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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
SAN GIULIANO TERME
Rifondazione comunista e SEL: “Contro gli sgomberi dei rom, un tavolo di area vasta"

23/8/2011 - 9:06

Rifondazione comunista e Sinistra ecologia e libertà:
“Contro gli sgomberi dei rom, un tavolo di area vasta”
 
Sulla vicenda dei Rom a Colignola intervengono con un comunicato congiunto Luca Barbuti, segretario provinciale di Rifondazione comunista e Dario Danti, coordinatore provinciale di Sel.
 
“Abbiamo condannato fermamente lo sgombero, messo in atto dall’Amministrazione comunale di Pisa, delle 27 famiglie rom, circa 80 persone di cui 30 minori, dal campo alle spalle dell’ospedale di Cisanello. Continuiamo a non condividere la politica del sociale della giunta Filippeschi. Questo ulteriore sgombero è stato anche stigmatizzato dall’assessore regionale al welfare, Salvatore Allocca, che l’ha definito “sorprendente e preoccupante” alla luce di quanto concordato nella riunione della cabina di regia regionale sui rom del 28 luglio scorso a cui il Comune di Pisa era presente. In quella riunione è stato ribadito “l’obiettivo di effettuare una precisa ricognizione delle presenze nei campi”, ribadendo anche il contenuto della mozione approvata in Consiglio regionale “sull’inutilità della pratica degli sgomberi”.
 
Nei prossimi giorni chiederemo con i nostri amministratori locali di fare chiarezza su quanto accaduto, visto anche il coinvolgimento dei singoli comuni dell’area pisana, proprio perché occorre un deciso cambio di passo per affrontare la questione dei bisogni e delle necessità sociali.
La strada indicata dai sei sacerdoti della diocesi di Pisa, Don Luigi Gabbriellini, Don Agostino Rota Martir, Don Vio Romeo, Don Roberto Filippini, Don Antonio Cecconi e Don Sergio Prodi, è condivisibile e praticabile. Si legge nella lettera: «attuare uno sgombero senza alcuna prospettiva (almeno per una parte dei soggetti che lo subiscono) significa semplicemente spostare il problema da un comune a un altro, perpetuando uno stato di emergenza per i rom e di allarmismo nel resto della popolazione, come è avvenuto nei giorni scorsi». I rom – continuano i sei sacerdoti – non possono essere considerati «una realtà fastidiosa da ignorare e/o da reprimere», bensì «persone con una loro dignità, soggetti di diritti oltre che di doveri».
 
Convocare un tavolo di area vasta, o meglio riattivare un’esperienza che in passato proprio nella Società della Salute pisana aveva trovato la sua positiva attuazione in progetti di accoglienza e integrazione delle famiglie rom, è urgentissimo. Solo con un confronto fra gli enti locali, aperto alle realtà dell’associazionismo, del volontariato, delle organizzazioni laiche e delle comunità parrocchiali per valutare ipotesi di sistemazioni provvisorie, ma non precarie, nonché una seria e non allarmistica campagna d’informazione sulla presenza e le problematiche dei rom sul territorio pisano, può far uscire la nostra zona da un’emergenza sociale.
 
Rifondazione Comunista e Sinistra Ecologia Libertà faranno la loro parte come l’hanno sempre fatta per i diritti e l’accoglienza. Nessuno escluso”.
  
Luca Barbuti
Segretario provinciale Partito della Rifondazione Comunista – Pisa
 
Dario Danti
Coordinatore provinciale Sinistra Ecologia Libertà – Pisa
 
Pisa, 21 agosto 2011
 

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30/8/2011 - 8:49

AUTORE:
marco

e' quello che mi chiedo anche io,cosa ci stanno a fare i politici,questo malcontento viene da anni di parole e basta;piu' che chiamare le forze dell'ordine,interpellare i vari politici locali senza nessun risultato ( vedi ripafratta)cosa deve fare una persona,il giorno che per vari motivi,succede il peggio,la vera colpa e' dell'istituzioni e dei politici che stanno a fare sacchetate di discorsi senza fare niente.
SI DEVONO VERGOGNARE TUTTI

MENO TAVOLI E PIU' FATTI
SALUTI
MARCO

29/8/2011 - 10:59

AUTORE:
simone

E tu, Marco, che faresti?
Guarda che non serve a niente dire "il tavolo fatelo a casa vostra". Più interessante è dire: "date l'esempio". Sai quante persone normali conosco che danno l'esempio? Anche molti sacerdoti e parrocchie fanno la loro parte. Dunque? Siamo tornati al punto di partenza: la politica che deve fare la sua parte e farla bene. Se c'è una situazione delicata a Ripafratta la poltica deve intervenire, se no cosa ci stanno a fare?

28/8/2011 - 15:57

AUTORE:
marco

il tavolo fatelo a casa vostra,e se non trovate una soluzione,portateli a casa vostra e nelle chiese dei sei sacerdoti....date l'esempio e poi vi crederemo con piu' facilita',altrimenti venite a ripafratta e capirete cosa fanno

come e' bello riempirsi la bocca di belle parole per la politica

buon tavolo a tutti marco

23/8/2011 - 14:27

AUTORE:
Cittadino der rmondo

...mandiamoli a casa loro (e casa non hanno mai avuto) a lavorare la loro terra! diceva il nonno di mia moglie; ma se la loro terra è rena e sassi e basta; come fanno a lavorare "la loro terra?"

piesse: se la prima vorta che aprivi ll'occhi, vedevi 'na baracca, 'ome ti "evolvevi" tu 'omo bianco "per niente"!?
...ste bono vai!!! t'è ita bene 'osì stavorta.
...alla prossima rinascita unno sai e...se rinaci biacco la prima 'osa che senti di è: ammazzelo-ammazzelo potrebbe esse 'na vipera.
bona

23/8/2011 - 13:14

AUTORE:
capro espiatorio

“Accontentare i rom nelle loro abitudini” non è avvenuto. Lo sgombero sì, le minacce sì, i roghi sì, le discriminazioni sì.

“Bisogna imporgli di vivere come tutti”: è importantissimo per esempio che i bambini Rom vadano a scuola mentre le ruspe che distruggono le baracche e strappano i quaderni di scuola sono un insulto al vivere civile.

Inutile negarlo: i rom sono un facile capro espiatorio e all’ultimo posto della considerazione sociale. Qualche tempo fa, per esempio, tanto per “accontentarli” volevano schedarli prendendo le impronte ai bambini rom a scuola. Ora il governo slovacco progetta di sterilizzare le donne.

Quanto a noi, chissà dove abbiamo le nostre lontanissime origini prima della nostra lenta integrazione.

23/8/2011 - 13:11

AUTORE:
andrea

noi lavoriamo, facciamo sacrifici per crescere i nostri figli, arriviamo a malapena a fine mese, paghiamo le tasse, se sbagliamo paghiamo le multe, e devo vedere accampamenti di baraccopoli abusive con energia elettrica pagata da chi? con scarichi fognari diretti nei canali dove noi paghiamo la manutenzioni, con assistenza sanitaria pagata da noi, scusate devo continuare? no sarà meglio che mi fermi qui!
Non siamo più sicuri neanche a casa nostra! Aiutare non vuol dire questo! se non siamo in grado di aiutarli rimandiamoli a casa loro!
non sono ne razzista ne opportunista ma purtroppo questa è la realtà dei fatti, quei poverini vengono usati solo dalla politica per prendere voti alle elezioni!
grazie

23/8/2011 - 11:26

AUTORE:
Il buonismo

Non è accontendoli nelle loro abitudini che si risolve il problema. Forse non avete pensato di chiedere ai Rom di adattarsi alle nostre leggi e che lavorare è affrontare la vita con dignità. Questi signori hanno il credo dell'assistenzialismo e se vogliamo fare qualcosa per loro bisogna imporgli di vivere come fanno tutti. Noi lavoriamo e mandiamo i figli a scuola...