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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Imparar Giocando
Di Bruno della Baldinacca
Piccole/grandi storie vere di: Giochi-studio-lavoro di altri tempi, raccontate ai ragazzi d'oggi.

6/11/2011 - 23:51

 

                                Imparar Giocando
                          Di Bruno della Baldinacca
 
Invece di sta’ a fa’ a nasate cor rgatto, quando fai le mattie, impara a fa’ quarcheccosa! 
 
Ecco, mamma Placida cercava sempre l’utilità su quello che io facevo.
Ed aveva ragione.

 Andare a mazzacchera per esempio era il gioco più bello in assoluto. Certo, era un gioco/divertimento per grandi e per farmi portare la sera a buio con loro, prima dovevo fare un paio di belle mazzacchere a quel pillaccherone di mio cugino Renzo.
 
Lui era un gran maestro di tutte le arti ma pretendeva questi piccoli servigi, altrimenti; nisba! mi lasciava a casa e giocare a tappini o con le  figurine  a “ciccipolla”con Sergio del Cinacchi.
 
Ora quando siamo a tavola si guarda fissi la televisione ma..vuoi mettere tirare un pezzettino di pane per vedere se lo chiappava prima l’anatra, la gallina o il gatto che mi stava sempre a strusciar le gambe quel ruffiano.
 
A vivere in una fattoria si ha il vantaggio d’imparare il linguaggio segreto degli animali e nascere poveri è un'altro bel vantaggio, aver fame di tutto ci stimola a possedere sempre qualcosa di utile per crescere.

 

Tutti gli animali da cortile capivano il nostro linguaggio fuori che i micci; gli dicevi vai! e loro sie!!  feeeermi e duri come i micci proprio, le vacche invece capivano anche il dialetto.

 

Il gatto “zipone ed il merlo “cecco” erano i miei amici più fidi.
 
Cecco, con un “chiamo” era subito li sulla mia spalla e zipone; l’infingardo appena vedeva un carro agricolo andar per i campi, saltava su e dormiva viaggiando.
 Poi mentre lo zio Primetto riempiva il carro d’erba per il bestiame, io e zipone s’andava a caccia di sottellere e ramarri poi si facevano anche scambi di cacciagione; io davo a zipone  un topo o un talponcino e lui mi cedeva passerotti e merli (non era capace a spennarli).
 
Nel /56 “l’anno del freddo”, il ghiaccio nei fossi era così spesso che era uno spasso andarci in bicicletta, si facevano certe scivolate in frenata anche di cinquanta metri. Nel /63 ghiacciò anche il Lago di Massaciuccoli ed il Serchio ma..ero troppo grande per far le mattie e…

 

…e ho finito il foglio: alla prossima  Bruno della Baldinacca

Fonte: bb
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