PISA - Potranno partire entro breve tempo i lavori per la costruzione di elloggi da destinare all'affito a canone sostenibile. Si tratta complessivamente di trentuno milioni e mezzo che sono stati assegnati ai Comuni che hanno ottenuto l'approvazione dei progetti, sulla base dell'accordo che è stato sottoscritto a Roma nel marzo di quest'anno. I Comuni interessati sono Massa, Seravezza, Pisa, Livorno e Monsummano. I finanziamenti sono corsì ripartiti: 5 milioni sono cofinanziati dalla Regione, altri 5 e mezzo dai Comuni stessi, 5 da soggetti privati e la quota restante dallo Stato.

L'altra mattina i rappresenti dei cinque Comuni hanno sottoscritto le relative convenzioni negli uffici della Regione per l'erogazione dei contributi, che danno il via alla fase attuativa. I soldi, in base agli accordi, dovranno essere utilizzati per il recupero o per la costruzioni di nuovi alloggi da destinare alla residenza sociale, per le famiglie in difficoltà; oppure potranno essere impiegati anche per i programmi di riqualificazione urbana, allo scopo di migliorare le infrastrutture dei quartieri degradati.

Secondo il programma i cantieri dovrebbero essere aperti entro sei mesi. La conclusione è prevista entro la fine del 2015. In tutto, gli alloggi Erp (Edilizia residenziale pubblica) saranno 143 (questi saranno assegnati sulla base delle graduatorie per gli alloggi pubblici); mentre quelli da dare in affitto a canone sostenibile saranno 54 (la graduatoria di assegnazione prevede altri criteri). Con questi soldi si faranno anche parchi, aree verdi e servizi per il recupero di alcune aree.

"Si tratta senza dubbio – ha commentato l’assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca – di un segnale importante dell’impegno della Regione, in un momento di gravi difficoltà, per intervenire sia per fornire alloggi a basso costo che per dare sostegno al comparto edilizio. Inoltre vengono effettuati investimenti cospicui per favorire operazioni di riqualificazione di aree urbane che attualmente si trovano in condizione di degrado".

Bernardo Magli