e dei piccoli Comuni che, anziché portare sostanziali risparmi, porteranno solamente all' espulsione da enti democratici di un numero importante di rappresentati del popolo: bastava abbassargli il gettone o toglierlo, mica cancellarli. Anzi basterebbero tre cose per raggiungere il sicuro obbiettivo del risanamento del bilancio dello Stato: patrimoniale del tre per cento per chi possiede più di ( udite, udite ) un milione di euro, dimezzare le spese militari - sottolineo dimezzare - e infine una seria lotta all'evasione fiscale vero cancro del nostro paese.
Ma questo dicono che è comunismo e non si può fare, meglio affamare la gente a vantaggio dei ricchi padroni: è il capitalismo del resto.
Ecco, ho trovato il nesso tra il vero dramma “sicurezza” in cui ci stiamo infilando ( la manovra) e i rom. Questa finanziaria non è una dichiarazione di un politico in un telegiornale, presto ne subiremo tutti le conseguenze concrete, condannerà il paese alla recessione e alla disgregazione sociale per il suo portato di iniquita'. Allora saremo tutti un po' più “rom”, anche chi adesso si scaglia contro di loro, sbagliando ancora una volta l'oggetto del problema. Quel giorno forse, come in Grecia, in Inghilterra o Tunisia saranno spazzati via i Berlusconi o i leghisti di “Roma ladrona” (nonostante il ventennale di ministeri) ma anche i Filippeschi e i Panattoni.
Luca Barbuti