Le polemiche sul porta a porta dimenticano i lavoratori

I Cobas considerano la raccolta porta a porta e la differenziata due strumenti importanti nella direzione alternativa all'incenerimento, ma se il riciclo rappresenta un obiettivo perseguibile da Comuni e lavoratori, tutto ciò non avvenga a discapito dei lavoratori  delle cooperative  che effettuano  il servizio.

La polemica di questi giorni aggira il problema da noi sollevato, ossia una riorganizzazione del servizio che ad oggi grava interamente sui lavoratori con prolungamenti di orari giornalieri non pagati, aumento incontrollato dei carichi di lavoro, una metrica del lavoro che portando l'operatore unico a scendere dal camion fino a 300 volte al giorno determina una minaccia alla salute dei lavoratori

Ci sembra singolare che nonostante un video prodotto e una conferenza stampa, nonostante una formale richiesta di incontri agli assessori di San Giuliano e Vecchiano, al presidente della gefor, ad oggi non sia pervenuta alcuna risposta.

La polemica sul porta a porta degli ultimi giorni è sterile perchè non prende in esame l'organizzazione del lavoro e le condizioni in cui operano addetti della Geofor e degli appalti, non si prende volutamente in esame i capitolati di appalto, non c'è -nel caso pisano- alcuna analisisui costi relativi all stazioni ecologiche e sulla loro eventuale convenienza rispetto al porta a porta

Anni fa l'Apsa (azienda comunale che ha precededuto la Geofor) venne sanzionata dalla Asl per l'operatore unico e per la pericolosità delle lavorazioni che portavano alcuni addetti a stazionare dietro al camion della raccolta, a distanza di tanti anni l'operatore unico lo ritroviamo in tutti gli appalti.

Allora sorge spontanea una constatazione: gli appalti consentono di attuare condizioni lavorative e retributive peggiori, i  vantaggi sono per i committenti ma non certo per i lavoratori, non può esistere un piano dei rifiuti senza entrare nel merito dela organizzazione del lavoro. Quanto poi allo smistamento nelle discariche è troppo chiedere un resoconto aggiornato e mensile che consenta la tracciabilità dei rifiuti? Proprio per questa nostra insistenza sia Marconcini che gli assessori dei Comuni del porta a porta evitano il confronto con i Cobas. Infine, all'assessore Eligi chiediamo di fornire dati ed elementi che dimostrino la non convenienza del porta a porta che ci risulta fosse previsto nel programma della maggioranza a Palazzo Gambacorti.

Un cambio di rotta o il sorgere di qualche interesse?

Attendiamo non solo risposte ma un tavolo di confronto

cobas igiene urbana\ cobas lavoro privato

per il cobas

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