Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Buona domenica, sono il curatore di questa rubrica dove scrivo i fatti che mi colpiscono durante la settimana. Sabato sera al Circolo Arci di Migliarino, c’era Lorella Zanardo con il suo libro-documentario “Il corpo delle donne”. E c’era un pubblico numeroso, attentissimo e partecipe per tutte le tre ore della presentazione. Due o tre cose mi hanno colpito: la forte denuncia dell’uso mercificato del corpo in Tv (massimamente delle donne, ma anche dei maschi oggetto) fatta dalla Zanardo e la capacità di chi è intervenuto di raccontare e sapersi raccontare. Hanno preso la parola numerose donne soprattutto insegnanti e la Zanardo ha detto che da due anni gira per le scuole con il suo progetto di media education intitolato “Nuovi occhi per la Tv” (il 14 sarà presentato a Pisa) ideato per formare spettatori televisivi consapevoli. Ha detto anche più di una volta: Se vogliamo cambiare il mondo… Molte donne intervenute hanno ripetuto: Se vogliamo cambiare il mondo... E le donne, quando sono brave, sono più sensibili, forti e coraggiose degli uomini.
Salve, mi chiamo Ovidio Della Croce e faccio l’insegnante. Ho collaborato al progetto “L’alfabeto della parità” con la Commissione provinciale pari opportunità di Lucca. Ho trattato il tema “Fiabe, proverbi, filastrocche e identità di genere”. Se a qualcuno interessa l’opuscolo che descrive il percorso me lo faccia sapere, a me interessa cambiare il mondo dalla parte delle bambine, compreso superare l’idea antiquata della rappresentazione femminile dentro lo stereotipo della fata e della strega o della spettatrice passiva in attesa del principe azzurro.
Sentite questa piccola storia. Ufficio anagrafe, tanti anni fa. Situazione: rinnovo carta d’identità.
Cognome: Della Croce. Nome: Ovidio. Nato il 15/03/52 a San Giuliano Terme. Cittadinanza: italiana. Residenza eccetera eccetera…
L’impiegato mi chiese: professione?
(Avevo appena finito l’università, stavo in casa, facevo le faccende domestiche perché i miei lavoravano. Non mi andava di dirmi disoccupato). Dissi: casalingo.
L’impiegato mi guardò e fece un sorrisetto, quando si accorse che facevo sul serio mi rispose: - Non lo prende il computer, prende solo casalinga.
- Ah, allora metta: docente precario.
Impiegato: - Non lo prende precario.
- Beh… supplente lo prende?
Impiegato: - Mettiamo insegnante supplente.
I computer saranno ancora maschilisti?
Io ho una figlia che ha finito la maturità. Scusate l’autocitazione. In Finalmente domenica! del 13 febbraio 2010 riportavo il suo commento al documentario della Zanardo e invitavo a guardarlo. Dicevamo: Se non ora quando?
Questo invece il dialogo che ho avuto con mia figlia ieri:
Ovidio: - Sai di “Boob and Bloomers”, letteralmente “tette e mutande”, lo spot con le sexy bimbe in biancheria intima?
Laura (guarda le foto): - Non avranno neanche dieci anni, è triste e bruttissimo!
In allegato l'articolo di Caterina Soffici intitolato "Gli spot della vergogna con le sexy bimbe". Cliccate sulla terza immagine e guardate le Barbie della pubblicità regresso. Chissà come risponderà il mercato.
Vidi la prima volta L’origine del mondo, il quadro di Gustave Courbet (quarta immagine), molti anni fa al Musée d’Orsay. Ero molto giovane, ma quella raffigurazione quasi reale del genitale femminile non mi sembrò un’immagine pornografica. Lorella Zanardo l’ha mostrata nei suoi incontri con gli studenti per riflettere sulla differenza tra pornografia ed erotismo. Pare strano: i ragazzi erano attratti, imbarazzati e un po’ intimoriti davanti al mistero femminile, nonostante siano abituati a vedere moltissime immagini pornografiche che circolano in rete e in Tv.
C’è una questione maschile, diceva sabato sera Lorella Zanardo. Da una recente indagine Istat si viene a sapere che tre donne su dieci hanno subito violenze e le vittime sono più di 14 milioni. La violenza maschile ci riguarda, non è un’eccezionalità, ma fa parte della società. La storica Anna Bravo ha scritto: "A uscire devastata dal cosiddetto Rubygate è più l’immagine maschile che femminile".
Leggere, per esempio, queste parole di Lavitola al telefono con papi dovrebbe riempirci di virile sicurezza: “Io sinceramente non credo che ci sia una donna al mondo che se lei telefona e le dice vieni qui a farmi una pompa, quella non viene correndo”.
Per amor patrio non trascrivo la risposta di Berlusconi sull’Italia, ma solo quella degna di un grande statista: “A me possono dire che scopo… è l’unica cosa che possono dire di me… è chiaro?”.
Come contributo di solidarietà contro questa crisi spaventosa potremmo chiedere al premier una Scopin Tax, una tassa molto bassa di un modesto 1% su quanto gli è costato “farsi i cazzi suoi”. Chissà come reagiranno i mercati finanziari.
Si potrebbe continuare a lungo, ma forse è il momento di visitare il sito dell’Associazione Maschile plurale, fondata da Stefano Ciccone, biologo e autore del libro “Essere maschi”, Rosenberg & Sellier 2009.
http://maschileplurale.it/cms/
Chiudiamo in bellezza. Dice il Dalai Lama:
“Le donne devono prendere un ruolo più attivo e noi uomini rilassarci di più. Per questo il prossimo Dalai Lama può essere benissimo una donna”.
Parole sante!
Non vogliamo cambiare il mondo?
Buona fortuna
Ovidio Della Croce