Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La Donna è magnifica nell’età di mezzo, quando la sua pienezza di forme, di conoscenze e di personalità, è formata sviluppatasi dalla Natura come la parte più importante dell’Universo.
Mi spingo in questa descrizione della Donna attribuendole un appellativo come non avevan fatto prima né scrittori né poeti, ma come un amante di una Natura vicina a Noi del comune, una Natura però “fuori dal comune”: Essa è come una folta Pineta!
Non me ne vogliano le interessate, non vi sono riferimenti nascosti o attribuibili ad aguglioli (in pisano) o pinugliori (in lucchese), ma solo alla bellezza che una Pineta offre in tutte le stagioni come una Donna arrivata ai magnifici “anta”.
Ma sentite un po’ dove mi porta il discorso: a 150 anni fa, senza pensare all’Unità d’Italia, ma alla nascita di quella Pineta che tutti noi conosciamo come la Macchia della tenuta Salviati di Migliarino.
Intorno agli anni della formazione del nostro Stato anche la nostra Pineta andava nascendo ad opera del lungimirante duca Scipione e di un solerte agronomo tedesco che tutti i testi dicono: “certo Keller”!
I lavori cominciarono appena dopo gli anni 50 dell’800 e, dopo una quarantina di anni la nostra Pineta era florida, opulenta e ricca come una gran Dama, pronta e degna di offrire i suoi frutti tanto voluti e desiderati come quelli di una gran Signora.
Io giro e rigiro intorno ad un argomento per arrivare a dove voglio facendo tortuosi percorsi fra storia e divagazioni personali ed eccomi in prossimità dell’arrivo col fiato grosso e il chiodo fisso della canzone da adattare.
Guardate la maestosità della nostra Pineta, vecchia ora di 150 anni ma sempre rinnovatasi tanto che potrebbe essere quella quarantenne del ’93, (800) vestita come una gran dama in decolleté per uno spettacolo di gala, una gran soirè, in una gran stagion con ricco cartellon di musiche e cantanti e che tenori e soprani… e qui mi fermo perché gli overanta avranno già capito quale sia la canzone anche se ambientata più a nord, ma con lo stesso scenario che, oltre Lei, solo la Scala può offrire.
(1952, Kramer-Garinei-Giovannini)
In un vecchio palco della Scala
nel gennaio del novantatre
spettacolo di gala
signore in decolleté
discese da un romantico coupé
Quanta e quanta gente nella sala
c'e' tutta Milano in gran soiré
per ascoltar Tamagno
la Bellincioni Stagno
in un vecchio palco della Scala
Che splendida stagion
che ricco cartellon
che elenco di tenori e di soprani
Manon di Massenet
la Carmen di Bizet
Fra Diavolo l'Ernani
i Puritani i Vespri Siciliani
Poi dal vecchio palco della Scala
c'e' l'appuntamento nel buffet
un sorso di marsala
due tre marrons glacé
e all'uscita la fioraia della Scala
offre un mazzolino di pansé
In un vecchio palco della Scala
nel gennaio del novantatre
spettacolo di gala
signore in decolleté
discese da un moderno cabriolet
Quanta e quanta gente nella sala
c'e' tutta Milano in gran soiré
per ascoltar gli autori
audaci e innovatori
Ma torna sempre al palco della Scala
Ma fra le novità
ancora vola e va
la musica dei tempi più' lontani
Manon di Massenet
la Carmen di Bizet
Fra Diavolo l'Ernani
i Puritani i Vespri Siciliani
Lentamente poi il sipario
cala scendono le luci nel foyer
E' vuota già la sala
e non rimane
che questo vecchio palco della vecchia Scala
del gennaio del novantatre