Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Ha giovato moltissimo aver posticipato ad oggi, domenica 6 novembre, la commemorazione dove ogni anno il Comune onora, a nome di tutta la cittadinanza, i Caduti di tutte le guerre e le vittime del nazifascismo.
Oggi, complice la giornata festiva, ma a me piace pensare ad un risveglio di una certa italianità, vi è stata una discreta partecipazione; i presenti erano molto più numerosi degli anni passati.
Il cerimoniale è stato lo stesso di sempre, la toccante suonata del Silenzio con la tromba di un bravissimo giovane, la benedizione della stele dei Caduti da parte di don Renato coadiuvato eccezionalmente da due giovanissime chierichette, la lettura del Proclama della Vittoria da parte di Evangelisti Pieranna e il discorso finale del nostro sindaco Lunardi.
Il ricordo è stato per i Nostri e Tutti i Caduti ai quali rivolgiamo un ringraziamento per essere riusciti a costruire questa Italia e con un applaudito "Viva l'Italia" si è conclusa la cerimonia.