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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Riflessi... o rifletti?

25/9/2011 - 8:01


A volte (o meglio: spesso) dicono che cresce e altre che cala, pochissime volte  che rompe ma le più che fa comodo, un tempo che puzzava ed oggi che odora, ancor prima che dava da bere e anche da mangiare, poi che è bello o brutto, buono o cattivo, docile o rabbioso, verde o blu, o cosa c’è di più?
Ma se diciamo che una volta ghiacciava non possiamo certo dire ora brucia!
 

Ma ne  siete proprio sicuri sicuri?


In questi ultimi anni ho girato per mercatini e biblioteche (ma anche internet) per cercare poesie dove, almeno una volta, appare la parola magica : SERCHIO.

Il risultato, raccolto in un libricino, è discreto e va da antichi sonetti (uno del 1112) alla produzione moderna di sconosciuti artisti, passando per i massimi poeti italiani.

Una parte di rilievo è la produzione vernacolare, in gran parte concentrata nella lucchesia, ma con una buona presenza locale.

 

Questo è un sonetto anonimo del 1556, scritto in onore di Chiara Matraini, giovane lucchese, ma dove il protagonista è il Nostro Fiume:


Signor, ch'el vago e picciol Serchio nostro

dal più gelato al più caldo emisfero

honorato rendete, e com’io spero

fin nel stellato e sempiterno chiostro.

 

Voi dico col si ben purgato inchiostro,

e con quel santo nostro viver vero

lo fate andar così superbo e altero

carco di miglior merce ch'oro od ostro.

 

In voi sol di virtù felice nido

pose il ciel largo estrema ogni sua cura,

e quant’hoggi di ben fra noi s’impara.

 

Onde s’uguale havesti a l’alto grido

d’Appennin l’acqua quanto al mondo dura,

qual saria più di me famosa e chiara?  

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26/9/2011 - 21:00

AUTORE:
Sonia

Caro autore che vivi abitualmente a zero metri sul livello del mare in sacra beatitudine scivolando con il classico guscio di noce sul pelo dell'acqua salina dolce o salmastra...tu che ami la libertà e cerchi di scovare inedite meraviglie della natura con l'occhio affinato di un rapace per captare e immortalare attimi di infinito per poi divulgarli...io non mi riferivo soltanto alla foto (infatti non ci ho preso per nulla attribuendo uno scatto notturno ad uno precocemente mattiniero) ma anche al sonetto del sedicesimo secolo.
La battuta era rivolta alla mia incapacità di volare così in alto ...non intendevo assolutamente darti del presuntuoso. Se ti sei un tanticchio offeso me ne dispiace molto e chiedo umilmente venia.

26/9/2011 - 15:15

AUTORE:
...caro autore

se il volare alto significa pretendere di essere o di volere qualcosa di difficilmente raggiungibile o diverso, non è il mio caso.
Ero invece a sedere sul fondo di una barchetta in una ora antelucana per un paio di ore di pesca prima dell'inizio della "stancante" giornata e quindi, dato il mio peso e la leggerezza dello scafo, forse forse ero con fondo schiena a -0,05 metri sotto il livello del mare e da quella scomoda posizione non potevo fare altro che sentirmi parte del mio Serchio e cercarne tutte le sfumature non visibili in altri momenti.
A volte sono andato a pescare lasciando a casa la scatoletta dei vermi (quella che però non mi dimentico mai di riportare a casa anche se vuota, capito pulitor cortesi?), ma la macchina fotografica è sempre con me, anche se puzza di pesce che fa schifo!
Alle 06,20 appare fra le canne della riva destra un buco di luce che si riflette sull'acqua mossa dalla prima brezzetta e sole vento e acqua fanno il resto con un 250/mo d'apertura, 400 ISO con f.5,6.
A domani.

26/9/2011 - 10:56

AUTORE:
Sonoa

Questa volta, caro il mio autore, hai volato troppo in alto...almeno per le mie ali.
Il cielo s'è lacerato e dagli squarci di nuvoloni minacciosi fa capolino qualche brandello di luna che come al solito trova il modo di rispecchiarsi nelle acque corvine di una notte da ridda.