Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
In questo momento non si parla d’altro. Pare che oggi, in Italia, quello delle intercettazioni sia diventato improvvisamente il problema principale.
Siamo alla fetta, al tracollo, da ogni parte si levano voci allarmistiche sui nostri conti pubblici, sugli sprechi amministrativi, sull’indecenza della politica, sulla necessità di un cambiamento, di un risveglio delle coscienze, su un rigurgito di legalità, moralità, serietà, di consapevolezza civile e istituzionale prima che il nostro Paese, amato Paese, crolli nel fango del collasso economico e sociale ed invece dobbiamo parlare di intercettazioni.
Serve una legge, serve un freno, si spende troppo, non è giusto che faccende private come le telefonate vengano pubblicate sui giornali in assenza di rilievi penali.
Siamo un paese incivile, si sbandiera anche in pubblici comizi, perché le telefonate finiscono sui giornali, e tutti ne vengono a conoscenza, mentre in un paese veramente civile la privacy viene rispettata e si possono tranquillamente dire porcate e fare affari sporchi in maniere discreta, al riparo da orecchi inopportuni, senza correre il rischio di vedere le proprie telefonate pubblicate e diventate di dominio pubblico il giorno dopo.
Ecco la civiltà, quella vera che a noi purtroppo ancora sfugge!
Non conta tanto il non fare, quello che conta è nascondere, non far sapere.
E’ un po’ come la storia del povero imprenditore “Gianpi” Tarantini ridotto in miseria con una moglie e due figlie piccole non dalle sue malefatte, a causa delle quali sta in galera, ma dai magistrati che lo hanno scoperto! Uno strano modo di giudicare che sembra stia diventando abitudine abbastanza comune anche in molte nostre comunità, quella di colpevolizzare cioè chi denuncia il malfatto e non chi commette effettivamente il reato.
Povero Tarantini però, una 20ina di mila di euro mensili tanto per tirare avanti!
Sembra di vivere in un mondo alla rovescia, un mondo fantastico che farebbe anche sorridere se non fosse il nostro, quello che ci è toccato in dote o meglio il risultato perverso di una ventina di anni di una sciagurata politica bipartisan in cui i cittadini hanno la loro bella parte.
Comunque quasi tutti i partiti dell’arco costituzionale si dichiarano d’accordo sulla necessità di regolamentare in qualche modo queste benedette intercettazioni. Mantenendo, si spera, alla discrezione ai magistrati il loro uso e durata ma cercando di impedire, con un disegno di legge parlamentare, la pubblicazione di quello che venga ritenuto solo gossip e che non abbia alcuna rilevanza penale o di utilità all’inchiesta che si sta svolgendo.
Tutti partiti, con i soliti distinguo ed anche, credo, con obbiettivi abbastanza diversi, sono d’accordo nel mettere nuovamente mano al disegno di legge già approvato dal Senato molti mesi fa e riportarlo alla Camera per integrarlo, modificarlo ed infine farlo diventare legge dello Stato.
Vorrei sorvolare, non volendo entrare troppo in una polemica politica, sull’assurdità di questa improvvisa urgenza quando il paese è al collasso economico e sociale, ma i giudizi possono e debbono essere giustamente diversi.
Devo ammettere tuttavia che la mia posizione personale nei confronti di questa legge è un po’ particolare perché essendo le mie telefonate totalmente innocenti non avrei di conseguenza nulla da temere da una probabile intercettazione.
Qualche volta me ne rammarico perché non avendo rapporti con prostitute, non dovendo acquistare banche, non avendo affari sporchi da portare avanti dopo terremoti, non dicendo stronzate o offese al telefono mi sento un po’ umiliato in questa nostra società dove avere la scorta ed essere intercettati fa anche un po’ status symbol.
Anzi in passato ci ho scherzato su e ho detto che ogni tanto, quando parlo al telefono, pronuncio qualcuna di quelle parole segnalate come: (sei una) bomba, (è proprio uno) schianto, (bello da) morire, scoppio (di salute) per ingannare il Grande Fratello Echelon sempre in ascolto (alla barba della privacy) e che si attiva solo davanti alle cosiddette “parole chiave” per intercettare probabili azioni terroristiche ma utilizzato principalmente dalle grandi potenze per un più redditizio spionaggio industriale.
La mia posizione è infatti, nel caso si tratti di personaggi pubblici, nettamente a favore non solo delle intercettazioni ma anche della loro pubblicazione sui giornali in modo che tutti ne siano a conoscenza. Questo semplicemente perché a me piace conoscere tutto di colui che in qualche modo mi rappresenta, il personaggio politico su cui pongo la mia fiducia.
Non solo il suo programma politico o amministrativo ma anche il suo comportamento, la sua onestà, i suoi vizi e i suoi difetti oltre le sue virtù sbandierate ed enfatizzate da una accorta campagna pubblicitaria. Vorrei cioè avere informazioni precise e complete sulla persona in cui io ripongo la mia fiducia e che in qualche modo opera e decide in mia vece.
Se così fosse stato, ad esempio, forse non sarei caduto nell’errore di porre la mia stima e fiducia in Marrazzo, e non tanto per sue preferenze sessuali (su cui avrei dato un giudizio a freddo, dopo aver fatto un ragionamento che forse non mi avrebbe fatto cambiare opinione) ma soprattutto per l’uso scorretto della sua funzione pubblica con tanto di utilizzo dell’autista e della macchina di rappresentanza per andare agli appuntamenti, sulla possibilità di essere ricattato per questa sua doppia vita, sulla incertezza delle somme esose che questi pretendevano, per le bugie e gli stupidi tentativi di negare con tanto di minaccia di querele.
Un giudizio negativo non tanto riguardo alle sue preferenze sessuali, che riguardano al limite la sua famiglia, ma per il sotterfugio e le menzogne che riguardano anche me che l’ho sostenuto e stimato.
Vorrei concludere come ho concluso un mio precedente articolo su questo argomento (a cui stiamo dando un rilievo forse molto superiore alla sua importanza) con una citazione del giudice Borsellino e cioè che:
“non solo bisogna essere onesti ma anche apparire”.
Con l’essere si fa il bene comune, con l’apparire si da il buon esempio.
Merce rara purtroppo nel nostro paese.