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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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beato lui (o lei)!

8/9/2011 - 9:42


Il mio nipotino più piccolo, diciannove mesi, non parla: gesticola e mugola. Non per questo non è capito, anzi l'innata italica gesticolazione è come una lingua, e questo fatto di avere rispondenza immediata al comando dell'indice teso, lo giustifica a non imparare a parlare.

 

Ora incomincia a sillabare "iaa", parola che rivolge a tutti noi, cane compreso, convinto che sia il nostro nome.

In questi giorni, ascoltando il verso delle galline della famiglia dirimpettaia, ha scoperto che quegli animali possono essere chiamati: cookk..kò, alla dura maniera gutturale tedesca, e ci ride vedendo noi contenti.

Mi sono domandato perché "cocche" e non "mamma" (o nonno!) e mi son venute in mente le "coccole"! 

Certi tipi di alberi fanno le "coccole", noti il cipresso e il ginepro, ma niente a che vedere con le effusioni e le docezze date e ricevute da chi si ama. Se il nome delle bacche deriva dal greco "koccos", il nostro è un allungamento della parola cocco (uovo) e per estensione gallina dall'onomatopeico dialettale "cocca"  derivante dal verso coccodè quasi fosse l'annunciazione alla livornese di aver fatto l'uovo, il cocco appunto.

 Se poi si associa l'amore del pennuto per la sua figliolanza e le cure che dimostra, quasi unico animale a fare questo, ai piccoli rischiando a volte  la vita per difenderli, ecco che pulcino uovo cocco cocca gallina amore, si fondono in una sola parola quando si dimostra affetto e protezione: le coccole

cocco di mamma, cocchino mio, bella mia cocchina, dai fammi due coccoline, vieni che ti coccolo, coccolami e via dicendo.

e allora facciamo come il ginepro della foto e facciamoci strapazzare anche noi  come Topo Gigio 




 

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8/9/2011 - 21:21

AUTORE:
Granchietti

Brava Sonia,mi hai profondamente toccata.
Condivido in pieno.
Grazie,buonanotte

8/9/2011 - 17:25

AUTORE:
Sonia

Ci sono momenti in cui non basta neppure la dolcezza di un fico nel suo massimo splendore maturato al sole d'agosto a riempire il vuoto che si prova dentro o a colmare la distanza che separa dal mondo circostante perché si diventa improvvisamente ciechi, sordi, muti e indifferenti.
Anche le coccole, come dice Topo Gigio "strapazzami di coccole",sono gradite se profondamente o segretamente desiderate.
Il riccio per non essere infastidito drizza gli aculei e scoraggia il contatto rifiutando anche una carezza: si chiude su se stesso e si isola.
Poi...magicamente un fico secco farcito con la noce, una fetta di crostata di fichi, il profumo di un rametto di ginepro o le sue bacche aromatizzanti, le effusioni o le coccole di chi ti sta vicino...fanno schiudere il guscio e rompere la corazza in cui ti eri rifugiato.
Torni ad affinare i sensi e, come un oliatore stilla gocce di lubrificante così la tenerezza stilla amore in coccole.