Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
CORIANO - È da poco passato mezzogiorno e in una Coriano silenziosa e rinchiusa nel lutto è appena arrivato il carro funebre grigio che porta Marco Simoncelli per l'ultima volta a casa. Fiori bianchi sulla bara, i carabinieri sull'attenti. Scortato dalla polizia, il corteo imbocca la stradina stretta che conduce laggiù, nella villa nascosta tra gli alberi dove ad aspettarlo ci sono la madre Rossella, i parenti e gli amici più intimi di Sic. Subito dietro il carro, un furgone nero dai vetri oscurati. Seduto davanti il padre Paolo, occhiali scuri, guarda dritto davanti a sé. Sul sedile posteriore la fidanzata Kate, mentre altre quattro auto completano il corteo, anche queste con i vetri oscurati.
In lontananza si scorgono abbracci, in questa fredda giornata che restituisce a Coriano il suo campione più grande, quel numero 58 che per molti non dovrà più essere stampato sulle tute dei piloti. Qualche fan aspettava il carro fin da stamattina, uno striscione bianco attaccato sul guard-rail testimonia vicinanza alla famiglia. Domani la bara verrà portata alla camera ardente del Teatro Corte, i funerali sono previsti per giovedì.
L'ARRIVO A FIUMICINO - L'aereo della Malaysia Airlines proveniente da Kuala Lumpur con a bordo il feretro era atterrato pochi minuti dopo le 6 a Fiumicino. A Coriano sarà allestita una camera ardente strettamente privata. Domani la salma del pilota potrebbe essere trasferita al Teatro Comunale per una camera ardente pubblica.
Giovedì mattina i funerali. Simoncelli è morto domenica durante il Gran Premio della Malesia a Sepang, per un terribile incidente che ha coinvolto anche l'americano Colin Edwards e Valentino Rossi.
IL DOLORE - Il feretro di Simoncelli è arrivato alle 7 al deposito salme della cargo city dell'aeroporto di Fiumicino, dove si è radunata una folla di un centinaio di operatori aeroportuali che hanno voluto così rendere omaggio allo sfortunato campione di Coriano. Nella stanza del deposito salme, dove è stato deposto il pallet con dentro il feretro del pilota, è stata messo sul muro un tricolore, alcune foto del pilota, il numero 58 (suo numero di gara), e la scritta "Ciao Sic". Poi, intorno alle 7,30, il carro funebre ha lasciato tra gli applausi l'aeroporto.
LE PAROLE - Appena sbarcati dall'aereo, il padre Paolo, in lacrime, e la fidanzata del pilota, Kate, sono stati accolti dal presidente del Coni Gianni Petrucci. Un centinaio di operatori aeroportuali ha tributato un lungo e sentito applauso al feretro, dopo che era stato fatto uscire dalla stiva del velivolo.
Tra i passeggeri, anche Valentino Rossi: "Marco era un grande e non lo dimenticherò mai. Mi porterò dietro tanti ricordi. Stavamo insieme tutti i giorni, ci allenavamo insieme. Noi lo sappiamo che è una cosa che può succedere".
Cappello nero con visiera, felpa dello stesso colore e tuta da ginnastica grigia, il pilota della Ducati ha negato le voci secondo cui starebbe pensando di smettere di correre: "Non l'ho mai detto, probabilmente è stata una dichiarazione fatta soltanto per vendere i giornali. Ho parlato con Paolo (il papà di Simoncelli, ndr) sta abbastanza male lo abbiamo abbracciato tutti". "Al papà ho detto poche parole - ha commentato Gianni Petrucci ai microfoni di Sky Sport 24 -
Domenica quando abbiamo fermato un minuto le partite c'è stata una totale dimostrazione di quanto fosse amato questo ragazzo. Era sempre sereno e disponibile. La nostra presenza qui è per dimostrare l'amore e l'affetto nei suoi confronti. In questi momenti bisogna solo pregare, e che Dio lo abbia in gloria. Chi è nello sport spesso viene visto come un qualcosa di irraggiungibile e invece è fragile come tutti gli esseri umani", ha concluso.
(da Repubblica)