Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La mia amica Antonietta, mia figlia e mia zia Fedora
Ieri ho visto su You Tube un video intitolato MOVE. Sapete come succede, gli ho dato un’occhiata. È un cortometraggio creato da tre giovani autori che hanno girato in undici paesi del mondo percorrendo sessantaduemila chilometri con due videocamere e una quantità enorme di riprese. Dura appena un minuto, mi è piaciuto.
Ho rivisto il cortometraggio, mi è piaciuto ancora di più e mi sono chiesto come avrei potuto tradurre il titolo. Dire che in inglese sono duro come il muro è un eufemismo. Ho chiesto un aiuto alla mia carissima amica Antonietta Timpano che mi ha trovato più significati.
Dice Antonietta: to move significa muovere, muoversi. In inglese non è riflessivo e i pronomi personali che possono seguirlo sono solo rafforzativi. Dunque, traduco e rafforzo: muoviti!
“Camon move è un’esortazione a sbrigarsi e si può usarla con i nostri allievi per esortarli a non dormire”, precisa Antonietta. Già, ricordo il momento, il luogo, la faccia e il nome, di una mia studentessa alla quale, quand’ero quarantenne, raccontai alcuni miei progetti. Irene, la studentessa, mi esortò: Prof., si dia una mossa!
Cosa dovremmo dire a un ragazzo o a una ragazza sulla ventina? Muoviti, vai a vedere il mondo. Mia figlia, dopo la maturità, è partita per la Spagna, poi si è caricata lo zaino sulle spalle ed è andata in Salento e all’Elba. Ha fatto i test per l’università a Bologna e a Firenze. Ma il suo sogno è andare a Londra o a Parigi o ancora più lontano per imparare bene una lingua, fare un’esperienza di lavoro o di volontariato. Posso darle torto? No. Ma il gioco delle parti è inevitabile e quando è fuori mi chiedo: Dove sarà adesso? E se gli succede qualcosa?
Ma sua madre mi dice che sono apprensivo e troppo all’antica. Vabbè, ma quando a diciotto anni partii per la mia prima vacanza all’Isola d’Elba con Enrico, Giovanni e mio cugino Gilberto, sua madre, la Fedora, gli dette il libretto sanitario quando la nostra 500 si era già mossa. Noi ridemmo...
Meno male che la Fedora mi ha portato il libretto sanitario, disse mio cugino quando fu ricoverato d’urgenza all’ospedale di Portoferraio per un’ulcera duodenale. Perché la verità è che i figli sono pieni di vita, di energia e di curiosità. Mia figlia mi ripete: Babbo, ho tutta la vita davanti! E noi genitori che li abbiamo messi al mondo e allevati li vediamo come la cosa più importante che abbiamo e non li lasciamo andare volentieri.
Così Antonietta conclude la sua lista di significati. “Quando to move è seguito dalla preposizione on, to move on, diventa un phrasal verb e assume il significato di superare un dolore, una pena, una situazione difficile”. Voila. Il vantaggio dell’inglese: si può dire tutto in una parola.
Post scriptum
Il video finisce con il protagonista, zaino in spalle, che si incammina su un sentiero verso una montagna con la cima innevata, forse un ghiacciaio. L'ultima immagine pubblicata qui sotto è la copertina di una raccolta di quindici racconti. In uno di questi il protagonista fa una passeggiata in montagna quando ha appena nevicato. Si intitola Canto della neve silenziosa, lo ha scritto Hubert Selby Jr. L'ho letto e riletto, mi è piaciuto.