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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
Muoviti, vai a vedere il mondo

18/9/2011 - 8:44

La mia amica Antonietta, mia figlia e mia zia Fedora

 

Ieri ho visto su You Tube un video intitolato MOVE. Sapete come succede, gli ho dato un’occhiata. È un cortometraggio creato da tre giovani autori che hanno girato in undici paesi del mondo percorrendo sessantaduemila chilometri con due videocamere e una quantità enorme di riprese. Dura appena un minuto, mi è piaciuto. 

 


Ho rivisto il cortometraggio, mi è piaciuto ancora di più e mi sono chiesto come avrei potuto tradurre il titolo. Dire che in inglese sono duro come il muro è un eufemismo. Ho chiesto un aiuto alla mia carissima amica Antonietta Timpano che mi ha trovato più significati. 

 

Dice Antonietta: to move significa muovere, muoversi. In inglese non è riflessivo e i pronomi personali che possono seguirlo sono solo rafforzativi. Dunque, traduco e rafforzo: muoviti!  

 

“Camon move è un’esortazione a sbrigarsi e si può usarla con i nostri allievi per esortarli a non dormire”, precisa Antonietta. Già, ricordo il momento, il luogo, la faccia e il nome, di una mia studentessa alla quale, quand’ero quarantenne, raccontai alcuni miei progetti.  Irene, la studentessa, mi esortò: Prof., si dia una mossa!

Cosa dovremmo dire a un ragazzo o a una ragazza sulla ventina? Muoviti, vai a vedere il mondo. Mia figlia, dopo la maturità, è partita per la Spagna, poi si è caricata lo zaino sulle spalle ed è andata in Salento e all’Elba. Ha fatto i test per l’università a Bologna e a Firenze. Ma il suo sogno è andare a Londra o a Parigi o ancora più lontano per imparare bene una lingua, fare un’esperienza di lavoro o di volontariato. Posso darle torto? No. Ma il gioco delle parti è inevitabile e quando è fuori mi chiedo: Dove sarà adesso? E se gli succede qualcosa? 

 

Ma sua madre mi dice che sono apprensivo e troppo all’antica. Vabbè, ma quando a diciotto anni partii per la mia prima vacanza all’Isola d’Elba con Enrico, Giovanni e mio cugino Gilberto, sua madre, la Fedora, gli dette il libretto sanitario quando la nostra 500 si era già mossa. Noi ridemmo...

Meno male che la Fedora mi ha portato il libretto sanitario, disse mio cugino quando fu ricoverato d’urgenza all’ospedale di Portoferraio per un’ulcera duodenale. Perché la verità è che i figli sono pieni di vita, di energia e di curiosità. Mia figlia mi ripete: Babbo, ho tutta la vita davanti! E noi genitori che li abbiamo messi al mondo e allevati li vediamo come la cosa più importante che abbiamo e non li lasciamo andare volentieri.

 

Così Antonietta conclude la sua lista di significati. “Quando to move è seguito dalla preposizione on, to move on, diventa un phrasal verb e assume il significato di superare un dolore, una pena, una situazione difficile”. Voila. Il vantaggio dell’inglese: si può dire tutto in una parola. 

 

Post scriptum

Il video finisce con il protagonista, zaino in spalle, che si incammina su un sentiero verso una montagna con la cima innevata, forse un ghiacciaio. L'ultima immagine pubblicata qui sotto è la copertina di una raccolta di quindici racconti. In uno di questi il protagonista fa una passeggiata in montagna quando ha appena nevicato. Si intitola Canto della neve silenziosa, lo ha scritto Hubert Selby Jr. L'ho letto e riletto, mi è piaciuto.

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18/9/2011 - 19:11

AUTORE:
Chiara

"il nostro ideale non dovrebbe essere la bonaccia che può trasformare il mare in una palude e nemmeno l'uragano, ma il grande e forte aliseo pieno di impeto e di gioia, salubre e vitale: un'eterna e costante boccata d'aria" Martinson

"perchè viaggiare non è percorrere la Toscana a suon di risate o imparare a fare il giocoliere con tre arance sotto il sole della Sicilia. Viaggiare può voler dire avanzare penosamente pollice per pollice sulla superficie della terra"Lassson

18/9/2011 - 16:03

AUTORE:
antonietta timpano

Caro Edy,
il video MOVE mi ha entusiasmata per la ritmica con cui si alternano le immagini. Chi ha stabilito i tempi con cui le immagini si avvicendano è stato geniale nel creare il ritmo giusto . Veloce ma non da impedirne la visione , rapido scorrevole ma non da infastidire la vista. Guardi, vedi ed entri nel ritmo delle foto, danzi con esse , piroettando con l'immaginazione tra un luogo ed un altro . Sei portato ad indovinare i luoghi che scorrono. "VENEZIA! AMSTERDAM! PARIGI!
Da qui arriva il TO BE MOVED BY ....Il 'sentir parlar leggendo' di una figlia , la vostra , Laura, che è nata sotto la nostra amicizia, figlia desiderata e attesa, per la quale la Simo ti scrisse un bigliettino che diceva:" Nella vita....ci si lega e ....si è legati !", moves me ,mi commuove perchè commovente è , per me non madre e non sorella,il legame che sento forte con gli uomini e le donne con i quali ho condiviso tempi e spazi, viaggi reali e metaforici, preoccupazioni, ansie e grandi soddisfazioni. Tu, Susanna, Antonella B, Susanna B, Massimo, il Parrini,Simonetta.
Aggiungerei che son legami , quelli determinati dai figli o da certe amicizie, tessuti a mano, all'interno delle cui maglie val la pena di rimanere intrappolati. "Cerca una maglia vuota nella rete che ti stringe, và, passa oltre....!" ci suggerisce Montale in "IN limine". Val la pena intrappolarsi , tanto una maglia larga la si trova sempre...., noi figli, padri, madri, amiche e amici. CAMON, MOVE TO SEE THE WORLD, BUT TOGETHER, PLEASE! Antonietta

18/9/2011 - 15:38

AUTORE:
John

Un uomo senza niente è più leggero; G.Gaber

Biltà di donna e di saccente core
e cavalieri armati che sien genti;
cantar d'augelli e ragionar d'amore;
adorni legni 'n mar forti correnti;

aria serena quand'apar l'albore
e bianca neve scender senza venti;
rivera d'acqua e prato d'ogni fiore;
oro, argento, azzurro 'n ornamenti: (Guido Cavalcanti)

“Il verso di Guido Cavalcanti 'e bianca neve scender senza venti' è stato ripreso con poche varianti da Dante nell'Inferno: 'come di neve in alpe sanza vento'. I due versi sono quasi identici, eppure esprimono due concezioni completamente diverse. In entrambe la neve senza vento evoca un movimento lieve e silenzioso. Ma qui si ferma la somiglianza e comincia la diversità. In Dante il verso è dominato dalla specificazione del luogo ('in alpe'), che evoca uno scenario montagnoso. Invece in Cavalcanti l'aggettivo 'bianca', che potrebbe sembrare pleonastico, unito al verbo 'scendere', anch'esso del tutto prevedibile, cancellano il paesaggio in un'atmosfera di sospesa astrazione. Ma è soprattutto la prima parola a determinare il diverso significato dei due versi. In Cavalcanti la congiunzione “e” mette la neve sullo stesso piano delle altre visione che la precedono e la seguono: una fuga di immagini, che è come un campionario delle bellezze del mondo. In Dante l'avverbio “come” rinchiude tutta la scena nella cornice d'una metafora, ma all'interno di questa cornice essa ha una sua realtà concreta, così come una realtà non meno concreta e drammatica ha il paessaggio dell'Inferno sotto una pioggia di fuoco, per illustrare il quale viene introdotta la similtudine con la neve. In Cavalcanti tutto si muove così rapidamente che non possiamo renderci conto della sua consistenza ma solo dei suoi effetti; in Dante, tutto acquista consistenza e stabilità: il peso delle cose è stabilito con esattezza.' (Italo Calvino: Lezioni Americane; La Leggerezza)

Delle volte mi sembra che Calvino parlasse più ai genitori che ai poeti del 2000. "Moving on "per un figlio spesso significa 'lasciare la pesantezza di quel mondo del "come" . " Sei proprio come tuo padre!" "Peccato che non sia come tuo fratello (o come un compagno di classe.....),ecc.."Quanto difficile è per un genitore aver la leggerezza per vedere nel prorio figlio semplicemente un essere unico e irripetibile. Dopotutto quella neve che scende bianca e silenziosa è fatta di tanti fiocchi unici e irripetibili. Un saluto!
John

18/9/2011 - 11:44

AUTORE:
Vecchio viaggiatore

Ho visto il video e il primo sentimento è stato una grande invidia. Invidia per la giovane età del o dei protagonisti, invidia per la loro straordinaria esperienza e invidia perchè la mia età oramai mi permette solo pochi anni di viaggi.
Ho viaggiato anche io molto e visto molti luoghi ma quelli che dovrei ancora vistare sono molti molti di più.
Invito tutti a viaggiare, specie i giovani, perchè è la cosa più bella del mondo, arricchisce, matura, rende liberi.
Ovidio non ti preoccupare per tua figlia, saprà sempre cavarsela e tornerà più grande.