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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
VECCHIANO
Minaccia di uccidere la figlia di tre anni: arrestato albanese

25/10/2011 - 11:27


VECCHIANO. «La uccido, la uccido». Ha gridato così alla moglie giovanissima, accecato dalla rabbia e dall’alcol di cui era imbottito, mentre alzava alla sua altezza, tenendola per i capelli, la sua bambina terrorizzata e piangente di appena tre anni. È finita con le manette l’ennesima scenata familiare di un artigiano albanese di 30 anni.Ora è in carcere con una pesante accusa: maltrattamenti in famiglia e violenza e resistenza a pubblico ufficiale.L’ennesima lite degenerata è successa sabato notte, quando il giovane, tornando a casa, a Vecchiano, dove vive con la moglie, una ragazza di 25 anni, e la loro bambina. Ubriaco, l’immigrato appena entrato in casa, stando al raccondo della moglie, ha iniziato a litigare violentemente per banalità. La lite è presto trascesa e la ragazza, approfittando di un momento di distrazione del marito, ha preso il cellulare e, nascondendosi in un’altra stanza, ha fatto il 112 ed ha chiesto aiuto.

Fonte: Il Tirreno
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26/10/2011 - 22:11

AUTORE:
rossana

Chi lavora con i mezzi di comuncazione, proprio perchè di massa, dovrebbe rendersi conto della grande responsabilità che ha nel fomentare la paura, la diffidenza e l'odio verso il diverso.La stampa e la televisione hanno un forte impatto nel formare le coscienze. Certi messaggi parlano alla nostra pancia, ma il tuttto dovrebbe essere filtrato dalla ragione giacchè siamo umani e ne siamo dotati: insistere sulla nazionalità non aggiunge o toglie niente alla gravità del reato mentre invece è humus in noi, per la conferma di certi nostri pregiudizi.

26/10/2011 - 11:56

AUTORE:
Dario

perfettamente d'accordo con quanto scritto da cittadino italiano e albanese.
Il fatto che sia stato un cittadino albanese a compiere il fatto ce lo fa vedere come un episodio di barbarie da condannare con conseguente repressione del diverso.
Il punto è sempre lo stesso: se la stessa azione l'avesse compiuta un cittadino italiano la notizia presumibilmente non sarebbe nemmeno trapelata. Dal momento che sono la stragrande maggioranza dei casi. Però se lo fa uno straniero allora subito parte la caccia alle streghe e al fatto che fosse ubriaco ecc ecc.
Un caso contro migliaia che passano sotto silenzio perchè "poco interessanti" dal punto di vista della notizia. Meglio invece alimentare un po' di sano odio per il diverso.
Che schifo.
Quando verranno condannati entrambi gli episodi allo stesso modo allora forse potremo avere una società appena appena più giusta e libera.

26/10/2011 - 10:53

AUTORE:
Alessio Niccolai

Il cittadino italo-albanese ha tutte le ragioni: di fronte a un crimine non c'è da specificare la nazionalità del criminale per rinsaldare il torbido rapporto di ciascun lettore con il già diffusissimo etno-pregiudizio.
Gli organi di informazione hanno il preciso compito di non alimentare la xenofobia inducendo la formulazione di strani e stupidi teoremi come «cittadinanza X = delinquenza».
Tutta la mia solidarietà alla donna e alla bambina, vittime di quella stessa violenza domestica e di quegli abusi che ogni giorno si perpetrano in una moltitudine di case e famiglie, in gran prevalenza italiane.

25/10/2011 - 20:28

AUTORE:
cittadino italiano e albanese

Giudico il fatto gravissimo, ma come lettore albanese rispettoso delle leggi italiane penso che evidenziare la nazionalità sia decisamente offensivo della dignità di un popolo intero. Provate a sostituire nel titolo alla parola "albanese " la parola " italiano". E provate a dargli un senso.

25/10/2011 - 13:36

AUTORE:
Frank

...che in carcere riceva dai suoi "colleghi" la pena che merita. Queste persone, qualunque sia la nazionalità, non meritano..