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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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beato lui (o lei)!

8/9/2011 - 9:42


Il mio nipotino più piccolo, diciannove mesi, non parla: gesticola e mugola. Non per questo non è capito, anzi l'innata italica gesticolazione è come una lingua, e questo fatto di avere rispondenza immediata al comando dell'indice teso, lo giustifica a non imparare a parlare.

 

Ora incomincia a sillabare "iaa", parola che rivolge a tutti noi, cane compreso, convinto che sia il nostro nome.

In questi giorni, ascoltando il verso delle galline della famiglia dirimpettaia, ha scoperto che quegli animali possono essere chiamati: cookk..kò, alla dura maniera gutturale tedesca, e ci ride vedendo noi contenti.

Mi sono domandato perché "cocche" e non "mamma" (o nonno!) e mi son venute in mente le "coccole"! 

Certi tipi di alberi fanno le "coccole", noti il cipresso e il ginepro, ma niente a che vedere con le effusioni e le docezze date e ricevute da chi si ama. Se il nome delle bacche deriva dal greco "koccos", il nostro è un allungamento della parola cocco (uovo) e per estensione gallina dall'onomatopeico dialettale "cocca"  derivante dal verso coccodè quasi fosse l'annunciazione alla livornese di aver fatto l'uovo, il cocco appunto.

 Se poi si associa l'amore del pennuto per la sua figliolanza e le cure che dimostra, quasi unico animale a fare questo, ai piccoli rischiando a volte  la vita per difenderli, ecco che pulcino uovo cocco cocca gallina amore, si fondono in una sola parola quando si dimostra affetto e protezione: le coccole

cocco di mamma, cocchino mio, bella mia cocchina, dai fammi due coccoline, vieni che ti coccolo, coccolami e via dicendo.

e allora facciamo come il ginepro della foto e facciamoci strapazzare anche noi  come Topo Gigio 




 

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8/9/2011 - 21:21

AUTORE:
Granchietti

Brava Sonia,mi hai profondamente toccata.
Condivido in pieno.
Grazie,buonanotte

8/9/2011 - 17:25

AUTORE:
Sonia

Ci sono momenti in cui non basta neppure la dolcezza di un fico nel suo massimo splendore maturato al sole d'agosto a riempire il vuoto che si prova dentro o a colmare la distanza che separa dal mondo circostante perché si diventa improvvisamente ciechi, sordi, muti e indifferenti.
Anche le coccole, come dice Topo Gigio "strapazzami di coccole",sono gradite se profondamente o segretamente desiderate.
Il riccio per non essere infastidito drizza gli aculei e scoraggia il contatto rifiutando anche una carezza: si chiude su se stesso e si isola.
Poi...magicamente un fico secco farcito con la noce, una fetta di crostata di fichi, il profumo di un rametto di ginepro o le sue bacche aromatizzanti, le effusioni o le coccole di chi ti sta vicino...fanno schiudere il guscio e rompere la corazza in cui ti eri rifugiato.
Torni ad affinare i sensi e, come un oliatore stilla gocce di lubrificante così la tenerezza stilla amore in coccole.