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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
IL PROVERBIO
Mentre il cane....

16/10/2011 - 17:18



Il proverbio di oggi:

Mentre il cane si gratta,
la lepre se ne va !
 
Il modo di dire:
Nichisse! (Nicchisse!)
Negazione toscana (pisana?). Il nein tedesco, il niet russo!
 
 
Dal libro “Le parole di ieri” di G.Pardini
 
TELARE
Lett: TELARE. [Svignarsela].
E’ verbo italiano ed ha il significato di darsela a gambe, fuggire velocemente.
Un tempo era molto utilizzato: “bisogna telare”, “tela ,tela” erano espressioni comuni, oggi quasi abbandonate, nel parlare quotidiano.
 
TELEFONO
Il telefono o "telefano" come dicevano alcuni non è un oggetto antico. Ai ragazzi di oggi sembra sicuramente un oggetto sempre esistito, e magari si domandano anche come facevamo noi ragazzi di ieri a viverne senza, senza le continue telefonate coi compagni, i messaggini ed i vari giochini.
Non molti anni or sono era un lusso e poi gli utenti locali erano pochi e non sempre i parenti o gli amici avevano l’apparecchio. Inoltre le interurbane costavano molto ed era poco utile fare la spesa per l’apparecchio se non si poteva parlare con le persone vicine, telefonate considerate urbane e quindi gratuite, ma solo fare interurbane per parlare con Pisa o altri luoghi lontani.
Esisteva allora il telefono pubblico, un locale del paese che aveva installato un apparecchio e il cui tenutario era disponibile ad andare fisicamente ad avvisare la persona o la famiglia richiesta.
Lo stesso apparecchio serviva per telefonare a qualcuno: ci si recava nel locale e si effettuava la telefonata pagando poi gli scatti, in base al tempo impiegato.
Il posto pubblico era regolarmente segnalato sull’elenco telefonico, con tanto di nome, cognome, numero e tipologia di esercizio e questo era un grosso volume che comprendeva molte province, poiché basso era il numero degli apparecchi.
Molti ricorderanno che fino a non moltissimi anni or sono l’elenco telefonico di casa comprendeva, oltre la provincia di Pisa, anche quella di Lucca e di Livorno.
Non tutte le località avevano un posto pubblico e quando si doveva effettuare una chiamata in un piccolo paese si scorreva l’elenco con la speranza che esistesse per lo meno un apparecchio telefonico che lo collegasse al mondo esterno.
 
Aneddoto
La Evangelina aveva il gruppe (crup o pseudocrup : una malattia infiammatoria della glottide con difficoltà respiratoria anche molto grave, in base al tipo di germe responsabile-ndr). La bimba era piccola, sei anni, e Mattone e la Brisilla erano molto preoccupati. Anche le famiglie vicine andavano dicendo che la bimba era grave e che sarebbe morta. Disperato Mattone si reca al telefono pubblico in paese e chiama il Dr. S.... di Vecchiano spiegandogli la situazione e chiedendo una visita per la bimba. Il dottore dice che da Vecchiano a piedi non se la sente di venire, di chiamare un’automobile e portarla all’ospedale. Tornando sconsolato e molto preoccupato dal telefono Mattone incontra casualmente il Dr. L...., un medico di sua conoscenza che  capisce la situazione e non solo visita la piccola, ma si reca egli stesso a prendere le medicine in farmacia, con cui la bimba sta subito meglio. I genitori si sentono sollevati per le condizioni della bimba ma Mattone è inquieto. La mattina seguente si reca da Annibale che, di buon ora, sta preparando i bovi per “andare a opra” e gli chiede se per caso lo può portare fino a Vecchiano dal Dr. S....... Annibale acconsente di buon grado, lo carica sul carro e insieme si recano dal dottore. Arrivati a Vecchiano alla casa del medico caricano anche il dottore sul carro e lentamente tornano a Migliarino. Una volta arrivati in corte Mattone si rivolge con durezza al dottore “Scendi -gli dice- e torna a Vecchiano a piedi, ora la bimba non ha più bisogno di te!”
 

 

TICCIO
Lett: nc.
Aggettivo in disuso con cui si voleva indicare un uomo ben piantato, corpulento, robusto.
E’ un ber ticcio” , “bada che è un ber ticcio”, erano frasi che dovevano mettere in guardia poiché davano a intendere che l’avversario era grande grosso e robusto, da trattare quindi con rispetto evitando, se possibile, un pericoloso scontro fisico.
 
TIGNA
Lett: TIGNA. [La tigna o tinea è una malattia della pelle causata da un fungo].
In dialetto aveva il significato di sfortuna, forse perché la malattia, quando si localizza al cuoio capelluto, determina la comparsa di chiazze di alopecia, cioè di perdita dei capelli, di poco gradevole aspetto.
L’aggettivo che da questa deriva, tignoso, indicava un individuo difficile da trattare, caparbio, ostinato, come lo è del resto la stessa malattia.

 

FOTO: Un ricordo di Angiolino (in mezzo), a Bocca di Serchio.

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