none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
VECCHIANO
T&F: Chiarezze a trovare soluzioni

11/9/2011 - 0:27

Chiarezze a trovare soluzioni
Dalla reazione scomposta del capo gruppo di Insieme per Vecchiano, Marianetti, ci sembra di aver colto nel segno. In effetti noi di Tradizione e Futuro non abbiamo che esternato un’opinione diffusa tra la gente. Questa è la realtà sotto gli occhi di tutti i cittadini. Le promesse per i primi 100 giorni non sono state mantenute!
“Tradizione e Futuro” interviene per aiutare a trovare le soluzioni e, a tal proposito, riporta alla memoria il comunicato fatto proprio da M.Marianetti in campagna elettorale e se sono frasi incomprensibili per M.Marianetti, non lo sono di certo per i nostri compaesani.
Insieme per Vecchiano ci pone tre domande e non ha ancora risposto a quelle che abbiamo fatto noi di Tradizione e Futuro in campagna elettorale….Mah?
Nell’ottica della chiarezza “Tradizione e Futuro” non ha problemi a rispondere, ma contestualmente chiede a Insieme per Vecchiano di rispondere alle domande che ha posto  ben 4 mesi fa e alle quali Insieme per Vecchiano non ha ancora dato risposte.
1 ) il gruppo di “Tradizione e Futuro” in Consiglio Comunale ha motivato l’astensione ( e non il voto contrario!!) su un Ordine del giorno politicizzato e astratto e lo ha fatto in nome della concretezza. La soluzione non è stata trovata dall’Amministrazione comunale, che aveva nel frattempo fatto ricorso al TAR, ma dall’Ufficio Scolastico Provinciale che ha garantito l’ampliamento dell’offerta formativa alla scuola primaria di Filettole. Per onor di verità, Insieme per Vecchiano non insista  a dare meriti alla Giunta.
2)  M.Marianetti, da navigato politico (da quanti anni è in Consiglio Comunale?), sa bene che la mole di opere e lavori non sono stati messi in moto nei primi 100 giorni dall'Amministrazione Lunardi, ma fanno parte di quel “pacchetto di lavori pubblici” che vengono  fatti in prossimità delle elezioni e quindi, certo, deliberati dal precedente Sindaco nell’ultimo anno. Con questo non neghiamo certo che gli anni precedenti  siano stati anni di immobilismo, basta d’altronde guardarsi intorno.
3) Infine la questione politica del Governo Berlusconi e dei tagli alla spesa pubblica. “Tradizione e Futuro” è lista civica ben radicata nel Comune di Vecchiano e ritiene che la situazione politica nazionale fosse già delineata in campagna elettorale, quindi a conoscenza di tutti i candidati. Tradizione e Futuro chiede semplicemente che non si accampino giustificazioni. Lunardi e Insieme per Vecchiano più che altro devono amministrare bene, senza sperperare denaro. D’accordo sulla criticità della manovra economica del Governo nei confronti degli Enti Locali ma, a maggior ragione occorre darsi da fare e non solo criticare. Opportunità ce ne sono … D’altronde Insieme per Vecchiano nel suo programma di governo evidenziava già la situazione di tagli agli Enti Locali e si impegnava a trovare RISORSE. Cosa sta facendo per mantenere questo impegno?
Insieme per Vecchiano ha rinunciato a rinnovarsi in nome del’ “esperienza”; adesso quel’ “esperienza” va vista sul campo perché è proprio nei momenti difficili che si dimostra!
Tradizione e Futuro si esprime chiaramente, Insieme per Vecchiano pensa a mantenere i suoi equilibri interni, continua a parlare politichese senza porre in essere azioni concrete per il benessere del Comune. Non si limiti a criticare, cominci a FARE!
     Tradizione e Futuro

Fonte: T&F
+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

11/9/2011 - 22:20

AUTORE:
cittadina

mi sento di dire che sei anacronistico. Usi una terminologia relativa ad altri tempi, forse gli anni settanta: tempi di lotta e di BATTAGLIE. Ora bisogna rimboccarsi le maniche e LAVORARE: Parola che non a tutti risulta familiare.
Lasciamo perdere poi la Celoni......

11/9/2011 - 14:54

AUTORE:
Alessio Niccolai

A mio avviso la forte pressione esercitata dal territorio sulla questione (ciò a cui in linguaggio rifondarolo mediamente si attribuisce il nome di «battaglia») è stata la migliore carta giocata, e sicuramente la convocazione di ben due Consigli Comunali aventi per oggetto la soluzione del problema posto ha concorso positivamente affinché l'esito fosse quello auspicato.
Aldilà dei distinguo sulla mozione di maggioranza il cui linguaggio non era astratto ma semplicemente politico, questo era l'unico risultato atteso: il messaggio che il MIUR può ricavare dall'affaire vecchianese è che nessuno può accettare a cuor leggero di prendersi in carico competenze economiche e finanziarie che spettano soltanto alla sua amministrazione.
Attenzione, la concretezza non si nasconde sempre dietro il canonico «allora stando così le cose frughiamoci noi»: la vittoria non è meramente amministrativa, non è un atto di ordinaria amministrazione, ma il frutto di una «battaglia» condivisa che ha trovato nella determinazione delle istituzione più rappresentativa del Comune la sponda migliore.
È mia opinione che abbiano concorso alla felice - benché ancora da completare formalmente in itinere - conclusione della vicenda diversi fattori: l'attaccamento all'istituzione scolastica filettolina che si è manifestata banalmente nella capacità dei genitori di non desistere e di non ritirare l'iscrizione dei propri figli è stata sicuramente un fattore essenziale; l'altro aspetto determinante è rappresentato dalla compattezza del CdI di fronte all'incombenza e alla determinazione della ormai ex-Dirigente Savino.
Ma i fattori politici concomitanti più centrali sono a mio avviso tre: la motivazione e la presenza dell'Ass. Del Zoppo in tutte le iniziative locali e provinciali a sostegno della Scuola Pubblica, la sua adesione al Tavolo Regionale per la Difesa della Scuola Statale che - non ci dimentichiamo - dopo aver strappato una sequela ininterrotta di sentenze favorevoli dal TAR del Lazio e dal Consiglio di Stato rispetto ai provvedimenti gelminiani, ha iniziato a mettere letteralmente in imbarazzo lo stesso Assessore Regionale all'Istruzione, dal quale dovremmo tutti iniziare ad aspettarci la legittima pretesa di applicazione dei provvedimenti dei tribunali amministrativi; un ricorso al TAR della Toscana che catalizza perfettamente tutte le iniziative relativamente alla scuola vecchianese, e infine, la credibilità e l'autorevolezza che il Sindaco Lunardi può spendere personalmente presso figure come l'Ass. Prov. Celoni.
Il progetto elaborato dall'Amministrazione Comunale per sopperire ai tagli orditi da questo Governo era una manifestazione di buona volontà presso la popolazione e risolveva in gran parte tutte le problematiche di natura sociale collegate al tempo-scuola, ma non avrebbe potuto essere risolutivo sul piano didattico-formativo, aspetto forse secondario per le famiglie, ma non trascurabile per insegnanti e alunni e per la stessa vita scolastica.
Potremo dunque definire l'esito vittorioso di questa «battaglia» un atto di coraggio, una sfida sapientemente condotta in porto da tutte le forze chiamate in causa, dal territorio, dalla sua gente e dalla sua capacità di non demordere: ricordiamoci che sono in atto tagli verticali e orizzontali ad ogni livello in tutti i comparti più centrali (sanità, scuola, spesa sociale, cultura, ambiente, etc.) mentre il Governo pretende sacrifici dai segmenti più deboli della società per colmare voragini prodotte dai grandi cointeressi bancari-commerciali-industriali.
Vorrei ricordare dunque agli esponenti di T&F che non è nel linguaggio corrente atto amministrativo meritevole soltanto quello deliberato dal Consiglio o dalla Giunta Comunale: pretendere che un'istituzione diversa dal Comune si accolli capitoli di spesa che gli competono ordinariamente, è un'iniziativa che denota perizia politica, così come pretendere che le sentenze dei tribunali amministrativi siano eseguite, a dispetto del fatto che smontino l'intero impianto della Finanziaria.
Vorrei quindi ripetere a T&F che il Comune di Vecchiano non è uno stato sovrano come San Marino, partecipa ma non dispone del potere legilativo, esecutivo e giudiziario ed ogni provvedimento non può sfuggire a nessuna imposizione nazionale, ancorché ne possa edulcorare gli effetti o aggirare le conseguenze più pesanti: nell'era del Governo Tremonti - ormai così lo possiamo chiamare -, con tutte le sue concessioni ai poteri forti, il suo disprezzo per la cultura, l'istruzione, l'ambiente e la salute, il suo ripudio del welfare come risorsa, la sua inclinazione a dismettere gli asset statali (i famosi Beni Comuni), peraltro condivisa anche da PD e IDV, l'iniziativa da prendere è eminentemente politica, le azioni amministrative da condurre sono talvolta - anzi, sempre più spesso - vere e proprie «battaglie» e la parola d'ordine di riferimento «non demordere».