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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
PISA
Andrea Corti consigliere provinciale PRC - PdCI: La commedia della manovra

22/8/2011 - 15:59

La commedia della manovra


“Negli ultimi 5 giorni tutto è precipitato”, questa frase attribuita al sottosegretario Gianni Letta, dispiega la messinscena farsesca con cui è stata annunciata alla vigilia di ferragosto l’ulteriore manovra finanziaria, culminata ne “il cuor sangue mi gronda” declamato dal presidente del consiglio.

 Con francese e morbido accento il ministro dell’economia si è esibito nel compendio del provvedimento che da molti è stato definito tra le più inique, classiste e depressive manovre finanziarie di tutti i tempi e che, oltretutto, si aggiunge alla già ampiamente iniqua manovra di luglio. Peccato che gli stessi attori non si siano minimamente preoccupati di spiegare il significato di quel “tutto”, esemplificando solo la necessità di dare tranquillità ai mercati finanziari, nell’auspicio che speculatori più tranquilli, come bambini appagati, smettessero per un po’ di giocare con i soldi dello stato e quindi con i nostri soldi.

Strana gente questi finanzieri che hanno bisogno di essere tranquillizzati più e meglio di pensionati, precari, lavoratori, famiglie, disoccupati, cassaintegrati a cui verranno imposti ulteriori balzelli per usufruire dei diritti che loro stessi si erano dolorosamente guadagnati. E’ come se nell’afa rarefatta di questa estate risuonasse un vecchio adagio: e sempre allegri bisogna stare ché il nostro piangere fa male al re, fa male al ricco, al cardinale, diventan tristi se noi piangiam”
E il dramma farsesco, ben lungi dall’essersi concluso, sta generando nuovi “atti” in una corale rappresentazione parlamentare di emendamenti: IVA sì IVA no, pensioni sì, pensioni no, lotta all’evasione, forse sì, meglio no, patrimoniale mai! E ancora, etica, senso di responsabilità, spirito della nazione, riforme, liberalizzazioni, privatizzazioni, soppressione di enti, comuni e province; altisonanti auspici taumaturgici lanciati come vuote parole d’ordine per celare l’insipienza, l’inadeguatezza, le responsabilità. Peccato, infatti, che nessuno di questi attori si sia degnato di spiegare come sia stato possibile che una Nazione sia diventata vittima di strozzinaggio, surrettiziamente ammantato dall’aurea di finanza internazionale.
Peccato che nessuno degli attori si sia preoccupato di spiegare come potranno essere declinate, ad esempio, le privatizzazioni dei servizi pubblici locali. Che cosa prevedono lor signori? L’aumento delle tariffe, il licenziamento di buona parte degli occupati, o meglio entrambe le ipotesi?!
Potrebbe sorgere un dubbio, se siano più inutili le province, i piccoli comuni con assemblee democraticamente elette o un governo che in ragione di una legge elettorale oltremodo rispettosa della casta è nominato dal signore del castello di turno?
E i richiami all’unità, alla solidarietà, allo spirito nazionale, non sono stati forse ampiamente e reiteratamente vanificati dalla criminalizzazione di intere categorie di cittadini come i dipendenti pubblici perseguita con eccezionale vigore da un ministro della repubblica. E non è forse vero che per un altro ministro, il diritto costituzionale al lavoro si debba trasformare in una benevola concessione di feudale memoria tanto per dare senso compiuto alla r(invo)luzione liberale.
Non sarebbe invece giunto il momento, anche da parte delle forze politiche non proprio amanti delle rivoluzioni liberali, di violare finalmente il tabù dell’accettazione del modello economico che ha prodotto queste crisi. Non sarebbe il caso, infatti, di (ri)cominciare a discutere di capitalismo, di degenerazione finanziaria del capitalismo e della tendenza naturale di questi modelli ad autorigenerarsi producendo ed accentuando diseguaglianze, sfruttamento, e perché no, guerre. Ma evidentemente il timore di violare questo tabù impedisce di accettare la semplice proposta avanzata da noi, e oggi in parte anche dai vertici della Chiesa, di tagliare le spese militari come primo intervento concreto e realmente fattibile per la riduzione del debito pubblico. Spesso per queste posizioni siamo stati tacciati, come esponenti della sinistra radicale, di essere troppo ideologici, ma forse le crisi a cui stiamo assistendo non sono esse stesse il frutto di quella ideologia liberista e intrinsecamente reazionaria che spingeva la Thachter a negare l’esistenza dello stato sociale e in definitiva della società stessa?
Andrea Corti
Consigliere provinciale PRC - PdCI

Partito della Rifondazione Comunista -Sinistra Europea Federazione di Pisa. Via Battichiodi 6, 56127. PISA Tel.050/9711526 Fax 050/3136119 cell 3388855704 e-mail info@rifondazionepisa.it www.rifondazionepisa.it P.I. : 93019260509

Fonte: Andrea Corti
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