Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Ha giovato moltissimo aver posticipato ad oggi, domenica 6 novembre, la commemorazione dove ogni anno il Comune onora, a nome di tutta la cittadinanza, i Caduti di tutte le guerre e le vittime del nazifascismo.
Oggi, complice la giornata festiva, ma a me piace pensare ad un risveglio di una certa italianità, vi è stata una discreta partecipazione; i presenti erano molto più numerosi degli anni passati.
Il cerimoniale è stato lo stesso di sempre, la toccante suonata del Silenzio con la tromba di un bravissimo giovane, la benedizione della stele dei Caduti da parte di don Renato coadiuvato eccezionalmente da due giovanissime chierichette, la lettura del Proclama della Vittoria da parte di Evangelisti Pieranna e il discorso finale del nostro sindaco Lunardi.
Il ricordo è stato per i Nostri e Tutti i Caduti ai quali rivolgiamo un ringraziamento per essere riusciti a costruire questa Italia e con un applaudito "Viva l'Italia" si è conclusa la cerimonia.