Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
VECCHIANO. «La uccido, la uccido». Ha gridato così alla moglie giovanissima, accecato dalla rabbia e dall’alcol di cui era imbottito, mentre alzava alla sua altezza, tenendola per i capelli, la sua bambina terrorizzata e piangente di appena tre anni. È finita con le manette l’ennesima scenata familiare di un artigiano albanese di 30 anni.Ora è in carcere con una pesante accusa: maltrattamenti in famiglia e violenza e resistenza a pubblico ufficiale.L’ennesima lite degenerata è successa sabato notte, quando il giovane, tornando a casa, a Vecchiano, dove vive con la moglie, una ragazza di 25 anni, e la loro bambina. Ubriaco, l’immigrato appena entrato in casa, stando al raccondo della moglie, ha iniziato a litigare violentemente per banalità. La lite è presto trascesa e la ragazza, approfittando di un momento di distrazione del marito, ha preso il cellulare e, nascondendosi in un’altra stanza, ha fatto il 112 ed ha chiesto aiuto.