Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Il mio nipotino più piccolo, diciannove mesi, non parla: gesticola e mugola. Non per questo non è capito, anzi l'innata italica gesticolazione è come una lingua, e questo fatto di avere rispondenza immediata al comando dell'indice teso, lo giustifica a non imparare a parlare.
Ora incomincia a sillabare "iaa", parola che rivolge a tutti noi, cane compreso, convinto che sia il nostro nome.
In questi giorni, ascoltando il verso delle galline della famiglia dirimpettaia, ha scoperto che quegli animali possono essere chiamati: cookk..kò, alla dura maniera gutturale tedesca, e ci ride vedendo noi contenti.
Mi sono domandato perché "cocche" e non "mamma" (o nonno!) e mi son venute in mente le "coccole"!
Certi tipi di alberi fanno le "coccole", noti il cipresso e il ginepro, ma niente a che vedere con le effusioni e le docezze date e ricevute da chi si ama. Se il nome delle bacche deriva dal greco "koccos", il nostro è un allungamento della parola cocco (uovo) e per estensione gallina dall'onomatopeico dialettale "cocca" derivante dal verso coccodè quasi fosse l'annunciazione alla livornese di aver fatto l'uovo, il cocco appunto.
Se poi si associa l'amore del pennuto per la sua figliolanza e le cure che dimostra, quasi unico animale a fare questo, ai piccoli rischiando a volte la vita per difenderli, ecco che pulcino uovo cocco cocca gallina amore, si fondono in una sola parola quando si dimostra affetto e protezione: le coccole.
cocco di mamma, cocchino mio, bella mia cocchina, dai fammi due coccoline, vieni che ti coccolo, coccolami e via dicendo.
e allora facciamo come il ginepro della foto e facciamoci strapazzare anche noi come Topo Gigio