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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Miti antichi

3/11/2011 - 6:49

Abbandoniamo la Natura attuale-autunnale  e ritorniamo ai tempi in cui Essa era davvero la madre, non solo di piante ed animali, ma  mitica fonte di storie e leggende ad essi dedicate; andiamo nuovamente neI mondo greco e le sue leggende.

Dopo la celebre (dis)avventura che lo aveva fatto pensare che l’oro non era tutto, Mida fu successivamente punito da Apollo, per non  averlo nominato vincitore in una gara musicale con Marsia (o Pan), con un paio di orecchie d'asino.

Mida nascose le sue scomode appendici sotto un cappello e solamente il suo barbiere, dato il  lavoro che faceva, era venuto a conoscenza della cosa, ma il re gli intimò di non raccontare a nessuno la sua deformità, pena la morte.

Costui  non riuscendo a mantenere, per sua natura, il segreto che lo tormentava perché impossibilitato a divulgare, andò a confessarlo in una buca presso uno stagno, buca che prestamente ricopri di terra. In seguito su tale terreno nacquero delle canne e si dice che col vento sussurrassero: "Re Mida ha le orecchie d'asino, re Mida ha le orecchie d’asino!"
Da quel mitico momento le canne, con il soffiare del vento, sembra che raccontino segreti e allora... quelle canne nate nei terreni di “Borgogna” (i vecchianesi sanno dov’è, gli altri lo vedono andando a Nodica da Migliarino), sulla destra,  lungo l’argine, nei campi dove il Serchio, non il barbiere, ricoprì di terra fosse fossette buche e buchette, frusciano al vento  per raccontare quali segreti? di quale Mida?

E chi si sarà meritato di avere quelle orecchie grandi e pelose?

 

Forse nessuno capisce quelle parole perché il vento parla una lingua sconosciuta, oppure perché sarà vero il detto, quello abbinato alle biciclette?
 

 
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